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Quegli insulti alle donne di strada

Vorrei parlarle di un grave problema sociale. Ogni sera, davanti alla mia casa, si appostano delle prostitute. Le confesso che mi irritavano moltissimo. Poi, una volta, dopo averle insultate, mi sono pentita pensando che forse, come diceva don Benzi, sono costrette a fare quel mestiere. Ma sono uomini senza scrupoli quelli che le sfruttano. Non solo i cosiddetti “protettori”, ma anche i clienti. Persone di giorno considerate rispettabili, che di notte usano quelle donne come oggetti. Si dovrebbero vergognare. Può immaginare cosa si prova a dover assistere, ogni sera, a questo penoso spettacolo. Faccio appello ai governanti perché intensifichino la lotta contro gli sfruttatori di prostitute.

Stefania

C’è nei confronti della prostituzione quasi una rassegnazione a non poter fare nulla. Perché, si dice, è un mestiere antico come il mondo. Difficile da estirpare. Pura ipocrisia, per non affrontare il problema, lasciando vittime inermi nelle mani di “protettori” violenti e senza scrupoli. Ma per combattere seriamente la prostituzione nelle strade, dovremmo cominciare a ribellarci contro lo sfruttamento della donna e del suo corpo anche in Tv.

Pubblicato il 12 ottobre 2012 - Commenti (7)

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Postato da angeletta il 16/10/2012 19:29

Se si riuscisse(su questo dovrebbero agire madri, mogli, figlie di buona volontà)a far capire agli uomini che non sono i possessori delle donne e che le donne hanno la stessa loro dignità, non sono inferiori ma uguali anche se diverse, forse diminuirebbe il giro d'affari. Non biasimo poi chi per libera scelta fa quello che vuole ma a casa sua.

Postato da giorgio traverso il 15/10/2012 18:30

faccio presente,alla signora stefania,e a don sciortino,che è stata una legge di una parlamentare cattolica,l'onorevole merlin acreare questa situazione.quando cerano i famosi bordelli,le donne erano assistite e curate,ed erano sfruttate come qualsiasi altro lavoratore.la differenza stà che qelle di strada sono chiamate prostitute,quelle che vanno con i berlusconi di turno,vengono chiamate escort. giorgio traverso

Postato da martinporres il 14/10/2012 02:58

Condivido la risposta di Don Sciortino, dovrebbero essere le donne le prime a ribellarsi. Mi stupisce, invece, l'affermazione semplicistica di Folgore:"....beh ce ne sono altre che lo fanno del tutto volontariamente e senza che nessuno le costringa...." Dove vuole arrivare?

Postato da folgore il 13/10/2012 01:13

Direttore, iniziamo col dire che non è possibile (legalmente) abolire la prostituzione perché a norma della cd. Legge Merlin non è illegale. L'unica strada è quella di porre delle sanzioni amministrative anche alte a carico sia delle prostitute che dei clienti. L'unico appunto che faccio al Direttore è che se una parte delle prostitute ha un "protettore" che le costringe alla strada, beh ce ne sono altre che lo fanno del tutto volontariamente e senza che nessuno le costringa. Che affermano di volere fare qualche anno questa vita per poi rientrare nel loro Paese e rifarsi una vita.

Postato da giori55 il 11/10/2012 22:13

Cara Stefania, posso capire il tuo disappunto ad avere come "vicine" persone che svolgono una attività così mortificante. Ma fai bene a pensare che difficilmente la loro sia una libera scelta e che siano piuttosto costrette a sottomettersi a sfruttatori che le costringono a comportarsi come nessuna donna degna di questo nome potrebbe scegliere di fare. Piuttosto bisognerebbe capire chi sono i "cosi detti uomini" che richiedono questi servizi e comprano per la strada il corpo di donne come fossero oggetti! Sono figli di madri e fratelli di donne anche loro? E come hanno vissuto per considerare la donna un oggetto di piacere?

Postato da curiazo il 11/10/2012 20:47

Le mafie fanno miliardi con cui inquinano l' economia, soprattutto con i proventi di droga e prostituzione. bisogna condannare drogati e clienti come concorrenti esterni all' associazione mafiosa o comunque punirli xchè foraggiano il crimine. Eppure questa disgraziata Europa ha un personaggio come Sonia Alfano presidente della COMM. ANTIMAFIA Parlamento europeo. Costei su radio 24 un paio d' anni fa (in pieno caso Ruby) disse che "Berlusconi ha meno dignità della prostitute nigeriane". Disprezzando costoro come donne prima e come vittime del traffico poi. Segnalai la cosa come razzismo alla Procura di Milano, allo stesso presidente del P.E. (come razzista e ignorante) senza risultato. Lo scrissi pure sul blog dell' Alfano. Senza alcuna risposta. Anzi è stata promossa. Non ci sono solo i Fiorito e i Penati....una così è più pericolosa !

Postato da Andrea Annibale il 11/10/2012 16:54

Cosa sono le “prostituzioni” cui accenna Matteo 15, 19? Certo, il termine può essere assunto in un senso letterale. Ma, se non vogliamo fare come il fariseo al Tempio (Luca 18, 10-14), siamo un po’ tutti prostitute. C’è chi si prostituisce per una eredità, chi si prostituisce per un posto al sole in politica, chi per una carriera in azienda. Chi non è “in vendita”? Possiamo riscattarci da questo amando il Signore come suggerisce Luca 7, 36-50? Sì e no secondo me. Dobbiamo abbandonare la strada che adultera il nostro cuore e idolatra il nostro io come suggerisce don Mazzi in un pezzo bellissimo che ho appena finito di leggere. Scrive don Mazzi sul numero in edicola di Famiglia Cristiana a pagina 23: “Le maldicenze le lascio a chi ha tempo da perdere e a chi non crede che, dentro ognuno di noi, ci sia il bene ed il male, il Caino e l’Abele, la solidarietà e l’egoismo, lo sbaglio e la redenzione, il credente e lo sbarellato”. Il Cardinale Martini parlava di un non credente che abitava dentro di sé e con cui si sentiva in colloquio. Il sì a Dio è un percorso tanto è vero che il Vangelo usa l’immagine di costruire sulla roccia. Costruire è un’attività che richiede tempo e fatica. Ci sono ladroni e prostitute capaci di un amore grande ed immenso e capaci di una grande fede. Ci sono persone che potranno dire “sì” a Dio nell’ultima loro ora e non essere considerate in peccato mortale. Perché è stato loro molto perdonato. Il Signore ci aiuti a riconoscere nella prostituta la sorella assetata di quell’acqua che Cristo dà e che disseta per sempre. Facebook: AAnnibaleChiodi; Twitter: @AAnnibale.

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Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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