18
lug
Caro don Antonio, è da
un pezzo che ci penso,
ma è giunto il momento di
dirglielo. Soprattutto dopo
aver letto il Primo piano
intitolato: “Un’anima per
l’Italia con più etica e ideali”
(FC n. 26/2012). Non vorrei
che i cattolici “afoni”
restassero anche “anonimi”.
Dove sono questi “uomini
liberi e forti” che dovrebbero
ridare un’anima alla
politica? Perché non usate la
rivista per farceli conoscere?
Non si tratta di fare una
campagna elettorale per
qualcuno, ma di offrire a noi
cattolici la possibilità di
conoscere e valutare. Il resto,
poi, verrà da sé.
Caro Vincenzo, i cattolici
che potrebbero essere una risorsa
per il Paese, sono “anonimi”
proprio perché sono diventati
“afoni” e insignificanti.
Hanno abdicato all’impegno
civile per migliorare la società.
Più che a noi doverli indicare,
sta a loro venire allo scoperto.
Con la loro presenza, testimonianza
e forti prese di posizione.
In questi anni, di fronte al
degrado etico in cui è scivolato
il Paese, abbiamo assistito a
un silenzio assordante dei cattolici.
Nessuno che abbia alzato
la voce a difesa dei valori o
delle istituzioni democratiche
di cui s’è fatto scempio ultimamente.
A prevalere sono stati
interessi di parte o la spartizione
di poltrone, privilegi e potere.
Spesso sotto la copertura
dell’etichetta cattolica. Ma
questa è la degenerazione della
politica, da cui non sono
esenti tanti bravi cristiani, che
si appellano, per lo più a sproposito,
al Vangelo.
Pubblicato il
18 luglio 2012 - Commenti
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