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lug

I cattolici senza voce

Caro don Antonio, è da un pezzo che ci penso, ma è giunto il momento di dirglielo. Soprattutto dopo aver letto il Primo piano intitolato: “Un’anima per l’Italia con più etica e ideali” (FC n. 26/2012). Non vorrei che i cattolici “afoni” restassero anche “anonimi”. Dove sono questi “uomini liberi e forti” che dovrebbero ridare un’anima alla politica? Perché non usate la rivista per farceli conoscere? Non si tratta di fare una campagna elettorale per qualcuno, ma di offrire a noi cattolici la possibilità di conoscere e valutare. Il resto, poi, verrà da sé.

Vincenzo



Caro Vincenzo, i cattolici che potrebbero essere una risorsa per il Paese, sono “anonimi” proprio perché sono diventati “afoni” e insignificanti. Hanno abdicato all’impegno civile per migliorare la società. Più che a noi doverli indicare, sta a loro venire allo scoperto. Con la loro presenza, testimonianza e forti prese di posizione. In questi anni, di fronte al degrado etico in cui è scivolato il Paese, abbiamo assistito a un silenzio assordante dei cattolici. Nessuno che abbia alzato la voce a difesa dei valori o delle istituzioni democratiche di cui s’è fatto scempio ultimamente. A prevalere sono stati interessi di parte o la spartizione di poltrone, privilegi e potere. Spesso sotto la copertura dell’etichetta cattolica. Ma questa è la degenerazione della politica, da cui non sono esenti tanti bravi cristiani, che si appellano, per lo più a sproposito, al Vangelo.

Pubblicato il 18 luglio 2012 - Commenti (16)

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Postato da freeminds77 il 30/07/2012 18:17

Oggi, come non mai, nonostante lo scenario di delusione diffusa nei confronti delle istituzioni e della politica, ci sono molti giovani liberi e forti che si stanno riavvicinando con nuova passione alla politica. Attraverso un tam tam silenzioso dei nuovi mezzi di comunicazione, si stanno chiamando tra loro, da giovane a giovane, raccogliendo la sfida dell’impegno sociale e politico, perché desiderosi di condividere con gli amici e con altri giovani la scoperta di una nuova realtà che mette al centro le persone e non una persona, una realtà fatta di uominie di donne veri provenienti dalla realtà del quotidiano e che opera e agisce con trasparenza e genuinità. Una realtà che non vende false speranze e non illude di trasformare magicamente la realtà fatta di tante promesse non mantenute., ma che soprattutto non cavalca l’insoddisfazione e le sofferenza delle persone. Questi giovani hanno trovato la strada e i linguaggi per entrare nel mondo della politica, fin’ora difficile da penetrare, mascherato dai venditori di fumo di quello o di quell’altro partito, che lo spacciavano alla portata di tutti, mentre invece era riservato a pochi eletti. Giovani che partono dalla vita quotidiana, dai loro bisogni reali e dalle loro domande. Stanchi e delusi di ogni forma ideologica di potere desiderano essere utili e servire bene il bene comune, comprendendo che la politica, se vissuta da credenti cristiani, è la forma più alta di carità. Questi giovani sono l’anima della nostra società civile e per questo in Italiani Liberi e Forti i giovani non sono lasciati soli a se stessi, non sono strumentalizzati a fini elettorali, ma sono costantemnete accompagnati nel loro cammino di formazione e di scoperta dei loro talenti da far fruttificare e messi a servizio della collettività; aiutati a interpretare le vicende quotidiane con obbiettività e disincanto senza smarrire la propria identità cristiana. Un accompagnamento qualificato e paziente tradotto in testimonianza di uomini e donne liberi e forti che sanno leggere il proprio tempo con sguardo fiducioso nella verità e la ricerca dell’etica. Etica e morale da tradurre in gesti concreti da mettere alla base non solo del vivere quotidiano ma anche e soprattutto della società. La testimonianza di don Luigi Sturzo che ha cercato di operare nella società con una sensibilità evangelica mostra il fascino e la difficoltà di una perseveranza, ma allo stesso tempo insegna che non c’è nessun ambiente di vita sociale nel quale al cristiano non sia chiesto di essere sale e luce. La Verità del Vangelo chiede di essere testimoniata nei luoghi in cui uomini e donne vivono, soffrono, gioiscono e muoiono e su questo sentiero si muovono i passi degli Italiani Liberi e Forti con l’obbiettivo di far capire che bisogna recuperare il coraggio e avere la speranza di poter costruire un futuro migliore. La sperenza, diceva don Luigi Sturzo, è un dovere.

Postato da santrev il 30/07/2012 00:00

Ma i rappresentanti di Comunione e Liberazione andando a braccetto con gli "ideali" di Berlusconi, non dovevano difendere gli interessi di noi cattolici? Poi abbiamo visto invece come non siano nemmeno riusciti a prendere le distanze dal comportamento squallido del ex presidente del Consiglio. Questo ci aveva inculcato la gerarchia vaticana! Tra qualche settimana ci sará il meeting di Rimini, la corsa alle poltrone di Formigoni, della Minetti, di Giovanardi in quell'occasione terminerá e conosceremo finalmente i nomi di coloro che si batteranno contro il comunismo e per la difesa dei valori come quelli di ICI, o IMU, o IOR... Ma cosa dovrebbero fare i cattolici che vengono definiti afoni? Se per caso se la prendono contro con i padrini di questi politici, padrini che risiedono nei palazzoni del Vaticano, gran parte della stampa cattolica se la prende con loro perché disubbidiscono alle direttive della gerarchia cattolica. L'unico politico disinteressato che l'area cattolica abbia espresso é stato Alcide De Gasperi, poi fino ai nostri giorni abbiamo assistito alla presenza in parlamento solo di personaggi di tornaconto per la politica vaticana. Adesso c'é il nuovo partito "italiani uomini forti", che come tutti gli altri si richiama a don Sturzo. Staremo a vedere. C'é anche un altro partito sorto di recente che ha come riferimento l'Opus Dei... Ma perché c'é tanta voglia di entrare in politica da parte della gerarchia ecclesiastica? Per difendere i valori cristiani o cattolici e per debellare il comunismo? Sono oltre 60 anni che ci dicono le stesse cose, poi scopriamo che i veri interessi di cui si sanno occupare sono solo quelli finanziari. Ma perché invece la chiesa se ne sta fuori dai giochi e fa il suo mestiere, che é ben altra cosa? Sono convinto che cosí facendo l'afonía si estinguerebbe!

Postato da Giuseppina Di Stasi il 22/07/2012 23:39

Caro don Sciortino, La ringrazio per aver pubblicato il richiamo ai “liberi e forti”, ad uscire dall’anonimato. Le scrivo dalla provincia di Salerno e, da ormai un pò di tempo, ho cominciato a seguire il progetto politico di Italiani Liberi e Forti, questa nuova compagine politica nata nel gennaio scorso, tendente a creare delle solide basi culturali e sociali per rigenerare la vita economica e politica del nostro Paese, affidandone la gestione a persone competenti ed oneste. Come ha precisato il nostro segretario politico, il prof. Giovanni Palladino, nel manifesto programmatico di ILeF, infatti, “la ragione politica e la ragione economica hanno un loro fondamento di razionalità, solo se guidate dalla ragione morale. Se invece questa viene calpestata, politica ed economia sono entrambe prive di ragione e di razionalità”. Finora, però, non mi sembra che la morale e il senso di responsabilità abbiano accompagnato la vita politica italiana. Nella crisi delle istituzioni, della politica e dell'economia, ma soprattutto nella crisi morale che l'Italia sta vivendo, in un momento storico quindi così delicato, riteniamo opportuno invertire, laddove presente, questo processo, ben consci delle difficoltà che questo comporta, avviando un percorso di “nutrimento” culturale, basato sui riferimenti al pensiero di don Luigi Sturzo e alla Dottrina Sociale della Chiesa. L’intento principale è di realizzare una nuova politica la quale possa essere, altresì, da trampolino di lancio per un’effettiva crescita intellettuale della società civile. I fondatori di ITALIANI LIBERI E FORTI, come ha precisato, ancora, il prof. Palladino, hanno deciso di reagire con grande determinazione per ricostruire in Italia una civiltà dei valori e del rispetto delle buone regole, perciò si è dotato di un Codice Etico molto rigoroso e di un innovativo Statuto Federale, che offre grande autonomia e partecipazione democratica alla base degli iscritti; ma soprattutto punta molto sulla formazione dei giovani e sulla loro responsabile partecipazione alle attività del partito. ILeF pertanto è rivolto alle persone di buona volontà che vogliano dare un contributo onesto e serio per un rilancio etico della società, mettendo al centro della propria attività la dignità della persona ed il suo più totale rispetto. Italiani Liberi e Forti, tuttavia, non è solo propositi etici e morali ma è anche un programma politico dai contenuti valoriali sani, con l’elaborazione di sistemi gestionali economici e politici che guardano al sociale e alle esigenze reali dei cittadini. Tutti questi aspetti mi hanno persuaso ad iscrivermi a questo nuovo partito che mi ha convinto non solo per la qualità e la serietà delle persone che ne fanno parte ma anche per le proposte politiche di cui si fa portatore. A questo punto mi domando e vi domando: possiamo ancora sopportare una politica che ci “assoggetta” senza costruire per noi alcuna possibilità di occupazione stabile o prospettiva per il futuro? Non sappiamo se la coerenza e la linearità della nostra scelta saranno capite però, quando si vive in una zona dell’Italia come il Sud, bellissima e ricca di potenzialità, ma da sempre vittima di cattivi governi e di “soprusi intellettuali”, allora urge tentare. È giunto il momento di rimboccarsi le maniche e cominciare a lavorare seriamente per un progetto che possa essere davvero di tutti. Come primo atto bisogna affermare il valore primario della sovranità popolare; il popolo è il solo soggetto politico in grado di farsi giustizia e generare un effettivo progresso socio-economico, mediante coesione sociale, strategie di sviluppo, capacità di credere nell’innovazione e volontà di investire in ricerca e formazione. Sono, infatti, d’accordo con Lei quando scrive che “nessuno ha alzato la voce a difesa dei valori o delle istituzioni democratiche di cui s’è fatto scempio ultimamente. A prevalere sono stati interessi di parte o la spartizione di poltrone, privilegi e potere. Spesso sotto la copertura dell’etichetta cattolica. Ma questa è la degenerazione della politica, da cui non sono esenti tanti bravi cristiani, che si appellano, per lo più a sproposito, al Vangelo”. È necessario, oggi più che mai, riflettere sull’importanza del principio di rappresentanza e su come questo sia stato completamente disilluso, donando nuovamente alla politica la sua finalità più nobile di costruzione del bene comune. Una politica nuova deve innanzitutto e assolutamente, tuttavia, stravolgere la logica distorta perpetuatasi in questi anni e proporsi di ascoltare le istanze delle persone e dei territori, fornendo ASSISTENZA e SERVIZI, non CLIENTELE ed ASSISTENZIALISMO! La vera preminenza è realizzare una nuova mentalità e una formazione al cambiamento, senza sottrarsi all’impegno. Le nostre priorità dunque sono promuovere integrazione, sviluppo, lavoro e sana rappresentanza, attraverso una diversa applicazione del concetto di democrazia riportando l’eticità in politica e in economia. La deriva che ci sta travolgendo è anche una conseguenza diretta di questa, forse colpevole, procura all’amministrazione a persone che hanno completamente tradito il loro mandato rappresentativo e, di conseguenza, i valori che ne erano alla base. In questo quadro mi piace ricordare la figura di D. Bonhoeffer che in “Resistenza e resa”, percependo che Dio non è più riconosciuto adeguatamente, si pone la domanda: «come parleremo di Lui? (…) Si può dire che ci sia un rifiorire d’interesse religioso, ma spesso solo per dare una vernice religiosa alla vita». Oggi ripropongo questa stessa domanda. Come possiamo parlare di Cristo? Il teologo tedesco rispose: con la nostra vita, facendo sì che venga il tempo di Dio. Si tratta di una risposta impegnativa ma assai stimolante che traccia la prospettiva di una testimonianza attiva, alla quale tutti, responsabilmente, dovremmo aderire. Ho letto questa stessa esigenza nell’invito del candidato indicato da Italiani Liberi e Forti alla Presidenza della Regione Siciliana, il prof. Gaspare Sturzo, esplicitata in un suo intervento del 13 maggio 2012 a Roma, in occasione del Convegno Nazionale di ILeF, nel quale auspicava la creazione di un modello politico volto a «moralizzare la vita pubblica, riformare le istituzioni, ricostruire la comunione civile nazionale, rendere democratica la partecipazione economica, promuovere la trasparenza finanziaria, sollecitare il senso della solidarietà umana, rilanciare la cultura, incoraggiare il senso di responsabilità degli italiani anche attraverso una nuova forza della spiritualità». La nostra proposta quindi è di rilanciare il neopopolarismo in un’ottica di condivisione allargata che, assieme anche ad altri attori, in modo organizzato e sinergico, agisca per il bene dell’Italia. I vizi sono ormai strutturali e per sanarli è indispensabile che emerga una nuova generazione di politici e di amministratori locali onesti, colti e competenti. Il richiamo al confronto è rivolto nuovamente, come fece anni or sono già don Luigi Sturzo, “a tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnano nella loro interezza gli ideali di giustizia e libertà”. Impegnarsi o meno non è, in conclusione, solo una questione politica ma è, innanzitutto e per lo più, una scelta di responsabilità verso la quale ciascuno deve rispondere secondo coscienza senza, tuttavia, gridare qualunquisticamente all’incapacità, qualora le cose non dovessero mutare. Con questa classe dirigente, mi pare però, che il cambiamento sia davvero lontano. Confrontiamoci con serenità sulle linee programmatiche da seguire ma cerchiamo di consegnare alle nuove generazioni rinnovati modelli amministrativi, volti a creare un futuro di giustizia e libertà che ancora non c’è. Grazie per questa opportunità che spero possa aprire ad un proficuo dialogo. La saluto cordialmente. Giuseppina Di Stasi

Postato da martinporres il 22/07/2012 06:13

Penso che i cattolici siano senza voce perché nelle comunità cristiane oggi non vi è più nessuno in grado di fare formazione. Riprendo dall' ultimo editoriale di Beppe Del Colle pubblicato a pag 29 da F.C. :"Pensiamo alla frammentazione del populismo fra la lega, il grillismo e lo sgarbismo, Di Pietro e Vendola: insomma, tutto questo sa di una lunga stagione in cui diritti e doveri si sono gradualmente contrapposti senza rispetto per la verità e il bene comune lasciando alla Dc (quella benemerita dei De Gasperi e dei Moro, dei La Pira e dei Vanoni) Il compito di far crescere in democrazia un paese in cui, purtroppo, soppravvivono i più scandalosi personalismi egli interessi di casta e territoriali". In buona sostanza oggi la Chiesa Italiana ha le risorse culturali e morali per formare laici come quelli citati da Beppe Del Colle?

Postato da Francesco Zibardi il 21/07/2012 11:52

I cattolici sono senza voce, in Italia, perchè credono ancora di essere maggioritari nel paese, complice la presenza dello stato Vaticano che troppo spesso sconfina nello stivale, in secondo luogo sono troppo attenti, a difendere i propri privilegi, (scuole cattoliche, ospedali cattolici, partiti d'ispirazione più o meno cristiana ecc.), quando nel paese vi sono migliaia di persone, che non arrivano a fine mese, disabili non psichici, costretti quasi a mendicare, padri di famiglia senza lavoro, ma il Vangelo, non dice che i figli di Dio, si riconoscono dalle opere? Non è una questione ne di destra ne di sinistra, ne vaticana, ma bensì di buon senso e di onestà civica e morale.

Postato da aldo abenavoli il 20/07/2012 17:21

Troverà la fede il Figlio dell’uomo quando tornerà sulla terra? Cosi dice il Signore nel Vangelo di Luca. Sicuramente se dovesse tornare oggi troverebbe i cattolici senza voce. Chi ha tolto loro la capacità di parlare? Forse le altre religioni a partire da quella islamica? Forse gli atei e i non credenti? Forse il laicismo,il relativismo e tutti gli ismi, termini sconosciuti che evocano peccati orribili di cui nessuno conosce la natura? No. I cattolici hanno perso la voce perché hanno perso la fede e se hanno perso la fede è perché la Chiesa non è più il Corpo di Cristo ma un insieme di sette più o meno segrete più simili alle multinazionali che alle congregazioni religiose. Certo la Chiesa è anche quella dei parroci di frontiera e delle suore missionarie ma di costoro nessuno si cura anche perché, costretti dal vincolo di obbedienza, sono praticamente ridotti al silenzio. Caro Don Sciortino sono anni che cerco di richiamare la attenzione delle gerarchie, che insieme al vicario di cristo rappresentano i successori degli apostoli, sulla necessità di tornare alla chiesa delle origini che non è quella delle catacombe ma quella del Concilio di Papa Giovanni. Appelli tutti vani perché l’orgoglio e la superbia prevalgono sulla umiltà e la carità e quella ecclesiastica è oramai divenuta una carriera del tutto analoga a quella militare. Oggi la religione cristiana è riuscita nella non facile impresa di farsi odiare da un numero sempre più crescente di persone. Sicuramente dai mussulmani dopo la avventura irakena, poi dagli omosessuali per l’omofobia mostrata nei loro confronti, quindi dalle famiglie dopo le tristi vicende della pedofilia, poi dallo schieramento di sinistra per il palese appoggio al malato che ha succhiato l’anima al paese, poi dagli ambientalisti per il sostegno di pura facciata dato a chi si occupa della difesa del creato, dai disoccupati e dai precari per non avere dimostrato alcuna disponibilità a fare dei sacrifici per il bene comune, dagli atei e dai non credenti per la pretesa di essere depositaria della verità, e infine dai laici che ragionano con la propria testa e che quindi non accettano la colossale incongruenza di un diritto universale dato dal Creatore, ma vincolante anche per chi ritiene che il mondo si sia creato da sé. L’unica soluzione sarebbe quella di invertire la rotta e tornare indietro. Ma questa ipotesi richiede molto coraggio e come insegna il Manzoni, ….. unlaicoallaricercadellaverita.myblog.it

Postato da Franco Salis il 20/07/2012 13:51

Eh, no angeletta, non ci sto. Il baciamano è giusto e doveroso. Pensa Bruno Vespa, parola di Gianluigi Nuzzi, ha inviato al Papa 10.000 euro chiedendo una udienza. Ma dal Vaticano hanno fatto sapere che quella era la tariffa per il bacianello! Del resto anche io ho le mie tariffe! Per farmi baciare l’anello nuziale che porto ormai da 40 anni pretendo 100.000 euro. Quindi se il Papa lo vuole baciare, io non disdegno baciare il suo, però mi deve dare un assegno di 90.000 euro, anche emesso dall’IOR, tanto io per il sicuro lo metto all’incasso in via della Conciliazione.Ciao

Postato da corradomontaldo il 20/07/2012 13:18

Caro don Sciortino, sono d'accordo con lei. Come cristiano e come italiano, che negli anni ha visto degradare la nostra vita pubblica. Ci sono difetti del popolo italiano, ed è vero: ma dalla classe dirigente arriva un esempio assai negativo. Mi chiedo: di fronte al fatto che il nostro paese e moralmente ed economicamente in ginocchio, che il lavoro e i lavoratori sono solo numeri da far quadrare, che la logica e che chi dirige la nostra vita sono i mercati e nessuna altra autorità, mercati che non seguono nè etica nè regole, che al centro dell'attenzione non ci sono più da molto tempo i giovani e la loro istruzione, gli anziani, i malati, i carcerati, i deboli, i disoccupati e così via, noi non abbiamo nulla da dire? La Chiesa, presa nel suo complesso, non ha nulla da dire? Parlo di qualcosa di forte e non di generici interventi. Questa credo potrebbe essere carità pubblica, vera carità verso il nostro paese. Il suo giornale è in questa scia fortunatamente. Ne ringrazio il Signore.

Postato da angeletta il 20/07/2012 09:41

Non si possono servire due padroni! I politicanti per poter fare con passione il loro lavoro dovrebbero guadagnare un giusto e dignitoso stipendio, li dovrebbe attirare l'amore per la gente, per la giustizia, l'amore per il prossimo (che è Dio) .Così si troverebbe ad essere un buon seguace di Cristo senza saperlo, senza dover baciare anello o mano a potenti, certo un pò di persecuzione ci sarà, ma anche l'affetto di tanta gente che non ha voce!

Postato da ILARIO MAIOLO il 20/07/2012 09:41

Carissimo Direttore, Possibile??? Cattolici veri e puri sono emarginati non solo dalla politica! Ma, direi, dalla Chiesa! per esperienza personale posso testimoniare che ... non trovi un cattolico verace nella politica capace di incontrarti e di ascoltarti con senso fraterno. Tutti hanno una maschera! E, purtroppo, sono beni accetti dalla gerarchia. Ecco la dissafezione verso la (C)chiesa da parte dei fedeli. Ho scritto tantissime volte alla CEI, non ho mai avuto risposta. Avevo cominciato da ragazzino a fare politica, quindi, scrivevo ... a non finire per denunciare le disfunzioni, le ingiustizie, il malessere sociale, i problemi vari, mi si rispondeva alle lettere. Da Pertini a Scalfaro tutti i Presidenti della Repubblica mi hanno sempre risposto anche per gli auguri. Dopo Scalfaro il SILENZIO ASSOLUTO. Come i politici, mi rispondevano; De Mita, Forlani, Martinazzoli e politici vari, come Ministri e Sottosegretari, quante lettere ancora conservo! Giovanni Paolo II mi ha mandato persino la Benedizione per una mia iniziativa. Todi? Mi avrebbe fatto piacere parteciparvi e non solo da cattolico! ILARIO MAIOLO

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 19/07/2012 14:52

Al sig. Libero, CHE HA TUTTE LE RAGIONI ( sia chiaro per evitare fraintendimenti ); Lei non è esperto di "molto di peggio" perchè dimentica le "proporzioni" ( non le ha studiate a scuola? )Quei signori ALMENO avevano lavorato 15 anni 6 mesi ed 1 giorno, mentre la nostra attuale Minetti aspetta Ottobre per "compiere " 2 anni ; fino all'altro giorno ha dimenticato che ogni legislatura durava ... 15 anni 6 mesi ed 1 giorno per la "maturazione" del DIRITTO ... dei signori in oggetto? Quel suo "non dimentichiamo che c'è stato di peggio" non ... dimentica che peggio del signore esperto di bunga non c'è stato , prima, nessuno? Che dice? Sì, c'è stato ? No,non intendevo il crapun, ma dopo di lui. Che dice? Non ho capito,può ripetere il nome? ( prima di lui<).Se il lontano Giolitti dal Salvemini fu definito il "ministro della malavita", come dovrebbe essere definito il vicino omino di Arcore? Quegli contribuì al decollo dell'Italia,questi alla sua sepoltura ( e, vedo, anche ... a qualcosa d'altro, considerato che anche Lei,come lui, riprende il ritornello che si eredita sempre dal passato il male che si fa nel presente, fermo restrando il mio incipit sulle sue ragioni,sig.Libero).

Postato da Victoria il 19/07/2012 14:25

Ha ragione da vendere, don Sciortino. Quando si fa politica, i valori cristiani scivolano in secondo o terzo piano. Questo è vero sia per i militanti cattolici sia per i laici, che al momento del voto scelgono con superficialità i politici che pretendono di definirsi cattolici, ma che, di fatto, al "redde rationem", in Parlamento, agiscono secondo logiche di partito, tutti presi a bloccare l'opposizione. Sembra essere questo l'unico loro obiettivo. Nell'ultimo ventennio è sempre stato così. E questa sarebbe "politica"? Perché-chiedo- il cristianesimo non vede pratica attuazione in politica, con un discernimento attento, indirizzato al vero bene del popolo italiano? Tutto, o quasi, passa attraverso la politica, ma in massima parte gli elettori non l'hanno capito, e non comprendono che cristianesimo e politica non sono campi distanti fra loro, posto che il governo della cosa pubblica deve essere permeato di valori cristiani. E invece anche i militanti cattolici molto spesso sembrano ignorarli e ricevono l'investitura da cittadini poco consapevoli ( per non dire ignoranti) e ingenuamente convinti che la sola parola " cattolicità" debba essere considerata il lasciapassare per l'elezione di persone che sbandierano come un vessillo il loro essere cristiani cattolici. Un vessillo sbrindellato e senza credibilità. Spetta ai giornali-- è un dovere-- come "Famiglia cristiana" far capire come stanno veramente le cose. Victoria (Sassari)

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 19/07/2012 13:32

La sana dialettica ci ha sempre insegnato che il "negativo" vale solo in funzione del "positivo" ( che si determina come negazione del negativo ). Il problema non soni i cattolici a-foni, ma quelli "FONICI", che hanno tanto parlato a sproposito, ad es. tra coloro che difendevano il capo del governo prima di Monti, con le sue scelte, dalle festicciole burlesque di Arcore im poi, e che ora sta di nuovo scendendo in campo. Tra i CATTOLICI "fonici" ci sono stati anche UOMINI DI CHIESA. I cattolici a-foni ( il vostro parlare sia si,sì;no,no) sono come quelli del silenzio nei regimi comunisti del passato; che io sappia tra i mass media che danno un po' di "voce" a costoro "afoni" c'è quasi solo famiglia cristiana; ma all'approssimarsi del 2013 ci sarà la non a-fonia di F.C. che ricorderà suklle sue pagine ciò che ha fatto quel signore di Arcore e ciò che hanno detto quei cattoci fonici ( un es. pubblicate la lettera di Formigoni e company dopo che sono veniti alla luce le belle imprese di Arcore ... ed altro materiale che non manca, del genere ). I fonici, poi, "parlano" col loro agire ( li giudicherete dalle loro azioni), come lo spirito di povertà del celeste che sta ( e starà fin o alla fine!) al pirellone. *** Caro don Antonio, almeno Lei ha detto la parola che le alte sfere della chiesa ( la nostra tanto amata!) non ha detto con chiarezza in questi anni: .... " ... CHE SI APPELLANO, per lo più ( voleva dire:quasi sempre?) A SPROPOSITO AL VANGELO" ( quel "bravi" ... gliel'ha suggerito Manzoni?). Post scriptum: un giorno, chiudendo la quotidiana pagina di quello autentico, mi metterò a scrivere "il vangelo dei nostri cattolici in politica", con il collage delle loro citazioni ( " per chi dice racha al suo fratello/sorella bisogna contestualizzare"; " è bene ripudiare la propria ... così ci si troverà nella condizione ANTE" ).

Postato da giogo il 19/07/2012 12:34

E dai e dai che il Libero Leo batte sempre LI.... nonostante infinite sollecitazioni per avere una risposta, ci tengo sempre come "si suol dire" a sollecitarlo, ma il SUO silenzio è ASSORDANTE e siccome va a testa bassa voglio qui ribadire per l'ennesima volta, si l'Italia ha avuto molti pessimi governanti anche "cattolici" ma il peggior governante cattolico (eufemismo) che ha avuto sto sventurato Paese è stato il gran sultano del bunga-bunga detto anche il fuggitivo(dai processi x decorrenza dei termini)...solo per una questione di verità!! Saluti

Postato da Libero Leo il 19/07/2012 00:43

Don Sciortino rileva il “degrado etico” di “questi anni” e le “istituzioni democratiche di cui s’è fatto scempio ultimamente”. Sembra quasi che in passato non fosse così e che il degrado e lo scempio siano cosa recente. Egli non ricorda, forse perché molto giovane, ciò che avvenne negli anni 70-80 senza tanto clamore dei media. In quegli anni cominciarono il degrado e lo scempio socio-economico che ha causato l’enorme disavanzo del bilancio dello stato, l’elevata evasione fiscale ed il formarsi della casta dei politici e dei magistrati. E’ sufficiente ricordare lo scandaloso provvedimento delle pensioni baby, col quale in pratica lo stato disse a molti cittadini ancora in età di lavoro: “se non lavorate più vi mantengo per tutta la vita”. In quale altro stato si è mai verificato un degrado ed uno scempio simile: premiare chi non lavora e favorire il lavoro nero. Critichiamo pure la situazione attuale; ma non dimentichiamo mai che c’è di peggio; anzi c’è stato di molto peggio. E’ bene non dimenticarlo mai, per fare in modo che non ritorni quel tragico periodo del cosiddetto consociativismo.

Postato da DOR1955 il 18/07/2012 15:23

Bravissimo don Antonio ma un pò impreciso quando scrive che " ... non sono esenti tanti bravi cristiani, che si appellano, per lo più a sproposito, al Vangelo". Impreciso in quanto, se fossero veri CRISTIANI, non si sarebbero assolutamente "impantanati" nella logica delle spartizioni, degli interessi personali, dei privilegi, del potere. Gesù Cristo ( e mi sembra che Cristiano significhi seguire i suoi insegnamenti) non credo "apprezzerà" molto coloro che invece di "servire Dio" ( e i fratelli - esseri umani) si "servono di Dio" per i loro interessi personali. Che sia perchè "non degni" che lo Spirito Santo impedisce a tanti sedicenti cattolici di non "avere voce in politica"?

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Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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