Don Sciortino

di Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

 
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Liberiamo la domenica

Qualche lettore si è scagliato contro di lei perché ha criticato chi nega il pulmino e la mensa ai bambini i cui genitori non pagano la retta. Contenuto e tono di quella lettera fanno presumere che l’autore sia simpatizzante della Lega. Un movimento pieno di contraddizioni. Non le pare che l’indipendenza della cosiddetta Padania sia in contrasto con la Costituzione italiana? Nessun partito dell’arco costituzionale l’ha mai denunciato. Anzi, i leghisti sono stati al governo dello Stato per anni. Non accetto la giustificazione (la ritengo assurda), che vogliono la secessione attraverso metodi democratici.

G. Brambilla

La Lega, come altri partiti, vive di contraddizioni. Spesso, in modo macroscopico. Basta considerare la presenza di quei ministri che hanno giurato sulla Costituzione, percepito lauti stipendi assieme a benefici e privilegi, e fatto poi strame della bandiera italiana, additata a usi indicibili. Ma al di là delle appartenenze e dei programmi, non si può tacere quando si prendono provvedimenti che discriminano le persone. E, soprattutto, penalizzano i bambini. Cosa vergognosa, da non fare.

Pubblicato il 29 novembre 2012 - Commenti (8)
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Lo shopping e la Festa

La stampa ha messo in evidenza che il senatore Monti, subito dopo aver ricevuto l’incarico di formare il nuovo Governo, s’è recato a Messa. È stato un bell’esempio per molti cattolici, che non vanno in chiesa la domenica. Ora, però, il presidente del Consiglio fa un decreto che permette ai negozi di stare aperti tutti i giorni, anche quelli festivi. Se Monti ha avuto il tempo per andare a Messa la domenica, un dipendente di un negozio non potrà avere la stessa possibilità. Sarà difficile “santificare le feste”, come ci chiede il comandamento. Lei ha sempre preso posizione contro norme ingiuste. Forse, è il caso di farlo ancora contro questo decreto anticattolico. 

                                                                                                                                     B.V.

Finalmente, ho letto un commento sulla Più rispetto e riconoscenza per le “badanti” liberalizzazione degli orari dei negozi. Anche molti non cattolici sono rimasti sorpresi dal silenzio della Chiesa su un tema così importante. I lavoratori hanno diritto a celebrare la festa in famiglia. Sorprende che una legge così liberista sia stata voluta da un Governo con un presidente cattolico. Il provvedimento, oltre a non creare posti di lavoro, contribuirà invece a secolarizzare la società. Gli unici valori saranno profitto e individualismo. Auspico che la stampa cattolica rompa il silenzio. 

                                                                                                                           Un lettore

Non sono mancati gli interventi al riguardo. Né è la prima volta che si mette in discussione la domenica, come giorno del Signore e del riposo, da dedicare alla famiglia e a una sana cura dello spirito. Non tutto può essere finalizzato al fine economico, al profitto e ai soldi. Né si può accettare qualsiasi modo per raggiungere questo obiettivo. Un’economia senza etica, che non abbia al centro la dignità della persona, ci porta ai dissesti di cui stiamo pagando conto e conseguenze. La crescita economica deve andare di pari passo con lo sviluppo integrale della persona. Il tempo per la festa, da dedicare al Signore e alla famiglia, è indispensabile se vogliamo una società dal volto umano. Un altro mondo è possibile, se solo ci crediamo. Più equo e più giusto. Così come è possibile un’economia non solo di mercato, ma di comunione e condivisione. Dove le “buone azioni” hanno un doppio valore. In tutti i sensi.

Pubblicato il 13 gennaio 2012 - Commenti (1)
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