Don Sciortino

di Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

 
22
apr

Quando la tv era di qualità

Ho letto con molta attenzione l’articolo “Carosello, bastava la parola”, pubblicato sul numero 10/2013 e nella mia mente di ottantenne si sono risvegliati molti ricordi. Guardavo Carosello ogni sera in compagnia dei miei genitori e mi piaceva tantissimo, a partire dal motivo musicale della sigla. Gli attori erano bravi ed eleganti nell’interpretare le scenette pubblicitarie, rimaste celebri anche perché dirette da registi come Olmi, Leone e Fellini. Che nostalgia per quel modo di fare televisione: ora è tutto infarcito da doppi sensi, battute di cattivo gusto e, a volte, persino bestemmie!

Pier Giorgio Marocco Torino

Pubblicato il 22 aprile 2013 - Commenti (1)
24
mag

Tv: siamo noi a fornire il gradimento

Uso il televisore per vedere in Dvd film di vecchie serie televisive acquistate col tempo. Ho quarantacinque anni, non sono sposata e non ho figli. Ma sono molto preoccupata per i più piccoli. Sapesse quante volte ho scritto alle varie Tv chiedendo di mandare in onda vecchi cartoni animati! Mi hanno risposto che non li guarda più nessuno. Eppure, erano film istruttivi, privi di volgarità. Oggi è tutto diverso. Una mia amica, insegnante di scuola materna, mi ha confidato d’essere sconvolta dal linguaggio volgare dei piccoli, che hanno appreso dalla televisione, come dicono loro stessi. Ma i genitori dove sono? Bisognerebbe boicottare certi programmi e fare scendere a picco gli indici di ascolto. Ma questo chissà quando accadrà? Nel frattempo, ci tocca “sciropparci” questo scempio. Da tempo ho capito che, oggi, chi bestemmia è più ascoltato, e chi si spoglia è più guardato.


Stefania

E chi l’ha detto che dobbiamo proprio “sciropparci” tutto quello che la televisione ci propina, con condimento di volgarità e sconcezze? Siamo noi, passivi e rassegnati (non è certo il tuo caso), a tenere in piedi programmi banali e diseducativi, che propagano stili di vita immorali o irridenti ai valori in cui crediamo. I programmi vivono di audience, e se mancano gli ascolti si chiudono. Come è avvenuto di recente. Il pallino del gioco è nelle nostre mani, purché siamo consapevoli della nostra forza di utenti. E fin quando non lo molliamo, potremo dettare noi le regole del gioco. E puntare a una Tv che non sia così tanto becera.

Pubblicato il 24 maggio 2011 - Commenti (0)
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