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Il degrado etico è sotto gli occhi di tutti

La Chiesa italiana non può tacere. Anzi, dovrebbe farsi portavoce della rivolta morale di tanti credenti. Il degrado etico è sotto gli occhi di tutti. Assistiamo, ogni giorno, alla mercificazione del corpo delle donne, all’uso della comunicazione per manipolare fatti e notizie a proprio beneficio, alla denigrazione del dissenso attraverso la macchina del fango. Il potere non è più a servizio dei cittadini. La legalità è piegata a interessi individuali. Si fa esibizione sfacciata della ricchezza. La corruzione dilaga negli appalti pubblici. E i diritti dei più deboli sono elargiti come assistenza. Tra morale personale e pubblica c’è ampio divario. La stessa religione è usata e strumentalizzata. I poteri dello Stato si delegittimano l’un l’altro. E la democrazia è ridotta a demagogia mediatica e populismo.
Per tutto ciò, la Chiesa è chiamata a far trasparire la sua funzione profetica. Altrimenti, verrebbe meno alla propria vocazione. Non si può scambiare la prudenza con la diplomazia del silenzio. Né ci si può estraniare, quando sono in ballo valori evangelici. Sant’Ambrogio lasciò fuori dalla chiesa l’imperatore Teodosio, reduce dalla strage di Tessalonica. San Leone Magno fermò Attila, che marciava su Roma. Cara Chiesa non tacere! Se non ora, quando?

Gian Mario - Macerata

È difficile, purtroppo, contestare la tua analisi, caro Gian Mario. Il nostro Paese versa in uno stato di profondo “coma etico”. Il degrado morale, soprattutto quando alberga in alto, rischia d’essere devastante nei confronti delle nuove generazioni. I cattivi esempi, come i vizi, fanno facile presa. Per questo, tu esigi una denuncia netta da parte della Chiesa. Dai pastori ai semplici fedeli.
L’attuale degrado è segno di una profonda crisi morale. Tra le conseguenze, c’è il diffondersi di un “pensiero debole”, che considera normale la prevaricazione. E il progressivo affermarsi di una mentalità utilitarista, che elimina la distinzione tra ciò che è giusto e ingiusto. Per ridurre tutto a interessi e tornaconto personale o di gruppo. D’altra parte, se abbiamo uomini delle istituzioni compromessi con legalità, giustizia e malcostume, che non si preoccupano del bene comune ma solo dei propri affari, tutto ciò (e altro ancora) non piove dal cielo.

Se la classe politica è allo sbando, una giusta indignazione deve chiamare in causa anche quei cattolici che appoggiano provvedimenti inconciliabili con i diritti umani e i princìpi evangelici. A dire il vero, la Chiesa istituzione, in più occasioni, s’è pronunciata con forza su importanti questioni sociali: famiglia, lavoro, migranti (irregolari e rom). E, più ampiamente, sull’attuale modello di sviluppo, che dilapida le risorse naturali. E accresce le disuguaglianze tra i Paesi ricchi e quelli poveri.
Non sono mancati ripetuti richiami del Papa e dei vescovi ai cattolici che militano nei diversi partiti e schieramenti, perché siano coerenti al Vangelo e ai valori morali che professano. La missione della Chiesa non può essere altra che annunciare il Vangelo e i valori di uguaglianza, giustizia e fraternità che ne derivano. Una missione profetica. E, quindi, necessariamente critica. Forse, non sempre la Chiesa è intervenuta in modo tempestivo. E con voce netta, senza balbettare.

Il vero problema è chiedersi quanto le direttive del Magistero siano alla base dell’agire dei cattolici in politica. In qualunque schieramento e partito essi militino. E, soprattutto, qual è la formazione a un’autentica coscienza sociale della comunità cristiana. A cominciare dalla parrocchia, nel suo ruolo insostituibile di formare le coscienze. In vista di comportamenti competenti e onesti, sia nella sfera privata che in quella pubblica. In questa direzione, l’esito dei recenti referendum ha segnato un risveglio delle coscienze. E manifestato una maggiore partecipazione alla vita del Paese. Senza eccessive deleghe. Soprattutto in bianco. È tempo, semmai, di chiedere conto del loro operato a chi ci rappresenta in Parlamento. Nonostante l’esproprio del diritto a votare, dopo l’ignominiosa “legge porcata”. Da abolire quanto prima. Un altro segnale l’hanno dato le donne, con il loro sussulto di dignità, sfociato nelle manifestazioni di “Se non ora quando?”. La voglia di cambiamento si avverte nell’aria. Il soffio di una nuova primavera spira forte.

D.A.

Pubblicato il 10 agosto 2011 - Commenti (14)

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Postato da Libero Leo il 22/08/2011 11:46

Il degrado morale è di lunga data. Lo farei risalire agli anni 70 quando venna fatta la più grande 'porcata' mai vista. Mi riferisco alle pensioni baby, che stando ad un articolo di ieri su corriere.it ci costano 9,5 miliardi all'anno. Ci sono più di 500.000 persone che, pur avendo meno di 50 anni, percepiscono da molti anni la pensione!! Oggi ci sono 'porcate', soprattutto nell'informazione dominante. Ma penso che le pensioni beby siano insuperabili considerando il gravissimo danno che hanno arrecato al bene comune ed al grande impulso verso il degrado etico.

Postato da erich il 19/08/2011 21:00

Finestra mobile per le pensioni di anzianità. I pensionandi della scuola, a requisiti maturati, ritardano di un anno il collocamento a riposo. Cara Famiglia,Io sono stata ai patti, ma lo stato no! Verso ferragosto leggo su un comunicato sindacale questo provvedimento governativo: “ Finestra mobile per le pensioni di anzianità. I pensionandi della scuola, a requisiti maturati, ritardano di un anno il collocamento a riposo”. Vengo a sapere, così, che il mio diritto ad andare in pensione fra un anno scolastico, secondo il patto che ho stipulato con lo stato italiano, da parte mia rispettato con una vita di lavoro nella scuola elementare a servizio dei cittadini, è stato calpestato, rotto unilateralmente a ridosso della scadenza: alla faccia di ogni principio di gradualità, mi è stata di punto in bianco raddoppiata la richiesta di lavoro, con lo spostamento di un anno della prima finestra utile di uscita per il mio pensionamento. In pratica mi si chiede di pagare un anno della mia pensione per risanare la finanza pubblica. Per non parlare poi del danno economico che mi deriverà dal differimento fino a due anni della riscossione della buonuscita. Su questo denaro, onestamente guadagnato, avevo fatto conto per dare una base di partenza ai miei tre figli, due dei quali studenti universitari, e una fornita di due lauree, ma occupata solo saltuariamente. A chi viene richiesto altrettanto? Non agli intoccabili evasori fiscali, né alla casta politica, pericolosamente miope nel perpetuare i suoi privilegi senza curarsi del giudizio dei cittadini. Ma è costituzionale tutto questo? Si esprime così il rispetto per la persona e per il suo lavoro, fondamento della nostra Repubblica? Come tantissimi miei colleghi, non mi sono mai risparmiata: ho sempre aggiornato i miei metodi, ho insegnato ogni materia, informatica compresa. Laureata in Lingue, sono stata specialista di lingua inglese. Ho spesso supplito con i miei mezzi, anche economici, alle carenze strutturali che tutti conoscono. I miei alunni vengono a scuola volentieri, le loro famiglie mi apprezzano e i colleghi e i dirigenti mi rispettano. Ma tutto questo costa una grande disponibilità e un’enorme fatica fisica e psicologica, e con il progredire dell’età e gli acciacchi inevitabili, non ce la si fa più. Chiedo scusa a chi mi legge per lo sfogo, davvero, ma noi insegnanti siamo spesso visti come una sorta di parassiti, mentre il carico di cura che è inerente a questo lavoro è altamente usurante e porta facilmente al burn out, soprattutto se non si viene sostenuti dalla considerazione sociale. Quest’ultimo provvedimento legislativo sta a provare che questa considerazione non c’è, almeno nelle scelte di questo governo. Certo, al mondo ci sono situazioni molto peggiori della mia. Ne sono consapevole, e sarei anche pronta a fare sacrifici, se fossero volti a una ridistribuzione più equa delle risorse in una economia globalizzata, o in vista di un diritto del lavoro più generalizzato nei vari continenti. Ma non posso che essere carica di indignazione verso una dirigenza politica che non ha saputo, spesso per inettitudine, superficialità e disonestà, svolgere il proprio mandato, e continua a mostrarsi senza riferimenti etici, incapace di analizzare la realtà e di definire serie priorità al di là di stereotipi e sondaggi estemporanei, priva di progettualità costruttiva, ma obbediente a opportunismi economici e di carriera, oltre che permeabile alle mafie di ogni genere. Molti ringraziamenti per la Vostra attenzione. Gli interventi che pubblicate in questo periodo e la sensibilità che avete nel raccogliere il malumore sociale ci aiutano a non sentirci isolati con le nostre più o meno grandi difficoltà. Ancora grazie. Un’ anziana insegnante

Postato da lessin04 il 17/08/2011 02:26

Sull'orlo del baratro? mah, a sentire i TG alberghi e pensioni sono al 'tutto esaurito'. Qui mi sa che circola solo odio! in primis contro il governo ed ora si comincia larvatamente anche contro la Chiesa.

Postato da giancarlochiari il 16/08/2011 03:53

Nel vangelo, il libro dei cristiani, il primo martire è Giovanni Battista perchè non ha alcuna esitazione ad andare sotto le finestre di Erode per grdiare "non ti è lecito". Gesù lo sceglie per rivelarsi e per farsi battezzzare: vorrà pure dire qualcosa... Giovanni XXIII scomunicò chi voleva la guerra con la Pacem in Terris, Leone XIII il liberismo e il comunismo con la Rerum Novarum, Giovanni Paolo II non ha perso un giorno a condannare la guerra in Iraq, eppure su questa strada si sono sentiti ben pochi cardinali e vescovi italiani e ancor meno parroci purtroppo. I latini, ancor prima del Vangelo, sostenevano Verba volant, scripta manent, exempla trahunt, e non avevano torto. gli esempi sono fondamentali sempre e per disgrazia in Italia mancano gli esempi sul fronte della predicazione: FC fa il suo dovere da anni, ma forse non basta: vescovi e cardinali non sempre e non tutti. Sentire Don Fisichella in TV difendere mister B.. e prendere come sostegno alla fede le sue sparate sul testamento biologico e e sulla fecondazione senza preoccuparsi delle strumentalizzazione è preoccupanti a dir poco. è giusto predicare contro l'aborto, ma che senso ha farlo se non ci si preoccupa di garantire alle coppie la possibilità reale di far crescere una famiglia? è giusto predicare contro il divorzio ma che senso ha pretendere di imporre la sacralità di un sacramento a qualcosa che pare un rito scelto per fare scena? trasformare l'aspetto cominitario di un sacramento come battesimo, eucarestia e cresima in un rito di passaggio con la festa che sommerge il tutto, con il pranzo e i regali più importanti del sacramento stesso è decisamente immorale. L'etica parte dagli esempi, la fede senza le opere è morta, e non è una mia affermazione. Credo che Dante fosse cristinao fin nel profondo dell'anima e che il suo poema ne renda l'idea, dal primo canto dell'INferno all'ultimo dedicato alla Vergine del Paradiso, eppure piazzò allinferno più papi e vescovi di quanti non ne piazzò in paradiso e gurda un po' per gli stessi motivi per cui oggi gran parte della gerarchia italiana è criticata dai suoi stessi fedeli (quorum ego, e non mi fa piacere) Se non si danno una mossa, se non si decidono a predicare in modo trasparente contro chi gli scandali senza metterci troppi veli e passaggi diplomatici temo che l'Italia farà la fine della Spagna, dove per seguire il dittatore Francisco Franco vescovi cardinali e gerarchie si dimenticarono del popolo, e la conseguenza è visibile: la Spagan secondo le ultim ricerche sembra essere il paese più scristianizzato d'Europa. Se chi comanda può trsgredire senza neppure la critica esplicita (che non significa la condanna secondo le leggi civili) senza neppure che si chieda di rendere il maltolto, evadere è rubare, sembra difficile chiedere di credere al vangelo..

Postato da giorgio traverso il 14/08/2011 18:17

Caro Don Sciortino,il soffio di una nuova primavera c'è stato,il varo della stangata.Purtroppo,la linea è sempre quella,colpire le fascie più deboli.questo con l'approvazione,del cattolicissimo sindacalista Bonanni.Per riuscire a fare questo,bastavano tre studenti delle superiori. giorigio traverso

Postato da santrev il 13/08/2011 17:07

Vorrei invitare il card. Bertone a farci conoscere il suo pensiero in modo d'avere un'idea su come la pensa lui! Spero si possa distrarre un momento dagli impegni di natura economica riguardanti il S. Raffaele. A meno che i soldi non contino di piú della denuncia di Gian Mario. Io personalmete ringrazio don Sciortino per averla scelta tra le tante che riceve ogni giorno.

Postato da spark il 11/08/2011 16:42

Ho assistito anch'io alle dichiarazioni del ministro Tremonti davanti alle commissioni congiunte Affari costituzionali e Bilancio di Senato e Camera e devo dire che mai mi sarei aspettato di dover vedere uno spettacolo cosi paradossale con il Paese sull'orlo del baratro. Tre cose mi hanno lasciato esterefatto: di fronte ad una situazione drammatica quale e' quella in cui ci troviamo, mi si presenta un ministro dell'Economia che: 1) rimbrotta i membri delle commissioni parlamentari riunite ad ascoltarlo, per essere andate fuori tema, l'argomento in discussione era l'articolo 81 della Costituzione e non le misure da prendere per salvare il salvabile! 2) di fronte alla disponibilita' dei leaders delle opposizioni (ed in particolare, da un po di tempo a questa parte, vediamo in prima fila Casini, Rutelli e Bocchino) di dare una mano in questo senso, il nostro superministro dell'Economia, li sbeffeggia affermando che "non e' venuto in commissione per chiedere il loro aiuto" perche' evidentemente il governo ha i numeri per fare da solo! 3) mentre succedeva tutto questo, il nume tutelare della padania Umberto Bossi (ministro di una Repubblica che ormai veleggia alla volta delle famose piantagioni di Cichita), appena fuori l'aula in cui le commissioni erano riunite, con il suo innappuntabile stile padano in un colpo solo mette a segno tre delle sue innappellabili sentenze: definisce "fumose" le dichiarazioni di Tremonti, ha scoperto che Draghi e' l'estensore della lettera riservata che la BCE ha inviato al governo italiano e, dulcis in fundo, ha rivelato che ieri al vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli , hanno parlato di "rotture di c.....ni"! Probabilmente, la registrazione audio visiva di questa sedute, diverra' tra qualche decennio, materia di studio nelle universita', e di dibattito tra storici e psicologi per capire le ragioni del comportamento da sudditi e non da cittadini consci dei propri diritti e doveri , che ha avuto la stragrande maggioranza del popolo italiano ( e purtroppo di questa stragrande maggioranza, la Chiesa , con qualche significativa ma rara eccezione, e' stata decisiva componente ) in tutti questi anni di fronte a simili manifestazione di degrado etico, morale, civile ed infine, economico. Ultima perla in ordine di tempo, dal Corriere della Sera on line ore 1635 leggo :Casini su Tremonti: "Questo è scemo da ricoverare"! Viva l'Italia che non muore cantava De Gregori: forse questa Italia non e' mai esistita! Osvaldo Bardelli

Postato da mghiri il 11/08/2011 14:03

Ho appena sentito Tremonti, con le misure economiche da apportare alla finanziaria e all'articolo 81. Occorre equipararci a quello che ha fatto la Germania nel 2009. Io mi sono già rimboccato le maniche: niente ferie, ma da anni.

Postato da Franco Salis il 11/08/2011 13:36

@ folgore il 10/08/2011 21.49,la psicoterapeuta Antonella Baiocchi che afferma che tutto è uguale al contrario di tutto,dovrebbe sottoporsi a psicoterapia.Non è una stravaganza,gli Psicoterapeuti vanno frequentemente soggetti alle patologia che curanoSolo in una cosa è stata coerente,non ha perso occasione per farsi pubblicità.

Postato da degrel0 il 11/08/2011 13:00

Certo che una nuova primavera soffia forte:la magistratura sta cominciando a guardare anche a sinistra,anche se con ritardo.Ma,come si dice,meglio tardi che mai!

Postato da cristina bollo il 10/08/2011 23:54

Anch'io sono d'accordissimo con voi, e mi sento confortata quando incontro tali ragionamenti ed analisi. D'accordo anche sul TORNADO: in qualunque paese civile sarebbero gli stessi compagni di partito ad invitare 'gentilmente' un premier in conclamata situazione critica a dare le dimissioni (non sopporto più lo stereotipo "fare un passo indietro"!). Ma già! Si dà il caso che così metterebbero a rischio il loro scranno al parlamento con i relativi ben noti emolumenti, presenti e futuri a vita. Il Maestro in cui crediamo ci invita a non giudicare, quindi non giudico le COSCIENZE di tali Signori. Mi limito a constatare fatti e conseguenze. Sulla pelle dei più fragili, degli indifesi, dei senza voce Con rischi per la salute anche psichica, nella depressione o in un rabbioso senso di impotenza. E questo allarma grandemente la mia, di coscienza. Anch'io chiedo aiuto alla mia Chiesa, al coraggio profetico che la deve contraddistinguere.

Postato da Mauri68 il 10/08/2011 23:18

anche io sono d?accordo al100% stiamo assistendo, stiamo subendo un crollo delle più elementari regole di educazione. Nelle liste elettorali vengono candidati personaggi indagati e condannati in primo grado per reati di stampo mafioso. In parlamento ci troviamo politici che si rammaricano di non poter sparare sugli immigrati, un altro personaggio che sostiene le teorie del pazzo norvegese che ha provocato una strage, entrambi appartengono allo stesso partito che imbullonava i crocefissi al muro ritenendoli il simbolo dei valori della cattolicissima Italia, salvo poi contestare il cardinale Tettamanzi che esortava a confrontarsi e sostenere i valori Cristiani del vangelo. Un cordiale saluto a tuttiMaurizio

Postato da folgore il 10/08/2011 21:49

Cosa ne dite di questo? http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=159061

Postato da giogo il 10/08/2011 18:34

Condivido e CONDIVIDO al 100% la lettera di Gian Mario e la risposta di Don Sciortino. Mi piace molto l'ultima frase della risposta "il soffio di una nuova primavera spira forte" ma temo che per scalzare questo indegno governo ci voglia un gran TORNADO con tuoni e fulmini che purtroppo faran seri danni al Paese...il tornado dovrà scalzare il sultano e i suoi vassalli, ma ahimè non se ne vuol andare altrimenti come fa a manovrare le leggi a suo vantaggio (leggasi salva-galera) Saluti

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Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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