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Se il fidanzato è povero

Sono la mamma di due figlie di venti e diciott’anni e di un ragazzino di dodici. Non abbiamo problemi economici grazie al lavoro, duro e soddisfacente, di mio marito. Il problema che mi assilla e che sta minando i rapporti in famiglia, riguarda la nostra figlia più grande. Da un anno circa, si è innamorata e fidanzata con un coetaneo serio, sensibile e solare, per quel poco che conosco. Ma di pochi studi e di pochi mezzi. Anche familiari. Ha finito i corsi professionali e, pare, cominci presto un lavoro come apprendista. Suo papà è bidello e ha una famiglia numerosa.
Condivido la preoccupazione di mio marito per il futuro di nostra figlia. Anche per il livello culturale di questa famiglia. Ma il suo atteggiamento ostile temo che non farà altro che allontanare nostra figlia. Già ora non ha niente da dirci, e si è chiusa a riccio. Non le nascondo che anch’io avrei sperato per lei una situazione più “sicura”, ma vedo che si vogliono un gran bene, legati anche da una comune pratica religiosa. Credo che i figli debbano fare le loro scelte da persone libere.

Vanna B. - Verona

Mi pare, cara Vanna, che nella tua lettera ci sia un’analisi attenta dei problemi, ma anche diverse piste di riflessione e una soluzione quando dici che i «figli devono fare le loro scelte da persone libere». È normale che i genitori siano preoccupati del futuro dei propri figli, che vorrebbero esenti da preoccupazioni e fastidi. E delle scelte che fanno in vista di una vita in comune. Forse, però, più che perdere tempo a recriminare sulle condizioni economiche della famiglia del fidanzato di vostra figlia, potreste dedicarvi di più a conoscerlo meglio. Invitandolo, ad esempio, a casa vostra e frequentandolo con più intensità. Evitereste, così, di allontanare vostra figlia. E, soprattutto, di darle l’impressione che per voi quel che conta sia soltanto il conto in banca. Senza interesse ad altri valori.

Pubblicato il 12 ottobre 2011 - Commenti (7)

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Postato da dino avanzi il 18/10/2011 18:39

Visto che il ragazzo comincia presto (forse) un lavoro da apprendista potrebbe lavorare con il marito della signora, cosi si conoscono meglio.

Postato da DOR1955 il 18/10/2011 09:29

E’ vero, sig. giogo (il lei grazie), questa signora è molto condizionata dal marito, ma non totalmente, in quanto afferma che non nasconde di aver sperato per la figlia una situazione più “sicura”. Se per reprimenda e giudizio si demonizza l’averla definita “sedicente cattolica”, “non si dovrebbe anteporre questioni economiche “,“cercare giustificazioni tutte da provare”, “invitare a leggere bene il Vangelo”, significa, secondo lei, che i Cristiani non devono preoccuparsi dei propri “fratelli”?. Allora che Cristiani siamo?. Il mio commento, forse non espresso in modo chiaro (e di questo sì, chiedo venia), aveva un solo e unico scopo (peraltro accennato nel secondo intervento); seguire il Vangelo sempre e comunque anche se questo può dover comportare il “portare la croce”. Di qualsiasi natura essa sia. Altrimenti penso si rischi di anteporre “Cesare a Dio” (vedasi Vangelo di domenica 15 u.s.). Per chiarire e non alimentare sterili polemiche, niente di personale contro la signora Vanna, mancherebbe, anzi la capisco; so bene cosa significa avere preoccupazioni per le frequentazioni delle proprie figlie (le mie due più grandi hanno 31 e 21 anni) e spesso mia moglie ed io abbiamo posizioni diverse a riguardo del loro comportamento. Quello che mi sembra non essere riuscito a esprimere compiutamente è il concetto che con la coercizione o il “muro contro muro” (e lo scrive la stessa signora Vanna, riferendosi al marito), non porta a risultati positivi, in questo caso a rapporti amorevoli e collaborativi genitori-figli. Questo non significa affatto che non si debba vigilare su quanto fanno i figli, al contrario, penso si debbano avere non due, ma cento occhi e orecchi per “capire” lo stato d’animo degli stessi, ma nel contempo non possiamo costringerli a fare quanto farebbe piacere a noi anche se molte volte è la cosa giusta. Penso che i figli debbano fare la loro strada, fare gli errori che li faranno maturare, però vanno seguiti, indirizzati, consigliati, senza avere la pretesa che noi adulti siamo gli unici portatori di verità ed accettare il confronto cercando di capire le loro ragioni. Siamo stati tutti giovani e più o meno, la maggior parte di noi, abbiamo avuto “conflitti” con i nostri genitori; proviamo per un attimo a invertire le posizioni e allora si capisce che l’unica cosa da fare è cercare il dialogo, senza però partire da preconcetti di sorta.

Postato da Franco Salis il 18/10/2011 08:47

@ DOR1955 il 16/10/2011 14.49,con lo spirito di chi vuole comprendere e farsi comprendere e non polemizzare, avrei risposto volentieri,se non fosse che ho già detto tutto nel precedente post. Cioè ho addotto le motivazioni e riportando le frasi “incriminate”. Ribadisco che il finale era “spregevole” per come espresso,indipendentemente dall’intenzione . “Invitando” la mamma a leggersi il Vangelo presupponi che sia una cristiana all’acqua di rose,soggiogata da disvalori purtroppo dominanti e priva di sensibilità spirituale; quando probabilmente,avendo esternato con coraggio il suo problema personale, lo legge tutti i giorni e lo medita. “Perseveri” nell’errore quando citi il Vangelo di Giovanni, cap. 13, 24:nessuno ha messo in discussione la legge dell’amore. Che le tue quattro figlie siano “docili” lo sai solo tu,ma non puoi sapere se le figlie di mamma Vanna invece tendono alla ribellione. E quindi presentano una situazione pedagogica problematica,che la mamma sa gestire nel momento che chiede consulenza al direttore di F.C.Mio pensiero:Tutte e sei figlie e tutti i quattro genitori,nella diversità, hanno pari dignità. Purtroppo quello che dice giogo il 17/10/2011 11.57 “ anche se...il suo giudizio sia frequentemente una bacchettata sulle dita... come ai vecchi tempi)” è maledettamente vero. E’ un neo che mi porto “dai vecchi tempi” di cui non mi sono liberato nonostante gli sforzi messi in essere. Mi consolo pensando che ne avevo moltissimi altri. Buona giornata a tutti.

Postato da giogo il 17/10/2011 11:57

Condivido La risposta di don Sciortino ma non il giudizio e la reprimenda di Dor55, sono d'accordo con l'opinione di Salis (anche se...il suo giudizio sia frequentemente una bacchettata sulle dita... come ai vecchi tempi) Mi pare che la madre della ragazza sia molto "condizionata dal marito" e basta leggere le ultime righe della lettera..."vedo che si vogliono un gran bene, legati anche da una comune pratica religiosa, credo che i figli debbano fare le loro scelte da persone libere". E allora Dor55 ti sei scordato del padre totalmente?? che in tutta questa vicenda mi sembra il "meno evangelico" o no?? Saluti

Postato da DOR1955 il 16/10/2011 14:49

Egregio sig. Salis, prendo atto che a giudicare non sono solo io (dove trova il "giudizio" nel mio scritto me lo deve spiegare perchè nel suo commento non rintraccio contestazioni fondate), ma sopratutto mi sembra sia lei (e continuo a darle del "lei" per il rispetto che porto a tutti) che si permette di presumere che gli altri non capiscano. Da come si esprime mi sembra che lei ritenga di sapere tutto della vita visto che mi accusa di non aver mai letto il Vangelo, che non capisco nulla di famiglia e figli e altre elucubrazioni (tali sono, visto che non mi conosce) che le sono "sfuggite" durante la scrittura. Non si preoccupi per me se io ho o non ho letto il Vangelo, con si preoccupi se ho quattro (4, capito) figlie, non si preoccupi se lei pensa che in materia (famiglia e figli?) ne sappia poco. Pensi a quello che ha scritto, ma sopratutto, e non per fare polemica, si rilegga per bene e "cum grano salis" quanto ho "suggerito" (e non giudicato, come ha interpretato lei) alla signora Vanna. E si rilegga bene anche quanto scritto da Don Antonio, specialmente quando scrive " .. più che perdere tempo a recriminare sulle condizioni economiche della famiglia del fidanzato di vostra figlia, potreste dedicarvi di più a conoscerlo meglio". E per concludere il mio "finale" non era affatto "spregevole" come da sua interpretazione; era solo il richiamo al Vangelo di Giovanni, cap. 13, 24 : "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni e gli altri come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri.". Se pensa che l'invito ad Amare gli altri, indipendentemente da tutto, sia secondario a qualsiasi altra cosa, ha ragione, non ho capito nulla del Vangelo.

Postato da Franco Salis il 14/10/2011 20:43

La risposta che ha dato don Sciortino a Vanna è saggia e se vogliamo completa e allo stesso tempo rispettosa. DOR1955 12.10.2011 13.12 sembra invece che non abbia le idee chiare. Però se 55 indica la data di nascita non sei poi così giovane,oppure non ha figli. Una mamma è sempre presa da dilemmi,orientata esclusivamente al bene dei figli,al di là del fatto economico Ma DOR 1955 aggiunge “ma anteporre questioni prettamente economiche alla felicità della propria figlia,” ma chi ti ha detto che la mamma non si pone il problema della felicità della figlia? poi rincara la dose “ cercando giustificazioni comunque tutte da provare “non cerca prove,ce le ha già e te le sta fornendo. Non contento, aggiunge con giudizio conclusivo spregevole “e sopratutto permettersi di giudicare (livello culturale altrui) non è affatto da Cristiano. Signora, mi scusi se sono duro, ma la invito a leggersi bene il Vangelo”.Mi viene un dubbio,tu hai mai letto il Vangelo? Ma cosa ne sai tu di tutte quelle accuse che hai fatto? La mamma Vanna prende atto e non giudica il basso livello di culturale,non ci vuole mica tanto,mentre sei tu che ti erigi a giudice addirittura a suggerendole di leggere il Vangelo.Ma dico, non ti accorgi che hai capovolto la situazione: la mamma Vanna, cristiana autentica, manifesta una preoccupazione,a chi la manifesta?,al direttore di F.C. e tu la accusi “di giudicare” mentre sei tu che giudichi. Lascia stare le mamme in pace, e non metterci anche tu che in materia dimostri di capire poco. Ribadisco che la risposta di don Sciortino è saggia e forse per questo è di difficile attuazione, perché la mamma è sempre presa da fatto emozionale,che condiziona la razionalità .Caro DOR1955 una ragazza di vent’anni oggi,nonostante maggiorenne, non è in grado di capire certi fenomeni ed è facilmente preda di abbagli. L’unico modo di evitarle gravi conseguenze degli abbagli è seguire il consiglio di don Sciortino.Ciao

Postato da DOR1955 il 12/10/2011 13:12

Classico esempio di come una sedicente "cattolica" interpreta il sentimento dell'Amore. Va bene preoccuparsi, come giustamente dice don Antonio, del futuro dei figli, ma anteporre questioni prettamente economiche alla felicità della propria figlia, cercando giustificazioni comunque tutte da provare e sopratutto permettersi di giudicare (livello culturale altrui) non è affatto da Cristiano. Signora, mi scusi se sono duro, ma la invito a leggersi bene il Vangelo.

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Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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