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La famiglia, ammortizzatore di tutto

Vi sono riconoscente per l’editoriale dal titolo: “Il governo si sbilanci a favore della famiglia” (FC n. 43/2012). Sono padre di cinque figli e nonno di nove nipoti. Da anni sto conducendo, sui giornali e in radio, una battaglia a favore della famiglia. Che è sempre stata tenuta in scarsa considerazione da tutti i governi: politici e tecnici. Dimenticata ma anche sfruttata come migliore “ammortizzatore sociale”. Su un altro giornale leggo anche lo sconforto di un padre di otto figli per i perversi effetti della legge di stabilità sulla sua famiglia. Le tantissime lamentele sono arrivate anche a Mario Monti. Ora si parla di possibili cambi nella legge, ma a saldo invariato. Il presidente del Consiglio se vuole sanare i conti dello Stato tassi i mega redditi, non le famiglie. Ormai, siamo allo stremo. Introduca, piuttosto, il tanto invocato “quoziente familiare” o “fattore famiglia” a tutela delle famiglie numerose. Il Governo deve rendersi conto che la ripresa economica ci sarà solo se cresce la famiglia.

Bruno M. - Milano

Il Governo, a parole, ci crede. Tant’è vero che lo slogan con cui è stato promosso il Festival della famiglia, che si è tenuto la settimana scorsa a Riva del Garda, era proprio questo: “Se cresce la famiglia, cresce la società”. Purtroppo, sono i fatti che mancano. Anzi, al momento sembra che si vada in direzione opposta, con un aggravio delle condizioni familiari per via di tasse e costo della vita. A essere maggiormente penalizzate sono le famiglie numerose, a causa di una miopia politica di Stato e fisco. Badano solo al reddito e non distinguono mai la composizione del nucleo familiare. Sul tavolo ci sono diverse proposte per una maggiore equità fiscale, a cominciare da quelle del Forum delle famiglie. Manca solo il coraggio di metterle in atto.

Pubblicato il 08 novembre 2012 - Commenti (3)

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Postato da Andrea Zilio il 09/11/2012 21:45

La famiglia? Che cos'è la famiglia? Mi sembra che i potenti abbiano ilgioco facile per ignorarla, perché è diventata didifficle definizione e in attesa di compromessi, chiarimenti, accordi politici si naviga a vista con grandi difficoltà e incognite. Famiglie di annata, spaccate, figli "catturati" nelle scuole, ospiti di nonni! Provvisoriamente. I poliici hanno concezioni diverse e contrarie di famiglia, coppia, diritti, figli, eredità, lavoro. Come può la nostra attuale società parlare di aiuto alla famiglia se non sa chi è, dov'è, com'è? Mi sembra il cane che si morde la coda. La società cresce se cresce la famiglia, e viceversa. Sono confuse l'una e l'altra. Siamo confusi.

Postato da Giuseppe (Pino) Verbari il 09/11/2012 21:09

Una donna in carriera, una in particolare, non una come le tante poche di cui si va orgogliosi, mi disse: “Ormai non ho nulla da perdere”. Si vede che aveva fatto il resoconto della sua vita. Risposi come per incoraggiarla, notando una certa sofferenza in questa parole dette con grande consapevolezza di chi sa di esserne uscito sconfitto: “solo chi non ha nulla da perdere può vincere”, e lei, era favorita proprio per questo, sapeva. Lei, donna, fino a poco prima impegnata nel lavoro, brillante, rigorosa, disposta a sacrificarsi per realizzare il sogno di esprimersi al top, soffriva un unico handicap: sinora aveva scalato i vertici all’ombra di un uomo e, “in nome di un uomo”. Quel che aveva di suo purtroppo non si addiceva proprio ad una leader, ad una eroina, ad una santa. Adesso si accorgeva di battere il passo, senza quell’ uomo e, di altri non se ne vedevano ancora. L’età avanzava e con la coscienza non molto pulita, si vedeva costretta a curare sempre di più il proprio aspetto esteriore e non quello interiore, come in realtà le sarebbe stato difficile visto che godeva di poca stima e di conseguenza, di giorno in giorno veniva sempre più scarsamente considerata. Come tanti nella sua situazione, si stava semplicemente complicando la vita cercando soluzioni ai suoi problemi che finiscono per essere più semplici di quello che si possa credere. Aveva, ormai, iniziato a vivere una vita che non era più la sua e sembrava fare l'attrice. Voleva semplicemente sparire nel nulla, volare via … buttare tutto e andarsene. Aveva sviluppato un’abilità particolare nel perdere l’empatia della quale se n’era servita a suo modo e consumo e, di conseguenza aveva solamente sviluppato un'abilità particolare nel perdere le persone; in tal senso era quasi diventata un talento naturale. Forse poteva trovare nell’ umorismo una alternativa al suo stress ma ormai non avrebbe potuto attraverso la simpatia instaurare un tipo di rapporto con dei benefici non materiali per aiutarsi a star bene e ad affrontare anche le difficoltà della vita come faccio io quando sono nervoso. Non si era accorta che:” il gusto soffre una sete inestinguibile”, ma come tutte le cose futili anche lui si perde. Mark Twain sosteneva che “Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico insieme per colpirti al cuore: il primo per calunniarti, il secondo per venirtelo a dire”. Io, da amico, ti consiglio di cambiare proprio aria. Una volta, raccontava un nonno, s’incontrarono alla bettola tre amici e tra un bicchiere di vino e l’atro si raccontarono qualcosa, quel tanto che servisse per alleviare la stanchezza e i problemi della giornata. Venne il momento che si dovettero congedare e i tre amici, il fuoco, l’acqua e l’onore, nel preambolo del saluto dissero la loro; - l’acqua iniziò: beviamoci questo bicchiere di vino e se vorrete rivedermi mi troverete dove ci sono le canne. E via tutto d’un sorso - Il fuoco aggiunse: allora facciamoci quest’ altro e se vorrete rivedermi mi troverete dove c’è fumo. - Alla fine l’onore concluse il commiato nel vero senso della parola: a me dovete scusarmi, se volete ce ne possiamo bere quanti bicchieri vorrete, ma adesso, perché una volta che me ne andrò difficilmente mi ritroverete. Vedi, questa è la coscienza dei vecchi vissuti in tutti i sensi. Non è la sapienza, quella è solo di Dio. Ti saluto, cara signora e prova a rifarti; sarai ancora in tempo??? Giuseppe Pino Verbari

Postato da DOR1955 il 08/11/2012 11:22

Caro Padre Antonio, io penso che la migliore risposta-proposta per i nostri "ingessati" politici e governanti cosi detti tecnici, sia racchiuso nel senso delle parole di Obama che ha espresso dopo la sua rielezione. E cioè che è la FAMIGLIA il nucleo portante della società. Ma questo concetto sembra incomprensibile agli "illustri" professori tutti dediti a far quadrare il bilancio e mettere in "mutande" la maggioranza degli italiani. Purtroppo il nostro "orizzonte politico" è ancora più deserto di quello tecnico che ci sta stremando.

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Don Sciortino risponde

Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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