03
ott

Più "onorevole" della pornostar

Una nota pornostar, parlamentare per cinque anni, godrà di una pensione di circa tremila euro al mese. Mia moglie e io, con una lunga vita lavorativa e tanti sacrifici per mandare avanti la famiglia con onorabilità, abbiamo raggiunto la meritata pensione, ma fatichiamo a “sopravvivere”. La Manovra finanziaria è stata una farsa. A pagare sono sempre i cittadini più deboli. Gli onorevoli godono di immeritati privilegi, auto blu, servizi sanitari gratis, incluse le cure estetiche. Ho settant’anni, e sono avvilito. Però, ho più dignità e mi sento più “onorevole” dei nostri parlamentari.

Un fedele lettore

Non vorrei essere cattivo e mi si perdoni la battuta: oggi, ci vuole davvero poco ad avere più dignità e a essere più “onorevoli” di chi ci rappresenta nelle aule parlamentari. È tale il loro distacco dalla vita reale e dalle difficoltà che vivono le famiglie italiane, che sono ormai sordi e insensibili a tutto. Un muro di gomma. Eccetto al proprio interesse, che sanno difendere bene, con tutti i sotterfugi possibili. Ma oltre alla dignità, hanno perso credibilità e quella forza morale che permetterebbe loro di chiedere sacrifici ai cittadini. Non hanno dato alcun esempio di rigore e serietà, in un momento in cui gli italiani tirano la cinghia. “Politicanti” più che politici, che hanno perso di mira il bene del Paese. Opportunisti, spremono le casse pubbliche, con privilegi che offendono la gente laboriosa e onesta. È quanto mai urgente dare seguito all’appello del Papa, per una nuova classe politica. Con più etica e dignità.

Pubblicato il 03 ottobre 2011 - Commenti (5)

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Postato da mfenati il 06/10/2011 22:52

il commento di LIbero Leo è condivisibile, ma tutto va contestualizzato ed in quei tempi c'erano le condizioni anche per una grande industria assista e via dicendo. Difatto la famiglia con un solo stipendio viveva dignitosamente, c'erano tanti bambini e gli studi universitari dei figli di umili lavoratori erano una aspettativa di miglioramento. Quindi se è vero che il debito è stato avviato negli anni 70-80, però c'è una classe politica che in 17 anni si è fatta solo gli interessi personali, è giunta ad un livello di autoreferenzialità e di asenza di etica (senza generalizzare) che non ha pari nei parlamenti europei o di paesi più avanzati democraticamente. Oggi ci sono pochi giovani, i laureati migliori (costati almeno 1/2 mln di euro) vanno gratuitamente ad accrescere i paesi concorrenti, siamo in grado di ricevere solo extracomunitari da sfruttare per lavori di minore livello intellettuale, il merito e la speranza di rompere il familismo sono quasi spariti, il rispeto del lavoro è tornato indietro e la precarietà è imperante. Quindi è necesaria una rivoluzione per la rinascita e la cancellazione del berlusconismo dal basso (cittadini, giovani precari, gli ultimi), di lato (la classe media benestante che vede erodere il proprio futuro e quelo dei figli) e dall'alto (Confindustria, Associazioni di categoria, Prelato, Presidenza della Repubblica, Banche centrali, Autorità indipendenti,..)

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 06/10/2011 19:16

Non dimentichiamo un aspetto per chi ,quando si parla del presente ,richiama le brutture della politica anche del passato ( "della politica" equivale,naturalmente, a :"dei politici"). Oggi ,per molteplici ragioni ,con l'esplosione dei mezzi di informazione ( ad es.internet) siamo molto più informati, anche in tempo reale, che non nel passato. Oggi la protesta del cittadino medio si fa "PIU' " sentire. OGGI il protagonismo della classe politica ( ad es. partecipazione a trasmissioni televisive, riprese in diretta delle sedute parlamentari, ecc) ha esasperato il linguaggio VOLGARE, da veri delinquenti inferociti, di molti politici. COSTORO devono rendere conto, rispondere alla protesta che proviene dal popolo sovrano, confrontarsi con la miseria che colpisce non pochi. Cosa vediamo? L'ipocrisia più sfacciata ( come cattolico ho spesso richiamato questo problema riguardo a certi cattolici in politica che ,difendendo l'indifendibile, mostrano come si è trasformato il loro livello e la loro natura di coscienza morale). Un tempo era il denaro a far perdere la testa, a ... "perdere" le persone; oggi è questa realtà politica ( dove il denaro ha pur sempre il suo peso). I politici ( chiaro, non tutti) sono l'esempio più lampante di quanto sia calpestata la dignità della persona,di quanto prevalga il PROPRIO interesse su tutto. SE costoro dovessero vedere l'Italia precipitare nel baratro stiamo pur certo che non muoverebbero un dito per impedirlo ( avendo forse mossa tutta la mano per dare la spinta ... ma avendola subito tirata indietro sono pronti a dire che è colpa di chi sta precipitando). QUANDO qualche anno fa FAMIGLIA CRISTIANA ebbe il coraggio tra i primi ( se non " per prima") a criticare Berlusconi ed il suo governo ,quali belle battute ricevette da tali signori ?

Postato da Antonio L. 58 il 06/10/2011 08:31

Pregevole don Sciortino, io aggiungerei alla riga «“Politicanti” più che politici, che hanno perso di mira il bene del Paese» la seguente: «“Politicanti” più che politici, che hanno PRESO di mira I BENI del Paese»! Cordiali saluti e complimenti per la rivista, che seguo in famiglia da quando ero bambino. Antonio Lofrese

Postato da POPE il 05/10/2011 21:40

caro don da molti l'invito affinchè i cristiani ritrovino la voglia di impegnarsi nella socità nelle forme che l'attuale situazione politica consente: nuovo partito cristiano o forse non è meglio un movimento che poi lasci liberi i singoli di aderire alla formazione poltica che più sente vicina per idealità? personalmente provo nausea per un agire politico che mette davanti l'interesse personale all'interesse della comunità, ma trovo difficoltà a rapportarmi con gli altri che come me credo siano anche loro alla ricerca di un modo di fare poltica che sia al servizio del bene comune Occorre un luogo dove incontrarci per poter interagire. Un nuovo moVcimento di ispirazione cristiana non può e non deve nascere fra pochi "maggiorenti", deve avere un respiro più ampio che riesca a coinvolgere il maggior numero di persone. Perchè il Forum delle associazioni cattoliche che ha prodotto il "manifesto" non comincia a lavorare sul territorio cercando di aggregare le persone per un lavoro "politico" nelle proprie realtà di vita e di lavoro?. Non vorrei come disse il conte Salina "tutto cambia perchè tutto rimanga uguale".

Postato da Libero Leo il 05/10/2011 19:35

E’ chiaro che nei momenti di difficoltà come quello attuale, che investe tutto il mondo (ci sono paesi vicini all’Italia che hanno dovuto prendere provvedimenti gravissimi, che, al confronto, possiamo dirci fortunati), viene voglia di sparare alla cieca contro tutti ed in particolare contro chi è al potere nel momento. Perfino negli USA, il tanto osannato Obama è in grave difficoltà ed il suo gradimento è crollato molto al di sotto del 50%. In questi momenti, però, è bene mantenere i nervi ben saldi e ragionare. Allora ci si accorge che i privilegi della classe politica, contro i quali si inveisce, non sono frutto degli ultimi governi di Prodi e Berlusconi. Questi privilegi sono principalmente il frutto del periodo del consociativismo (anni 70-80) quando si innescarono tanti sprechi colossali da essere giustamente considerati immorali (anche la “onorevole” pornostar, voluta dai radicali, risale a molti anni fa). Lo spreco maggiore e più scandaloso probabilmente furono le pensioni baby, che diedero luogo ad una piccola casta, non appariscente, costituita da persone autorizzate a vivere di rendita: pagate per non fare nulla!! Ancora oggi costoro gravano sul bilancio dello stato per circa 9,5 miliardi. In quel periodo altri numerosi sprechi furono messi in opera creando l’enorme debito pubblico che ci troviamo sulle spalle e che è la principale causa dei problemi finanziari attuali. Gli ultimi governi Prodi e Berlusconi hanno cercato di rimediare a questa situazione. Tra l’altro si è tentato e si tenta di diminuire il numero dei parlamentari. Ma, purtroppo, il clima che si respira è ancora quello generato dal consociativismo: assalto alla diligenza e sprechi a non finire. Tutti sono pronti a fare rivendicazioni e vantare diritti; quasi nessuno ricorda che bisogna adempiere ai doveri e lavorare. Purtroppo ci vorranno ancora molti anni prima che la cultura rivendicativa generata dal consociativismo venga sostituita da una nuova cultura del dovere civico e del lavoro. Solo allora, forse, si potrà invertire la rotta (intrapresa negli anni 70-80), che ci sta portando verso la decadenza e la povertà.

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Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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