Uno dei legami ancora tutti da svelare (e da approfondire) è quello tra conciliazione famiglia - lavoro e responsabilità sociale d'impresa. La RSI (o, più comunemente CSR, Corporate Social Responsibility) non attiene specificamente alla conciliazione famiglia-lavoro, eppure potrebbe forse costituire uno strumento per aiutare la diffusione e l'implementazione di politiche di conciliazione.
Considerata per molto tempo una sorta di "gingillo" o di "accessorio di lusso" che solo le grandi multinazionali potevano permettersi, la RSI sta assumendo, dopo e durante la crisi, una nuova valenza politica ed è vista da molti come lo strumento che potrebbe aiutare le aziende a riconquistare la fiducia delle persone che, in via di massima, condividono le motivazioni che spingono gli indignados a stazionare stabilmente a Zuccotti Park o davanti alla cattedrale di St. Paul. Tanto che la Commissione Europea ha stilato, in fretta e furia, una nuova strategia per la RSI fino al 2014 (potete trovare il testo integrale
qui).
Nel documento, diffuso lo scorso 25 ottobre, si afferma che la RSI assume un'importanza sempre più strategica per la competitività delle aziende, tanto da affermare: "Aumentando la propria responsabilità sociale le imprese possono costruire legami duraturi con i propri dipendenti e con i consumatori e cittadini, e costruire solide basi per modelli di business sostenibile. Maggiori livelli di fiducia aiutano inoltre a creare un ambiente nel quale le imprese possono fare innovazione e crescere". Per promuovere una rinnovata strategia di diffusione della RSI, l'Unione Europea si impegna a realizzare una piattaforma multi-stakeholder di diffusione e invita gli Stati Membri ad attuare, a livello nazionale, programmi e incentivi per la diffusione delle pratiche di responsabilità sociale.
Se la Commissione Europea sposa la causa della RSI non solo per quanto riguarda l'ambiente (e non solo per le multinazionali, sebbene affermi che per le PMI tali pratiche saranno necessariamente più informali) ma anche per quanto riguarda la gestione delle risorse umane, il diversity management e il benessere dei lavoratori (tre espressioni che ricorrono più volte nel documento), il tema della conciliazione famiglia-lavoro non viene mai esplicitamente affermato, rientrando dunque i quel generico "benessere del lavoratore".
E tuttavia, a livello italiano possiamo notare come in una recente pubblicazione di
I-CSR (Italian Center for Social Responsibility) di monitoraggio sulle politiche regionali in materia di RSI contempli anche un'intera sezione sulla promozione di politiche di conciliazione famiglia-lavoro. Il testo integrale del monitoraggio è disponibile
qui.
Foto: Flickr
Pubblicato il 02 novembre 2011 - Commenti (0)