Il gruppo parlamentare di lavoro sulla famiglia (parliamo del Parlamento Francese) composto dai parlamentari dell'UMP, il partito di centro-destra che ha come suo leader il Presidente Sarkozy, ha recentemente pubblicato un documento ricco di riflessioni e di poposte, nate dall'incontro con la società civile e le associazioni familiari francesi.
Il documento (lo potete trovare online
qui, nella versione integrale francese) parte dalla difesa della famiglia come istituzione e intende promuovere una politica familiare che sostenga la stabilità e la "durabilità" della famiglia, intesa come un bene per l'intera società.
Questo documento nasce in seno a una discussione tutta francese sulla riforma del fisco, che attualmente è a base familiare e che alcuni partiti legati alla sinistra francese vorrebbero ricondurre su base individuale. Oltre a trattare di questioni fiscali, il documento affronta però in modo compiuto alcune questioni base di politica familiare, come appunto la questione della conciliazione famiglia-lavoro.
La conciliazione famiglia-lavoro è considerata infatti come un aspetto fondamentale per costruire il benessere delle famiglie, partendo dalla considerazione che, sebbene per lungo tempo sia stata trattata come una questione di pari opportunità al femminile, sempre più uomini si dimostrino propensi ad occuparsene. Accanto alla questione dei servizi per la prima infanzia, la promozione di politiche di conciliazione famiglia-lavoro è considerata dunque come fondamentale nella costruzione del benessere familiare.
Le proposte presentate partono dalla considerazione della questione del tempo familiare, sempre più ridotto all'osso, e della sempre maggiore mobilità richiesta ai lavoratori. Si fa anche accenno al fatto che la promozione di politiche di conciliazione a livello aziendale aumenti il livello di benessere dei lavoratori, e quindi la produttività, e anche la presenza stessa dei lavoratori in azienda.
Viene anche difesa la libertà di scelta del part-time (ricordiamo che in Francia la scelta del part-time è stata promossa con sovvenzioni sia alle aziende sia alle famiglie, sebbene questa politica abbia suscitato non poche polemiche) e la libertà di scelta della cura materna nei primi anni di vita. Nonostante queste politiche familiari estremamente generose, dobbiamo ricordare che la Francia è anche uno dei Paesi con il più alto tasso di lavoro femminile (a differenza per esempio della Germania). Viene inoltre sottolineato come, secondo un recente sondaggio, 3 lavoratori su 4 in Francia dichiarano che il proprio datore di lavoro non si occupa di implementare politiche aziendali di conciliazione famiglia-lavoro, nonostante a livello nazionale sia stata elaborata e diffusa la
Carta della genitorialità, un documento per l'introduzione di buone prassi aziendali sul tema della conciliazione famiglia-lavoro.
Ed ecco, in sintesi, le proposte lanciate nel documento UMP sulla conciliazione tra vita familiare e vita professionale:
1. Impossibilità a rifiutare un giorno di congedo parentale al padre che desideri accompagnare la moglie agli esami durante la gravidanza;
2. Diffondere la Carta della genitorialità e renderla parte della contrattazione triennale, secondo il codice di diritto del lavoro francese;
3. Rendere frazionabile e utilizzabile il congedo parentale fino al compimento dei 15 anni del proprio figlio;
4. Creare una sorta di "Banca familiare delle ore", che ogni lavoratore può iniziare a costruire su base individuale e può poi utilizzare in caso di necessità familiari;
5. Istituire il diritto alla formazione obbligatoria durante il congedo parentale;
6. Prevenire e evitare con appositi strumenti i licenziamenti a causa della maternità;
7. Sostenere gli investimenti, da parte dei genitori, nell'educazione dei propri figli.
Foto: Amy Simple Life
Pubblicato il 25 ottobre 2011 - Commenti (0)