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Integratori alimentari da usare con cautela
Alla fine qualche guru ci convincerà che la spesa dovremmo farla nei negozi di dietetica o nelle parafarmacie, per sostituire i gustosi alimenti di ogni giorno con pillole e polverine di integratori alimentari, per appagare i desideri dei produttori. È giusto, quindi, chiedersi se si tratta di elementi utili alla salute o se sono solo smarts di moda che incrementano i bilanci economici delle multinazionali produttrici.
Che cosa si intende per integratori alimentari? Sono prodotti composti da varie fonti concentrate di nutrienti, addizionati ad altri ingredienti, e vengono commercializzati con un dosaggio più o meno equilibrato. Tra i vari componenti possiamo trovare vitamine, sali minerali, amminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre vegetali, vari tipi di estratti vegetali e altro ancora. Gli integratori si comprano ovunque per cui, vista la facilità di approvvigionamento, nessuno riflette sugli effetti dannosi alla salute. È necessario, infatti, fissare i livelli massimi di assunzione delle singole unità di prodotto, per questo l’etichettatura diventa elemento importante per consentire di assumere dosi corrette. Non si può permettere ai consumatori di autogestirsi
e di acquistare gli integratori come normale cibo da supermercato. Bisogna considerarli alla stregua di medicine, per cui è necessaria la prescrizione con ricetta e inoltre la vendita deve essere riservata solo alle farmacie, dove il farmacista può almeno consigliare. Troppo spesso si compra attratti da notizie assemblate qua e là, per cui ci si convince che gli integratori funzionano meglio se introdotti a dosaggio molto alto; niente di più errato! Facciamo un esempio: l’esagerata introduzione di pillole contenenti Vitamina A può portare a un apparente stato di ittero (pelle molto gialla). Sono quindi proprio essenziali questi integratori? Forse in alcuni casi, per il resto meglio il cibo, che dà più soddisfazione.
Pubblicato il 04 gennaio 2011 - Commenti (0)