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La carne fa male? Solo se fritta
In molte religioni alcuni cibi e bevande sono vietati, a noi cristiani Gesù Cristo ha tolto i divieti sostenendo che: «…non c’è nulla fuori dall’uomo che, entrando in lui possa contaminarlo, sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo» (Mc 7,15-16).
Non esistono infatti alimenti che, da soli, possano fare bene o male. Gli alimenti del territorio e di stagione sono da preferire perché non subiscono molti trattamenti chimici necessari per la loro conservazione. Per la cottura è determinante l’uso dei grassi, specie se gli alimenti sono sottoposti a frittura che portano i grassi ad alta temperatura, alterando o distruggendo le qualità nutritive di quel cibo e provocando, inoltre, prima disturbi digestivi e poi cardiocircolatori. Ad esempio, le verdure crude conservano intatto
il loro patrimonio di vitamine, fritte le perdono. Inoltre, la farina o la pastella necessarie alla frittura si imbibiscono di grassi dannosi perché portati ad alta temperatura così l’alimento da buono diventa nocivo. L’olio extravergine sulle verdure crude, invece, favorisce l’assorbimento dei loro antiossidanti. Fra i cibi che hanno nomea di far male c’è, erroneamente, la carne, specie quella rossa, ma pochi si ricordano che questa è spesso servita fritta, come la milanese con le patatine fritte. Non è l’alimento che fa male ma spesso sono le cattive compagnie che frequenta, cioè i condimenti grassi.
Pubblicato il 03 gennaio 2011 - Commenti (0)