Don Sciortino

di Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

 
28
mag

La "casta" cala la maschera

Da un Tg della sera vengo a sapere che i nostri parlamentari, come un sol uomo, si sono opposti a tagliarsi i loro stipendi e privilegi. Finalmente! Sì, finalmente! Era ora che mostrassero la loro vera faccia. E facessero capire ai cittadini che se sono in Parlamento è solo per riempirsi le tasche di soldi! Dopo aver messo le mani nelle nostre tasche. Del bene e del futuro del Paese non gliene importa un bel niente. Ci sta bene, a noi “pecoroni”, che non ci siamo ribellati di fronte a tante “porcate”, limitandoci solo a blande dimostrazioni. Se fossero ancora vivi i giovani che nel ’43-44 si sono dati alla macchia e hanno organizzato la Resistenza, le cose andrebbero meglio. La “casta” ci ha portati sull’orlo del fallimento. Sarebbe giusto che pagassero per la loro irresponsabilità. “Chi rompe paga”, non fa pagare gli altri. Cari giovani, svegliatevi! È in gioco il vostro futuro. Un brutto giorno sarete alla fame.


“Catullo”, ex partigiano

Quanta fatica da parte della “casta” a rivedere privilegi e compensi spropositati! Il buon senso, quello di un buon padre di famiglia in un momento di difficoltà, non fa breccia nella loro mente. Non capiscono che, per primi, devono dare il buon esempio. Altrimenti, non sono credibili nel chiedere sacrifici agli altri. La loro insensibilità è direttamente proporzionale al calo di consensi che hanno nella società. L’unico loro riferimento è il Palazzo. Non conoscono più il mondo esterno, che li punirà.

Pubblicato il 28 maggio 2012 - Commenti (9)
19
ott

La scure sui privilegi

Stiamo attraversando periodi molto brutti. Difficili da sopportare, senza indignarci: ma a che scopo? Per uscire dalla crisi, i politici non hanno soluzioni. Anzi, non sanno cosa siano. La Chiesa non muove un dito. Sì, ogni tanto, si alza la voce del Papa contro i soprusi, ma chi lo ascolta? Tutto si risolve in un applauso, al massimo una fiaccolata. Nella realtà, aumentano le tasse e cresce il malessere. Forse, è tempo di svegliarsi e agire.

Enzo - Biella

Il quadro, forse, è troppo pessimistico. Non perché non siano vere le cose che dici, ma per l’assenza di uno spiraglio di luce. E perché il giudizio negativo è esteso a tutti, in modo indistinto.

Anche se la Chiesa non è sempre stata tempestiva nelle sue denunce, metterla sullo stesso piano dei politici è farle torto. Soprattutto di questi politici, servili “a livelli inauditi”. Senza ideali e amore per il Paese.

Se c’è una cosa che offende i cittadini, è l’attaccamento che hanno alla poltrona. Pur di non perderla, si mettono in vendita, ricattano, fanno la questua. Non vogliono rinunciare a privilegi e rendite. Su cui non solo non è calata la scure, tanto annunciata, ma nemmeno un piccolo taglio. Invocano la privacy per nascondere doppi e tripli vitalizi, o conflitti di interessi. Se il Paese va alla malora, pazienza. Prima vanno salvaguardati i propri affari. Per questo sono in Parlamento. Non certo eletti dal popolo, ma “nominati” dai segretari di partito. La loro libertà è soggetta alla prossima lista per le elezioni.

Pubblicato il 19 ottobre 2011 - Commenti (2)
29
giu

La furbizia, massima virtù nazionale

Perdoni questo mio sfogo: è di oggi la notizia che il vertice di una nota azienda è stato arrestato. Sono disgustato. Ma com’è possibile che, ogni giorno, riceviamo notizie di truffe, evasione fiscale, comportamenti illeciti. Ci mancava solo il calcio scommesse! Ai tempi di mio padre l’onestà era un valore. La Chiesa deve ribadire che il denaro non è l’unico scopo della vita. Ovunque mi giro, non sento altro che parlare di soldi e consumi.

La frode è all’ordine del giorno. Mia figlia lavora per cinquecento euro al mese. Non parliamo poi dell’esempio dei politici. Io non sono un santo, ma rispetto tutti. Bisogna lottare per cambiare questo sistema e per dare spazio alle persone oneste.

Carlo

Quando la furbizia è la massima virtù nazionale vuol dire che il Paese è malato. Ci vorrebbe una “cura da cavallo” perché si riprenda subito. Prima che corruzione, evasione fiscale e comportamenti illeciti si trasformino in una via senza ritorno.

L’onestà è ancora una virtù. Non certo delle persone deboli, ma di quelle forti. Come dovrebbero essere, più degli altri, gli “eletti” a rappresentarci e a gestire la “cosa pubblica”. Purtroppo, la realtà ci porta coi piedi per terra. Perché assistiamo a una classe politica poco credibile.


Qualsiasi riforma che richieda ancora sacrifici ai cittadini, se non tocca prima i privilegi e le laute prebende dei nostri parlamentari, non è credibile. È triste constatare come in momenti di ristrettezze e sacrifici per tutti, chi non tira mai la cinghia è la “casta”. Lo spropositato costo della politica, che toglie risorse alle famiglie e al sociale, non è più tollerabile.

Pubblicato il 29 giugno 2011 - Commenti (6)
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