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ott

La scure sui privilegi

Stiamo attraversando periodi molto brutti. Difficili da sopportare, senza indignarci: ma a che scopo? Per uscire dalla crisi, i politici non hanno soluzioni. Anzi, non sanno cosa siano. La Chiesa non muove un dito. Sì, ogni tanto, si alza la voce del Papa contro i soprusi, ma chi lo ascolta? Tutto si risolve in un applauso, al massimo una fiaccolata. Nella realtà, aumentano le tasse e cresce il malessere. Forse, è tempo di svegliarsi e agire.

Enzo - Biella

Il quadro, forse, è troppo pessimistico. Non perché non siano vere le cose che dici, ma per l’assenza di uno spiraglio di luce. E perché il giudizio negativo è esteso a tutti, in modo indistinto.

Anche se la Chiesa non è sempre stata tempestiva nelle sue denunce, metterla sullo stesso piano dei politici è farle torto. Soprattutto di questi politici, servili “a livelli inauditi”. Senza ideali e amore per il Paese.

Se c’è una cosa che offende i cittadini, è l’attaccamento che hanno alla poltrona. Pur di non perderla, si mettono in vendita, ricattano, fanno la questua. Non vogliono rinunciare a privilegi e rendite. Su cui non solo non è calata la scure, tanto annunciata, ma nemmeno un piccolo taglio. Invocano la privacy per nascondere doppi e tripli vitalizi, o conflitti di interessi. Se il Paese va alla malora, pazienza. Prima vanno salvaguardati i propri affari. Per questo sono in Parlamento. Non certo eletti dal popolo, ma “nominati” dai segretari di partito. La loro libertà è soggetta alla prossima lista per le elezioni.

Pubblicato il 19 ottobre 2011 - Commenti (2)

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Postato da Libero Leo il 23/10/2011 08:45

Nei momenti di difficoltà come quello attuale, che investe tutto il mondo, soprattutto coloro che sono sempre pronti ad indignarsi, hanno voglia di sparare alla cieca contro tutti ed in particolare contro chi è al potere nel momento. In questi momenti, però, è bene mantenere i nervi ben saldi e ragionare. Allora ci si accorge che i privilegi della classe politica, contro i quali si inveisce, non sono frutto degli ultimi governi di Prodi e Berlusconi. Questi privilegi trovano origine nel periodo del consociativismo (anni 70-80). Allora si innescarono tanti sprechi colossali da essere giustamente considerati immorali. Lo spreco maggiore e più scandaloso, che stranamente nessuno ricorda, furono le pensioni baby. Diedero origine ad una casta non appariscente costituita da persone autorizzate a vivere di rendita: pagate per non fare nulla!! Ancora oggi costoro gravano sul bilancio dello stato per circa 9,5 miliardi. In quel periodo altri numerosi sprechi furono messi in opera creando l’enorme debito pubblico che ci troviamo sulle spalle e che è la principale causa dei problemi finanziari attuali. Ci si lamenta che ora il cittadino non può più esprimere le preferenze nel momento del voto; ma non si ricorda che ora può indicare il premier. In passato si esprimevano le preferenze (che venivano spesso usate per controllare i voti), ma non il premier. Si votava per un partito pensando che facesse un certo tipo di governo; e poi si scopriva che faceva un governo diverso ed una politica contraria a quanto ci si aspettava. Gli ultimi governi Prodi e Berlusconi hanno cercato di rimediare a questa situazione. Tra l’altro si è tentato e si tenta di diminuire il numero dei parlamentari. Ma, purtroppo, il clima che si respira è ancora quello generato dal consociativismo: assalto alla diligenza e sprechi a non finire. Tutti sono pronti ad indignarsi, a rivendicare ed a vantare diritti; quasi nessuno ricorda che bisogna lavorare. Purtroppo ci vorranno ancora molti anni prima che la cultura rivendicativa, generata soprattutto dal consociativismo, venga sostituita da una nuova cultura del dovere civico e del lavoro. Solo allora, forse, si potrà invertire la rotta (intrapresa negli anni 70-80), che ci sta portando verso la decadenza e la povertà. Conclusione. Prima di dare giudizi tanto negativi sul presente politico, è bene considerare il passato. Scopriremo che il passato era molto peggio del presente e che in esso c’è l’origine di numerosi mali che ci affliggono. Perciò, coloro che non accettano serenamente la situazione attuale e sono sempre pronti alla indignazione, dovrebbero indignarsi soprattutto con quei politici che parteciparono al consociativismo.

Postato da g49x1 il 19/10/2011 17:18

Condivido quanto scritto da Enzo. Purtroppo noi contiamo solo quando entriamo nel seggio elettorale. Quando ne usciamo, diventiamo solo dei limoni da spremere. Il fatto è che quando eleggiamo un governo poi non abbiamo nessuna possibilità di controllarlo. Sarebbe ora che il "popolo sovrano" si riprenda l'effettiva sovranità del paese. Il popolo dovrebbe avere la possibilità di eleggere realmente i propri rappresentanti, stabilirne gli emolumenti e gli obiettivi da raggiungere. Attualmente, qualunque schieramento giunga al potere, la prima cosa che fa è quella di mettere le mani sulla cassa e mandare i propri adepti in giro con le tasche strapiene dei denari del popolo. Siamo stufi di mantenere questo esercito di parassiti, arroganti e parolai. Il popolo degli indignati sta crescendo a dismisura. Stiamo solo aspettando un leader degno di questo nome che ci guidi. Che il buon Dio ci aiuti.

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Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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