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ago
In questo momento di crisi economica per il Paese, soprattutto per i meno
abbienti, il problema dell’evasione fiscale è immorale. Oltre che odioso.
Le tasse evase significano maggior peso per chi le paga e minori servizi
essenziali. In qualche caso, l’evasione può diventare “complicità” in
omicidio colposo. Come, ad esempio, nella Sanità. Per un cristiano
la denuncia degli evasori è un obbligo etico. Altrimenti si pecca di
omissione. Nella realtà dei piccoli paesi, la denuncia non può che essere
anonima. Ma è più grave l’evasione fiscale o la delazione?
Roberto
Su tasse ed evasione fiscale la coscienza civile dei cittadini è poco formata.
Tra corruzione e non contribuzione, alle casse dello Stato vengono a mancare
cifre pari a diverse finanziarie. Soldi sottratti ai servizi sociali e alle necessità
dei più poveri. Da recuperare con l’aggravio dei contributi ai cittadini. Tartassati
al di là delle loro possibilità. I cristiani devono distinguersi per sensibilità
sociale e amore di giustizia. Non si può andare a Messa e, al tempo stesso, sottrarsi
al proprio tributo per il “bene comune”.
Né è corretto giustificare l’evasione, come
forma di compensazione occulta contro
lo Stato “vampiro”. È un pericoloso alibi al
disimpegno etico. Ma gli amministratori
pubblici che sprecano i “soldi di tutti” o ne
abusano per interessi personali, vanno denunciati.
Quanto alla delazione, sia pure a
fini buoni, sarei estremamente cauto
Pubblicato il
03 agosto 2011 - Commenti
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29
giu
Perdoni questo mio sfogo: è di oggi la notizia che il vertice di una nota azienda è stato arrestato. Sono disgustato. Ma com’è possibile che, ogni giorno, riceviamo notizie di truffe, evasione fiscale, comportamenti illeciti. Ci mancava solo il calcio scommesse! Ai tempi di mio padre l’onestà era un valore. La Chiesa deve ribadire che il denaro non è l’unico scopo della vita. Ovunque mi giro, non sento altro che parlare di soldi e consumi.
La frode è all’ordine del giorno. Mia figlia lavora per cinquecento euro al mese. Non parliamo poi dell’esempio dei politici. Io non sono un santo, ma rispetto tutti. Bisogna lottare per cambiare questo sistema e per dare spazio alle persone oneste.
Carlo
Quando la furbizia è la massima virtù nazionale vuol dire che il Paese è malato. Ci vorrebbe una “cura da cavallo” perché si riprenda subito. Prima che corruzione, evasione fiscale e comportamenti illeciti si trasformino in una via senza ritorno.
L’onestà è ancora una virtù. Non certo delle persone deboli, ma di quelle forti. Come dovrebbero essere, più degli altri, gli “eletti” a rappresentarci e a gestire la “cosa pubblica”. Purtroppo, la realtà ci porta coi piedi per terra. Perché assistiamo a una classe politica poco credibile.
Qualsiasi riforma che richieda ancora sacrifici ai cittadini, se non tocca prima i privilegi e le laute prebende dei nostri parlamentari, non è credibile. È triste constatare come in momenti di ristrettezze e sacrifici per tutti, chi non tira mai la cinghia è la “casta”. Lo spropositato costo della politica, che toglie risorse alle famiglie e al sociale, non è più tollerabile.
Pubblicato il
29 giugno 2011 - Commenti
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