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dic
Non capisco davvero tutta questa
agitazione attorno al lavoro
domenicale e festivo. Non dico che
sia giusto o sbagliato discuterne, ma
teniamo conto che ci sono migliaia
di persone che lavorano la domenica.
Mio padre era guardia giurata e
lavorava sempre: giorni feriali e festivi.
Compresi Natale, Pasqua, Ferragosto
e Capodanno. La stessa cosa vale
anche per mia moglie, operatrice
sociosanitaria in una comunità di
accoglienza per disabili. E mi permetta
di dirlo: per una miseria di stipendio.
Per loro e le loro famiglie, ma anche
per tutti quelli che sono nella stessa
condizione, non ho mai assistito
a nessuna protesta. Anzi, c’è stato
sempre il silenzio da parte di tutti.
Mauro - Treviso
L’agitazione a difesa della domenica e
del diritto al riposo tiene conto di situazioni
simili a quelle di tuo papà e tua moglie.
Dà voce alle loro esigenze vitali, perché recuperino
quegli spazi indispensabili da
dedicare alla famiglia, di cui sono stati
privati finora. Non ci stancheremo di ribadire
quanto sia deleterio sacrificare la festa
all’economia. Non c’è alcun vantaggio,
neppure economico. Si abbassa solo il
livello della qualità della vita, sacrificando
le cose più care che abbiamo, come gli
affetti familiari, a leggi di mercato poco
lungimiranti. Per i cristiani, poi, la domenica
è il giorno del Signore. E come ricordava
lo slogan del congresso eucaristico
di Bari: “Non possiamo vivere senza la domenica”.
Non siamo nati per vivere da
bruti, ma per elevarci nello spirito.
Pubblicato il
17 dicembre 2012 - Commenti
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29
nov
Qualche lettore si è scagliato contro di lei
perché ha criticato chi nega il pulmino
e la mensa ai bambini i cui genitori non
pagano la retta. Contenuto e tono di quella
lettera fanno presumere che l’autore sia
simpatizzante della Lega. Un movimento
pieno di contraddizioni. Non le pare che
l’indipendenza della cosiddetta Padania sia
in contrasto con la Costituzione italiana?
Nessun partito dell’arco costituzionale l’ha
mai denunciato. Anzi, i leghisti sono stati
al governo dello Stato per anni. Non accetto
la giustificazione (la ritengo assurda), che
vogliono la secessione attraverso metodi
democratici.
G. Brambilla
La Lega, come altri partiti, vive di contraddizioni.
Spesso, in modo macroscopico. Basta
considerare la presenza di quei ministri che
hanno giurato sulla Costituzione, percepito
lauti stipendi assieme a benefici e privilegi, e
fatto poi strame della bandiera italiana, additata
a usi indicibili. Ma al di là delle appartenenze
e dei programmi, non si può tacere quando
si prendono provvedimenti che discriminano
le persone. E, soprattutto, penalizzano i
bambini. Cosa vergognosa, da non fare.
Pubblicato il
29 novembre 2012 - Commenti
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feb
Sono una mamma credente, con due bambini. Lavoro non per scelta, ma per necessità. E faccio fatica a conciliare tutto. Ma, almeno, la domenica posso dedicarla alla famiglia, andare a Messa, pranzare tutti insieme, fare una passeggiata o andare all’oratorio. Mi metto, però, nei panni di una povera commessa che, grazie alla liberalizzazione degli orari dei negozi, dovrà lavorare anche nei giorni festivi. Certo, ci sono lavori socialmente utili che non si possono fermare. Ma è proprio necessario fare la spesa di domenica e togliere un altro giorno alla famiglia? La Chiesa dovrebbe intervenire.
Barbara G.
«E il settimo giorno, Dio si riposò». Così è scritto nella Bibbia. Ma questo non vale per noi dipendenti del commercio. La domenica non è più un giorno di festa, da trascorrere in armonia con la propria famiglia. E andare a Messa, per chi ci crede. Tutto ciò ci è impedito dal Governo Monti. Mi dispiace che nessuno tuteli i nostri diritti. Neppure il suo settimanale ne ha parlato. Come mai?
Daniele
Mi spiace dovervi smentire, cari Barbara e Daniele. La Chiesa è intervenuta in più occasioni. Di recente, a gennaio, il cardinale Bagnasco ha detto parole chiare al Consiglio permanente della Cei. Ma anche sulle nostre pagine e su FC on-line non sono mancati interventi a difesa della domenica come “giorno del Signore” e momento di ritrovo per la famiglia. Non più tardi della settimana scorsa, il nostro teologo, Luigi Lorenzetti, ci ha ricordato come una società civile deve darsi una giusta legislazione sul lavoro. «Non è proprio un modello di società», ha scritto, «quello che vede le persone, per tutta la giornata e buona parte della notte, in negozio o in ufficio, quasi che tutto il resto sia secondario. La preoccupazione aumenta se questa logica occupa anche la domenica e i giorni festivi». Il riposo, la festa e le relazioni familiari non vanno sacrificati al “dio consumismo”.
Pubblicato il
22 febbraio 2012 - Commenti
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16
dic
Caro don Antonio, desidero ringraziarla per il
graditissimo dono della Bibbia inviatami a casa.
È un dono significativo. Un messaggio autentico di
speranza, che sono sicura mi aiuterà a capire anche
il significato vero del Natale. Grazie, perché abbiamo
più che mai bisogno di speranza, in un tempo di
incertezze varie e relativismo morale. Oggi, siamo
disorientati. Abbiamo bisogno di ritrovare la “stella
polare”. Ecco l’augurio che mi sento di fare per questo
Natale. Che ciascuno di noi possa ritrovare il Signore
nel proprio cuore, vera guida del nostro cammino.
Poi, tutto sarà più facile.
Una fedele abbonata
Grazie anche degli auguri. Man mano che la “nostra
Bibbia” arriva, come dono graditissimo, a tutti gli abbonati,
mi stanno giungendo numerosissimi messaggi come
questo. Ringraziamenti per nulla formali o di circostanza.
Ora che, nelle città addobbate a festa e luminarie
natalizie, è partita la corsa frenetica ai regali, a chi ha ancora
qualche interrogativo sul dono per parenti e amici,
io consiglio la “nostra Bibbia”. Maneggevole e facile alla
lettura, oltre a essere estremamente economica (euro
7,90). La si può anche personalizzare. È un regalo che resta,
tra i tanti che vanno riciclati o che non sappiamo cosa
farne. Val la pena spendersi in questo consiglio, forse
“interessato”. Ma stiamo promuovendo il testo sacro, non
cioccolatini! Fa parte della nostra missione.
Pubblicato il
16 dicembre 2010 - Commenti
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