30
mag
Non condivido quanti dicono che
la restituzione dell’Imu favorisce
chi è più ricco. Sono figlia unica, con
una madre molto malata e anziana.
Ho venduto il mio appartamento per
ristrutturare la vecchia casa di famiglia
e farne due appartamenti. Ora, uno
di questi risulta seconda casa perché
è in comodato d’uso gratuito a mia
figlia, quindi di Imu ho pagato 1.700
euro. Questi, me lo lasci dire, sono soldi
“rubati”. Non siamo ricchi e mio marito
da sei mesi non ha stipendio.
Grazia T.
Sull’Imu si sta tanto speculando, facendone
una bandiera politica ed elettorale che rischia
di mettere in crisi questo fragile e ricattabile
Governo. A mio parere, non si può affrontare
questo tema senza tenere presente
un quadro più generale di riforme che davvero
sollevino le famiglie dei carichi fiscali. È
una presa in giro illuderle con l’abolizione
dell’Imu, caricandole poi, direttamente e indirettamente,
di tanti altri pesi ben più onerosi
delle cifre che versano già per la casa. E,
soprattutto, non si può affrontare questo tema
senza mettere come premessa una maggiore
equità e giustizia, perché ognuno concorra
alle tasse secondo le proprie disponibilità.
Oggi, purtroppo, c’è troppa disuguaglianza
nel Paese. E questo è ingiusto.
Pubblicato il
30 maggio 2013 - Commenti
(7)
15
mag
Carissimo don Antonio, in questi primi giorni del nuovo
Governo sento brividi di sconforto nel mio cuore. Già
il populismo avanza i suoi ricatti. Restituire l’Imu equivale
a ridare tanto a chi ha già tanto, e poco o nulla a chi ha poco.
Chi vive in affitto o chi non paga l’Imu perché ha una
famiglia numerosa non riceverà alcun vantaggio dalla
restituzione. Anzi, subirà inevitabili aumenti del costo dei
servizi: mense e rette scolastiche, pasti e assistenza agli
anziani... Perché, invece, non destinare quei quattro miliardi
dell’Imu per far ripartire il lavoro e risolvere tanti problemi
dei giovani e degli esodati? Un’attività produttiva è un
volano che mette in moto un grande indotto. Lo Stato deve
concentrare i suoi sforzi su un obiettivo di crescita, senza
disperdere le risorse in tanti rivoli improduttivi. E poi, i ricchi
che riceveranno tantissimo dalla restituzione dell’Imu, non
consumeranno più di quanto già fanno. È facile, invece,
che usino quei soldi per un week end all’estero, alla faccia
del calo dei consumi interni! Con rispetto e solidarietà per
il coraggio con cui sa affrontare tanti problemi cruciali della
nostra società, le faccio i miei auguri per un impegno sempre
più proficuo.
Loredana R.
Certo, questo Governo è frutto di un’emergenza, per l’impossibilità
che una sola forza politica ha di guidare il Paese. In tempi
normali, nessuno avrebbe mai pensato a mettere assieme forze
che da vent’anni si sono contrastate, superando spesso e volentieri
il regolare confronto, con insulti e delegittimazioni, quasi fossero
nemici e non semplici avversari con idee diverse. Ma ora viviamo
tempi eccezionali e si richiederebbe una dose altrettanto eccezionale
di consapevolezza e responsabilità per salvare il Paese e
dare speranza a tanti cittadini ormai allo stremo, in tutti i sensi.
Eppure, già emergono nel Governo inutili impuntature su Imu e
altro. Ognuno, con l’occhio ai sondaggi, guarda ai vantaggi elettorali
che potrà trarre da ogni decisione. O anche dal far cadere,
ancora una volta, il Governo. Siamo in perenne campagna elettorale,
sordi agli accorati appelli del presidente Napolitano.
Pubblicato il
15 maggio 2013 - Commenti
(2)
05
mar
Su quasi tutti i mass
media abbiamo letto
che la Chiesa, finalmente,
pagherà l’Imu. Giustizia
è stata fatta, hanno detto
in molti. Non so che
risposte dare alle accuse.
Mi pare che ci sia un attacco ideologico alla
Chiesa, al di là della
verità dei fatti. E i radicali
sono in prima fila.
Dimenticano, però,
il contributo pubblico che
prendono per la radio.
Quasi dieci milioni di
euro, mentre si lesinano
i soldi ad altre emittenti
private, di cui molte
cattoliche. A che titolo
questo contributo per
i radicali? Forse perché,
talora, si sono venduti
l’anima al precedente
governo?
Un lettore
Autorevoli giornali e apprezzati
giornalisti hanno
contribuito ad alimentare
nell’opinione pubblica
un’autentica “bufala”: la
Chiesa, finalmente, pagherà
l’Imu sui propri immobili.
Ma la Chiesa ha sempre
pagato le tasse su tutte le
attività commerciali! Nessuno,
con un minimo di onestà
intellettuale, può affermare
il contrario. Era esentata,
come tanti altri organismi
ed enti laici, solo per
le attività solidali ed educative.
Le polemiche e gli attacchi
finiti sui giornali, alimentati
soprattutto dai radicali,
riguardavano situazioni
“miste” (culto e commercio),
su cui ora s’è fatta
chiarezza. La Chiesa, anzi,
ha invitato a procedere nei
casi ove la legge è stata violata.
Ci aspetteremmo altrettanta
chiarezza in altre
istituzioni.
Pubblicato il
05 marzo 2012 - Commenti
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