20
lug
Non è giusto che siano sempre i soliti cittadini a pagare. Non è democratico. Ci sono ancora troppi sprechi e troppi furbi che non pagano le tasse. Anziché far pagare sempre di più i cittadini, sarebbe meglio cominciare ad abolire le Province. L’attuale manovra economica non è sufficiente a superare la crisi e a far ripartire l’Italia. La cattiva gestione delle risorse, la corruzione e la burocrazia bloccano lo sviluppo del Paese. In assenza di investimenti, cresce la povertà dei cittadini. In gioco non c’è solo il benessere del popolo italiano, ma la stessa democrazia. È ora di intraprendere nuove vie.
Paolo S.
I soliti noti su cui scaricare il peso delle manovre economiche sono sempre le classi meno agiate. Una vera ingiustizia che si perpetua e si fonda sulla loro debolezza. In assenza di una politica che miri al bene comune, a essere strizzati sono sempre i più poveri. Fino all’ultima goccia di sangue. I ricchi se la cavano sempre. Perché non si prende in considerazione la campagna “zerozerocinque” (0,05) per trovare risorse, tassando le transazioni finanziarie? Servirebbe anche a scoraggiare gli speculatori.
Pubblicato il
20 luglio 2011 - Commenti
(0)
01
giu
Le ho già scritto, in passato, sugli insegnanti precari. Ora
voglio soffermarmi sull’immagine della donna e anche
dei bambini nella nostra società. La dignità della donna
è offesa quando viene rappresentata come oggetto. Si
mette in evidenza la sola bellezza, ottenuta magari con
la chirurgia plastica o con le foto ritoccate al computer.
Le donne dello spettacolo, cioè le sex symbol, devono
essere sempre perfette. E anche i bambini sono sfruttati,
sia in Tv che nei concorsi di bellezza. Avete presente
Miss America per le bambine? È una cosa mostruosa!
Ma il fenomeno dilaga in tutto il mondo.
Carmen R.
Quando si smarrisce il senso della vita e si inverte la scala
dei valori, può capitare di tutto. Anche quello d’essere schiavi
della propria bellezza, vittime del bisturi per fermare il tempo.
In una corsa senza fine, sempre perdente. Così si arriva
anche a sfruttare i bambini per concorsi che li vedono scimmiottare
gli adulti, come “bestioline” ammaestrate.
Dopo
tante battaglie per la parità dei diritti, la donna è tuttora offesa.
È sottomessa ai maschi e ai loro desideri, come semplice
oggetto di piacere. Peggio, poi, ci comportiamo quando rubiamo
l’infanzia ai piccoli. A quell’età, hanno solo bisogno
di essere amati, giocare e crescere sereni. Ogni cosa a suo tempo.
Non anticipiamogli l’età adulta.
Pubblicato il
01 giugno 2011 - Commenti
(11)