Don Sciortino

di Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

 
21
ago

Lo sfarzo nella Chiesa

Sono tra coloro che non riescono ad affermare la propria fede debole senza incredulità e dubbi. Il dolore quasi insopportabile di sciagure, di figli strappati alla vita precocemente dalla malattia o dalla brutalità, di orrori compiuti da uomini verso altri esseri umani, mi pongono tanti interrogativi. Mi disturbano anche i cerimoniali, gli addobbi, gli sfarzi, i riti solenni che la Chiesa usa praticare. Li vedo stridere con l’essenzialità evangelica. Mi fanno sentire spettatore di eventi scollegati con la realtà quotidiana. Preferirei riti e abiti semplici, sobri, se non poveri. Gli scandali dovuti a innumerevoli casi di pedofilia e a quelli finanziari, contribuiscono a gettare discredito sulla Chiesa, soprattutto perché le parole di autocritica e la richiesta di scuse paiono arrivare tardivamente. E ancora debolmente. Si predica una morale rigida, si esalta la famiglia e si tace su condotte devianti gravi e dannose. Tutto ciò alimenta un certo comprensibile anticlericalismo, ma mette in difficoltà la nostra debole fede di credenti.

Manlio R.

La testimonianza della Chiesa è spesso offuscata da stili di vita poco sobri. O da scandali che coinvolgono preti e vescovi, che vengono meno al loro impegno di consacrazione a Dio. Cedono alla debolezza della “carne” o alle sirene del successo e dei soldi. Ciò non inficia affatto il messaggio evangelico. Anche se questi episodi vengono enfatizzati da giornali e Tv, che amano i pettegolezzi sugli uomini di Chiesa. E danno l’idea che tutta l’istituzione ecclesiale sia corrotta e perversa. È vero che un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce, ma nel mondo centinaia di cristiani muoiono martiri per la fede. Ma non fanno notizia.

Pubblicato il 21 agosto 2012 - Commenti (15)
30
mag

La vera ricchezza? I figli

Mi sono decisa a scriverle dopo aver letto la lettera di Ivana e Umberto (FC n. 20/2012). Anch’io sono cresciuta con Famiglia Cristiana. Confesso che, per ragioni economiche, mi era balenata l’idea di rinunciarci. Ma mi sono resa conto che non potrei farlo. La nostra rivista è l’unico “lusso” che mi permetto. Da tempo sono abituata a tirare la cinghia. Ma anche nei momenti di difficoltà, aiuto gli altri. Ora, purtroppo, ho perso il lavoro. Così anche i miei figli. Può immaginare come si vive. La pensione di mio marito è spalmata su quattro famiglie. Sono orgogliosa di aver dato al mondo quattro meravigliosi ragazzi. Chi ha rubato il loro futuro? Mi appello ai politici, prima che sia troppo tardi: «Salvate i giovani. Rinunciate ai vostri privilegi». Qualcuno non ci crederà, ma non ho mai mangiato un’aragosta in vita mia. Ma non ne sento la mancanza.

Rosa Maria C.

Quanta dignità nella tua lettera, cara Rosa Maria. Nelle tue condizioni, altri si sarebbero disperati. Tu, invece, riesci a mantenere una compostezza e una serenità che non si improvvisano. Sei come la “donna saggia” della Bibbia. Pur nelle ristrettezze e nelle difficoltà, sai gestire bene la casa e i tuoi cari. Soprattutto i figli, per i quali invochi un lavoro. E un’attenzione particolare da parte dei politici. Non chiedi privilegi o favori. Ma quel che è necessario per vivere e crescere i figli. E ci fai capire, con orgoglio, quel che molti fingono di non voler intendere. Che la vera ricchezza non sono i soldi, ma i figli. Vale per la famiglia. E, ancor più, per la società e il Paese. Purché le istituzioni ne prendano coscienza. Con concrete politiche familiari.

Pubblicato il 30 maggio 2012 - Commenti (12)
24
set

Il disprezzo per il pudore

Sono una cinquantenne, insegnante, sposata con due figli, cattolica praticante, abbonata a Famiglia Cristiana, e lettrice da quand’ero bambina. Pochi giorni fa, ho letto l’intervista a una delle escort che si sono arricchite “vendendosi” il corpo. Di fronte a tanto degrado, dove sono gli organizzatori del Family Day? Non si rendono conto di quanto sia pericoloso il messaggio che tutto è in vendita, tutto si può comprare? Paradossalmente, leggi contro la famiglia tipo Pacs e Dico forse non avrebbero portato un tale sovvertimento di valori nella società, come sta avvenendo con questi stili di vita sfacciatamente immorali. Sono disgustata. Ritengo che la Chiesa non possa tacere.

Giovanna C. - Reggio Emilia

Dalla Chiesa, a dire il vero, non sono mancate parole di verità. Anche forti. Rammento l’omelia di monsignor Mariano Crociata, nel luglio del 2009, per la festa di santa Maria Goretti: «Qui non è in gioco un moralismo d’altri tempi», disse il segretario della Cei, «è in pericolo il bene stesso dell’uomo. Assistiamo a un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo e allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile che invera la parola lussuria… salvo poi, alla prima occasione, servirsi del richiamo alla moralità, prima tanto dileggiata a parole e con i fatti, per altri scopi, di tipo politico, economico o di altro genere». Parole “profetiche”. Purtroppo, una voce quasi isolata in un coro per lo più muto. Hanno scalfito, ma non inciso come avrebbero dovuto. Forse, c’è ancora qualche “prudenza diplomatica” di troppo.

D.A.

Pubblicato il 24 settembre 2011 - Commenti (1)
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