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Cattolici praticanti e caso Ruby

Ruby, al centro del processo milanese.
Ruby, al centro del processo milanese.

Ho letto il commento del sociologo Franco Garelli sulla divisione dei cattolici sul “caso Ruby”.

Mi reputo un “cattolico del dissenso”. Così, trentacinque anni fa, veniva chiamato un gruppo di giovani della mia città, che si opponeva alle posizioni rigide della Chiesa. Per questo, le sembrerò un po’ severo e non troppo ortodosso nelle mie interpretazioni.

L’articolo si chiedeva come mai i praticanti sono più tolleranti rispetto a chi frequenta di meno la Chiesa. Probabilmente, a mio parere, perché sono più “ortodossi”. Mentre i meno praticanti sono più abituati a pensare con la propria testa e non secondo i voleri dell’autorità.

Purtroppo, nella storia, si è creato un sodalizio poco virtuoso tra Chiesa e potere. Le masse poco alfabetizzate facevano comodo ai potenti. Questi elargivano benefici e leggi a favore della Chiesa, perché predicando l’obbedienza al potere, tenesse le masse nell’ignoranza.

Che c’entra ciò con la situazione attuale? Anche oggi, la Chiesa ha preferito appoggiare un potente, dai comportamenti moralmente discutibili, che però le garantiva leggi a suo favore sulla vita e la scuola, piuttosto che schierarsi dalla parte di chi ha maggior senso dello Stato, dell’onestà, della democrazia.

Mi lasci fare, per un attimo, il “comunista” (non lo sono, ma voglio provocare). Qual è il grande vulnus del pensiero progressista di sinistra? È la sottrazione del potere della Chiesa sui temi della bioetica. Quel che conta non è l’onestà della società, ma che il monopolio sulla sfera vitale e sessuale rimanga saldo nelle mani della Chiesa.

È facile che chi è ai margini della Chiesa sia portato a essere severo con i comportamenti libertini. Mentre chi è più ortodosso consideri che la maggior disgrazia sia il pericolo comunista. Non l’immoralità, la corruzione o il rischio totalitario.
Aggiungiamoci, poi, un sentimento tipicamente italiano: è meglio fare invidia che pietà. Così l’immagine del “macho”, dell’aggressivo, del vincente, attira le masse. Ne abbiamo avuto un esempio circa ottant’anni fa. Anche allora un signore diceva: «Me ne frego». E a lui abbiamo consegnato la Patria, i figli e anche l’oro delle fedi nuziali.

La Chiesa, oggi, deve scongiurare il pericolo di una guerra fratricida. Non voglio dire che debba rinunciare ai propri princìpi, ma c’è anche il bene dello Stato da tutelare. Le democrazie sono molto più fragili, e le vite umane più preziose di ogni dogma.

Credo sia più meritorio per la Chiesa convincere i cattolici a combattere contro il pericolo della disgregazione. Non dimentichiamo il danno che farà quella dottrina che porta a legalizzare l’illecito, pur di rimanere in sella. Siamo a un novello machiavellismo: il fine che giustifica i mezzi. Oggi, però, il fine è molto meno nobile di quello di “messer Machiavelli”. Non più il governo dello Stato, ma il tornaconto personale. A ogni costo, in modo arrogante e sfacciato.
Gian Piero

Sulla vicenda del caso Ruby, che ha coinvolto direttamente e pesantemente il capo del Governo, i cattolici più praticanti hanno dimostrato una maggiore tolleranza rispetto a chi frequenta meno la Chiesa. Così, almeno secondo i sondaggi. Come spiegare questa differenza? In particolare, come interpretare la tolleranza di una vicenda che non è proprio tollerabile?

Gian Piero indulge sulla tesi di un certo sodalizio tra Chiesa e potere politico. Di qui l’enfasi sull’obbedienza al potere politico, piuttosto che sull’agire secondo la propria coscienza. Anche in un eventuale disaccordo con l’ordine costituito. È una tesi che, in assoluto, non rende ragione del fatto che, nella storia, si sono verificati più contrapposizioni che compromessi tra Chiesa e potere politico.

L’altra obiezione riguarda la massa analfabeta e disinformata di una volta, lasciata volutamente in questa condizione da parte della Chiesa. Ignorando, invece, quanto essa ha fatto per l’istruzione dei ceti popolari. Grazie anche a tante iniziative di istituzioni religiose.

Forse, una maggiore tolleranza sul caso Ruby, da parte dei più praticanti, va trovata in quella tendenza del mondo cattolico a identificarsi in una cultura conservatrice. Considerando più sovversivi persone e gruppi sociali che propongono profondi cambiamenti sociali.

Si pensi, nel mondo cattolico di allora, alla scarsa recezione dell’enciclica sociale Rerum novarum di Leone XIII. C’è stato chi ha letto quel documento, che rivoluzionario non era, in chiave favorevole al socialismo e al comunismo. Chiunque faceva un discorso di giustizia sociale o di lavoro era considerato di sinistra (comunista).

L’articolo 1 della Costituzione italiana recita: «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro». E non è mancato, tra i commentatori, chi ci ha visto l’influsso della cultura marxista. Come se la problematica del lavoro fosse monopolio del marxismo.
E così i cattolici più praticanti stavano con il potere politico della destra, considerata baluardo contro i comunisti. Unico pericolo dal quale occorreva difendersi.

Un’altra spiegazione della maggiore tolleranza sta nel prevalere di interessi, finalizzati al dominio su ogni altra istanza. O nel ridurre la politica a un mestiere redditizio, nel sostituire la normalità della menzogna alla verità morale dei diritti umani, alla verità storica e alla verità giudiziaria.

Non sparisce il richiamo ai valori, ma il riferimento è abbastanza retorico, perché i valori non sono legati a ideali di vita che riguardano giustizia, società e storia.

Se c’è una maggiore tolleranza dei cattolici praticanti del malcostume personale e politico, c’è da chiedersi come mai la dottrina sociale della Chiesa intercetta così poco i credenti praticanti.

È segno, forse, che la fede cristiana è ancora ridotta alla celebrazione del culto. Con poca o scarsa incidenza nella formazione sociale delle coscienze. Rese, così, incapaci di indignazione, protesta e proposta.

Pubblicato il 19 ottobre 2011 - Commenti (37)

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Postato da folgore il 29/10/2011 14:06

Vedi aldo abenavoli, il problema dell'alternanza in Italia è che non esiste alternanza! Da una parte vi è un centrodestra che è certamente Premier-dipendente, ma dall'altra vi è una sinistra o centrosinistra che vuoi chiamare che non ha un leader da presentare alle elezioni. In questa situazione parlare di cattolici "berlusconiani" è al limite del ridicolo. Sarebbe come parlare di cattolici "vendoliani" o "bersaniani" etc. Ci sono dei cattolici che credono in certi principi. Se poi certa sinistra non li vuole in programma non vedo perché un cattolico che li ha a cuore questi principi dovrebbe votare per chi apertamente li contesta. Con buona pace di Famiglia Cristiana.

Postato da folgore il 28/10/2011 21:02

Qualcuno di voi si è visto il film IL DIVO?

Postato da mauropedevillano il 26/10/2011 13:43

Semplicemente potrebbe succedere che: a molti non piace stare politicamente con gente come il sig. Gian Piero del quale rispetto l'opinione e penso che è frutto delle sue convinzioni e non del fatto che legge la repubblica, dicevo a molti cattolici come il sottoscritto non piace stare con chi pensa che, chiunque non si uniforma alle sue convinzioni è, ignorante, delega gli altri a decidere per lui, è in mala fede ecc.. ecc... a cominciare dalla chiesa che farebbe tutto per interesse personale, arrivando a negare anche quanto la chiesa ha fatto per alfabetizzare questo paese. Sapete dove sta l'errore in questo articolo, nel titolo, i cattolici non si dividono in cattolici praticanti e non, i cattolici sono quelli che praticano, in poche parole vanno in chiesa a messa e quant'altro in chiesa si va a fare, e poi vivono la vita in ragione di questo, gli altri sono li per criticare la chiesa e i cattolici non ho mai capito in nome di cosa.

Postato da aldo abenavoli il 26/10/2011 09:34

La posizione dei cattolici “berlusconiani” può essere sintetizzata nel commento di Brunoi di cui riporto un estratto: “ certe leggi sul concetto di famiglia,sulla vita,sulla liberta' di educazione che la sinistra mette ai primi posti dei suoi programmi politici,causerebbero dei cambiamenti culturali epocali”. Dunque gli amici del Cavaliere che professano e praticano la religione cattolica non negano che il presidente del Consiglio sia un povero malato che ha rovinato il paese e distrutto una intera generazione ma, quasi a giustificare una coscienza che è arrivata al punto giusto di ebollizione, si arrampicano sugli specchi più scivolosi per azzardare teorie al limite del temerario. “ Come facciamo a dare il voto alla sinistra che tra i punti principali del programma include i DICO(!) e vuole attentare alla libertà di educazione(?).” Dunque, anche a costo di affondare definitivamente, siamo costretti a tenerci il malato. Nel blog “unlaicoallaricercadellaverita.myblog.it” ho cercato di analizzare il fenomeno del berlusconismo anche negli aspetti connessi con la religione. E una analisi questa che meriterebbe un dibattito più approfondito, partendo da una ricostruzione storica degli ultimi 20 anni e da un confronto dell'Italia degli anni 90, governata prevalentemente dalla sinistra, con quella del 2000, che è stata benedetta dal Cavaliere di Arcore. Tutto questo alla ricerca di quella verità che non ha colore politico.

Postato da ironyman il 26/10/2011 00:28

Allora vediamno se ho ben capito gli ispiratori del partito dell’amore e della tolleranza. Vi sono ingiustizie nella società. E’ un dato di fatto ma non bisogna indignarsi e combatterle ma amare chi le perpetra perché questo è il messaggio evangelico. Le disuguaglianze non sono una ingiustizia ma occasioni che ci vengono offerte per poter esprimere il nostro amore nei confronti di coloro che ne se ne avvantaggiano perché in fondo non sono malvagi sono solo migliori di noi, fanno parte della schiera degli eletti di coloro che assolvono alla missione di mostrarci la caducità e la miseria della condizione umana. Ora sono certo che chi propugna queste tesi rivoluzionarie, rectius, prudenti, debba appartenere alla classe privilegiata dei perseguitati, dei disperati e degli oppressi e per la quale ne hanno gran giovamento. Solo così si è in grado di scoprire il vero spirito cristiano. Interessanti questa nuova teologia. Davvero. Ovviamente anche il discorso della montagna va riletto secondo questa nuova illuminante visione. Sì, nostro Signore ha più volte ripetuto quel grido di dolore guai a voi…. ma non certo perché animato da indignazione verso coloro. Non era un ammonimento ma solo una esortazione ad oppressi, perseguitati, poveri, disperati ecc… a riconoscere i loro benefattori e a porger loro la guancia da percuotere. Da che mondo e mondo la religione viene utilizzata dai potenti per reprimere le istanze di progresso dell’umanità ed il fariseismo costituisce il loro brodo di cultura. Cristo è venuto per salvarci. E la sua salvezza è una istanza di riscatto dalle menzogne e dall’oscurità che inizia già in questa fase terrena. Il cristianesimo è e resta un movimento di liberazione che porta gli uomini ad essere liberi dalla schiavitù morale e pienamente consapevoli della propria condizione di figli di Dio con pari dignità. Non ci si può prendere così in giro del sentimento religioso di tanti credenti. Provo io allora a rispondere alla domanda di Franco Salis e lo faccio vestendomi di tolleranza, amore e carità cristiana. Ebbene si una figlia mia l’avrei portata alla corte di quello che Lui definisce Orco. A fin di bene ovvio. Avrei forse così allietato e reso più sereno un uomo tanto impegnato ad offrirci ogni occasione per far sprigionare le nostre virtù a favore di quei poveretti di corrotti, corruttori, mafiosi, faccendieri, politicanti, asserviti al potere, ecc… ecc..preda delle invidie e della indignazione ed addirittura udite udite dell’odio di masse sempre più inferocite e senza alcun timor di Dio. Occorrerà pur concedergli qualche piccolo svago visto quanto tempo dedica a cercare di renderci migliori al punto quasi da perdere di vista la cura dei suoi interessi e di quelli dei suoi più convinti sostenitori che infatti fanno a gara per rifiutare qualsiasi tipo di prebenda animati unicamente da un sincero sentimento di servizio verso la comunità di cui fanno parte e che non fa venir meno loro il proprio sostegno. Purtroppo però pare che la ressa delle pretendenti, pardon delle sue seguaci, sia davvero grande. Ed a spingere sono soprattutto le madri così tanto amorevoli e preoccupate di dare una guida spirituale alla proprie figlie che li sottragga dalle tentazioni terrene. Spero così che Franco si sia persuaso e sia rimasto soddisfatto della risposta. Ritengo che l’analisi che fornisce Don Sciortino, sulle ragioni di tanta indulgenza da parte dei cattolici più ortodossi nei riguardi di un certo modo di concepire il potere sia piuttosto precisa e convincente. L’unico aspetto che non mi sento di condividere del tutto è quello che riguarda i rapporti tra la Chiesa ed il potere. Il potere è sempre stato anche per i cristiani la maggiore delle tentazioni possibili. Eppure penso che il peccato più inviso a Dio sia proprio il peccato di superbia. Perciò la tesi di Gian Piero sul sodalizio instauratosi tra Chiesa e potere per la tutela dei reciproci interessi mi trova d’accordo. Le masse poco alfabetizzate facevano comodo ai potenti. Questi elargivano benefici e leggi a favore della Chiesa, perché predicando l’obbedienza al potere, tenesse le masse nell’ignoranza. Eppure non è questa la condizione dei veri cristiani i quali sono chiamati a testimoniare la verità, (Gv 8, 31-47 conoscerete la verità e la la verità vi farà liberi ) ad acquisire consapevolezza della propria condizione di uomini con uguale dignità, a servire il prossimo inteso come colui che è in difficoltà ma non a piegarsi ai potenti. Vi è un potere molto più grande di quello dei potenti del mondo. Sic transit gloria mundi, per restare nell’attualità deve essere un preciso monito per i potenti della terra, al pari del papa, al quale in sede di investitura questa grande verità veniva ripetuta più volte. Non credo che l’istruzione dei ceti popolar sia stata cercata dalla Chiesa per consentire alle masse di superare questa concezione di subalternità al potere costituito, semmai il contrario. A meno che non si intenda far riferimento alla mirabile esperienza della scuola di don Milani che però proprio per il suo spirito di ribellione ai potenti fu fortemente osteggiato dalla Chiesa. Magari la scuola di oggi riscoprisse i principi ispiratori della scuola di Barbiana, non ci troveremmo nella condizione di miseria morale in cui siamo sprofondati. D’altra canto lo stesso Don Sciortino alla fine sembra cogliere, in modo quasi contraddittorio, un nesso tra gestione del potere e cultura dell’individualismo laddove afferma che un’altra spiegazione della maggiore tolleranza sta nel prevalere di interessi, finalizzati al dominio su ogni altra istanza

Postato da folgore il 25/10/2011 17:46

In un paese in cui si ritiene, da parte della maggioranza della gente, che la politica è "cosa sporca" credete veramente che a qualcuno importi tanto della vita privata di qualcuno di loro signori? O non pensate che tanti ritengano che di qualcuno si sa perché controllato e di qualcun altro no perché non lo è parimenti? P.S. ad evitare reprimenda parlo in generale e non specificatamente ad una categoria.

Postato da Profe il 24/10/2011 21:48

Libero Leo insiste su come dovrebbero comportarsi i cattolici praticanti: essere tolleranti e comprensivi, perdonare e amare. Chi? Tutti; quindi, aggiungo io provocatoriamente, anche l'assassino, il borseggiatore, il pedofilo, il prepotente, il terrorista ecc. Non sono persone come noi, che hanno bisogno di amore? Allora forse bisogna fare qualche distinzione, tra i diversi livelli di relazione. Se io penso a B come a una persona con cui entrare in relazione personale mi vengono in mente le parole di Veronica: gli amici dovrebbero aiutarlo, è un uomo malato. Se invece (come in questi post) ne parlo perchè è mio rappresentante (anche all'estero), beh, allora scattano non tolleranza e comprensione(verso il pedofilo?) ma giudizi, morali e soprattutto politici. Per restare al Vangelo, mi viene in mente Giovanni Battista(o anche lui era spinto dall'invidia e dall'odio?). Insomma se, leggendo i nostri commenti indignati, lui e i suoi accoliti rimanessero impressionati dall'effetto che le sue azioni hanno su noi elettori e cambiasse, per vergogna, il suo stile di vita e rinunciasse ai suoì interessi egoistici per pensare al bene dell'Italia, ebbene, mi sembra che potremmo ritenere di aver aiutato un povero malato e migliorato la nostra povera Patria.

Postato da folgore il 24/10/2011 16:31

@brunoi. NON SOLO HAI RAGIONE, ma hai capito bene in toto la situazione. Vedi, come diceva ieri bene Pansa su Libero, s'è arrivati al fatto che anche i No-Tav e lo stesso Vendola con quello che fanno portano acqua al molino del Premier. Cosa pensate che ritenga il cattolico (essenzialmente un moderato) al vedere che le dimostrazioni in Val Susa costano quasi 30 mila € al giorno e che la sinistra è divisa? Vota il meno peggio. Ma lo dicevo già nell'altro post che uno o vota il meglio o il meno peggio. Continuino così e il Premier attuale resterà fino al 3000! Lasciassero stare queste situazioni (Ruby et similia) e parlassero di programmi e vedranno le adesioni aumentare. O vogliono un Prodi bis?

Postato da Franco Salis il 24/10/2011 16:13

@folgore il 23/10/2011 15.12,sono Franco Salis e non giorgio traverso ,ma gradisco intervenire sull’argomento(la rappresentatività popolare),giacché è il solito ritornello “del tutto spregevole”,con buona pace di DOR1955, perché falso e tendenzioso, del fuggitivo,e dei suoi tirapiedi parlamentari. Il giudizio di “tirapiedi” è perfettamente legittimo in quanto riferito ad una maggioranza parlamentare che ha approvato che Ruby è la nipote di Mubarak,sempre con buona pace di DOR1955. Allora se mi dici:”io la penso così” io potrò dire soltanto: dissento e addurre le motivazioni. Ma non posso accettare che un articolo della Costituzione abbia una interpretazione personale di ciascuno di noi. E’ vero che la legge va interpretata,ma è anche vero che vi sono strumenti tecnici per farlo. Quell’articolo è stato ben definito. Nel caso volessi,non sei tenuto è solo un suggerimento, approfondire,ti rinvio agli atti preparatori della costituente. Ma neppure allora dovrai non necessariamente convincerti , ma potrai confutare le tesi sostenute durante la sessione nella fase preparatoria dai padri costituenti.Ciao.

Postato da giogo il 24/10/2011 15:22

Mille disquisizioni e giravolte...ama il prossimo tuo..guardarlo secondo la giusta prospettiva...sono fallibile tanto quanto lui...scuola permanente dell'arte di amare...moralisti indignati ...sepolcri imbiancati..."e intanto il Paese va a Fondo ALLELUIA" Bè per il sepolcri imbiancati questa è GROSSA...rammentate il Family Day chi c'era alla guida del gran corteo ? (così tanto per x gli smemorati) solo divorziati e pluri divorziati..BI&BO,Fini,Casini..alla faccia dei sepolcri e della coerenza...ma quando il "rossore del volto" dei sostenitori del bunga-fuggitivo comincerà a dare segnali di "vergogna"? mi auguro presto!! Saluti

Postato da Franco Salis il 24/10/2011 15:14

@METAFISICO il 23/10/2011 14.47,controreplica brevissima non sono uscito fuori tema,non hai voluto rispondere alla mia domanda relativa all’invio di parente stretta minorenne alla corte dell’orco,ma il fuggitivo è Gesù?,presta un minimo di attenzione agli accostamenti. INOLTRE NON TUTTI I PRATICANTI SONO DELINQUENTI INCALLITI,CI MANCHEREBBE ALTRO. @DOR1955 il 23/10/2011 12.11. Sono io ,Franco Salis che ho usato il termine “spregevole” e proseguirò ad usarlo,perché indirizzato comportamenti, latrocini, menzogne,esposizione della nostra patria a pubblico mondiale ludibrio, non si può che usare quel termine. e NON ALLE PERSONE.CHI DEVE ESSERE RISPETTATA E’ LA PERSONA,ma il rispetto DELLA PERSONA non comporta l’esenzione dalla giusta punizione. Questo non è odio,è SAGGEZZA. Franco Salis da Sassari,Ciao

Postato da brunoi il 23/10/2011 21:57

sfido chiunque a trovare un cattolico che approvi la condotta di Berlusconi,se finora é stato votato da buona parte degli italiani lo si deve alla sinistra che non riesce a conquistarsi la fiducia degli italiani e tanto meno dai cattolici. Basta leggere la stampa di sinistra dove non manca giorno che non si attacchi la Chiesa e i valori cristiani. Berlusconi prima o poi sparira',ma certi leggi sul concetto di famiglia,sulla vita,sulla liberta' di educazione che la sinistra mette ai primi posti dei suoi programmi politici,causerebbero dei cambiamenti culturali epocali come sta' accadendo in altri paesei con risultati disastrosi.

Postato da Libero Leo il 23/10/2011 19:17

Il Vangelo di oggi, forse anche per la successiova omelia che ho ascoltato, mi è parso di fondamentale importanza. Ricordo che è il Vangelo dei due comandamenti, di cui il secondo è “ama il tuo prossimo come te stesso”. Riporto alcuni brani dell’omelia: “E’ vero: l’altro non sempre è amabile. La sua prossimità è non poche volte un ostacolo, un intralcio.” “Trovo molto interessante la diversa traduzione di Livio 19,18: ‘Amerai il tuo prossimo; egli è come te’. Prima ancora che essere io la misura dell’amore dell’altro, devo imparare a guardarlo secondo la giusta prospettiva: imparare a riconoscere che tutti gli uomini sono fallibili. L’altro è invocazione permanente a convertirmi alla realtà così come accade sotto i miei occhi: imparare ad assumere il nome, il volto, la storia dell’altro per non vivere relazioni disincarnate.” “‘Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede (1Gv 4,20)’.” “La comune partecipazione di una esperienza di fragilità è ciò che deve restituirci lo sguardo appropriato per stare all’interno dei nostri rapporti: io non sono diverso da lui, sono fallibile tanto quanto lui e perciò bisognoso di essere amato proprio come lui.” “Che cos’è la nostra esistenza se non una scuola permanente dell’arte di amare?”. I cattolici praticanti, che ascoltano parole come queste, non possono non essere tolleranti, non possono non sforzarsi di comprendere ed amare proprio tutti, soprattutto coloro che sono tanto criticati, denigrati ed offesi. Ma è male essere tolleranti e sforzarsi di amare proprio tutti gli uomini senza indignarsi e protestare? O non è forse alla base di un vero e profondo rinnovamento sociale?

Postato da folgore il 23/10/2011 15:12

Caro giorgio traverso, vedi che prima delle elezioni si presentano i programmi elettorali. Uno li legge e decide, questo è alla fine il senso della democrazia, quello migliore o meno peggio. Poi va a votare. Tra l'altro nel 2008, ma solo per fare un inciso, della vicenda, essendo iniziata nel 2010 (ma sai per colpire qualcuno le date sono un corollario....).

Postato da METAFISICO il 23/10/2011 14:47

Replica (dovuta) all'intervento dell'amico Franco Salis. 1) Atteniamoci al tema proposto nell'articolo di Famiglia Cristiana (Cattolici praticanti e caso Ruby). Sulla politica nazionale e internazionale dialogheremo un'altra volta. 2) Ho cercato di indicare i (buoni) motivi per cui, secondo me, i cattolici praticanti dimostrano saggezza, oltre che prudenza, non accodandosi al coro dei moralisti indignati, al coro suscitato e diretto dai predicatori laicisti. 3) Che cos'è il moralismo? In breve, un esempio. Si legge nel Vangelo che i farisei, con l'evidente obiettivo di demolire Gesù agli occhi del popolo, esternavano la massima indignazione perché "..non rispetta il sabato...siede a tavola con i pubblicani e le prostitute..". Ecco il moralismo, il fariseismo, l'ipocrisia. Ossia, la falsa morale, l'odio nel cuore che, esternandosi, si traveste da indignazione etica, la strumentalizzazione della legge morale ( o di quella che è ritenuta tale),ipocritamente invocata - "sepolcri imbiancati" - non per affermare dei valori ma per gettare la croce sulle spalle di qualcuno. 4) La saggezza dei cattolici praticanti consiste nel non cadere nel moralismo e nella trappola dei moralisti. Grazie per l'attenzione.

Postato da DOR1955 il 23/10/2011 12:11

Giudizi "spregevoli" (termine caro a qualche commentatore) - critiche alle altrui idee e opinioni, che quasi sconfinano anche nell'offesa - elucubrazioni nel ritenere di sapere (che sia peccato di superbia?) cosa pensano le altre persone; questo e altro mi sembra di cogliere in tanti dei post relativi a questo articolo. Si richiama troppo spesso, a "comando", questo o quel brano del Vangelo (la Legge è una e un Cristiano la dovrebbe accettare integralmente) credendo di essere portatori di verità e si perde di vista il "quesito" posto dalla lettera di Gian Piero; come devono comportarsi i cattolici nel caso Ruby?. Secondo coscienza; quella che troppo spesso, come sostiene Don Antonio, causa una nostra "ottica di visione" sbagliata della Fede Cristiana, le addormenta (le coscienze) e le rende incapaci, appunto, di indignarsi, di protestare e di proporre. Ma sopratutto, aggiungo, di "volersi fare servi e non essere serviti". Con annessi e connessi. Buona settimana a tutti.

Postato da Libero Leo il 23/10/2011 10:32

Mi ha fatto riflettere questa frase di don Sciortino: “Forse, una maggiore tolleranza sul caso Ruby, da parte dei più praticanti, va trovata in quella tendenza del mondo cattolico a identificarsi in una cultura conservatrice. Considerando più sovversivi persone e gruppi sociali che propongono profondi cambiamenti sociali.”. Non parlerei di “cultura conservatrice”, ma di “cultura prudente” nel valutare i “profondi cambiamenti sociali” proposti dai politici sedicenti progressisti, i quali spesso propongono soluzioni che in realtà non contribuiscono al progresso sociale. Basti pensare a coloro che nel secolo scorso propugnavano “profondi cambiamenti sociali” col comunismo. Poi abbiamo visto che cosa in realtà era il comunismo. I “profondi cambiamenti sociali” si ottengono seguendo il Vangelo; il “mondo cattolico” ne dovrebbe essere consapevole, e non dovrebbe farsi ingannare dai sedicenti progressisti, specie quando manifestano indignazione, rivendicazione, invidie ed odio. I veri principi di progresso sono quelli evangelici di tolleranza, comprensione, perdono ed amore. Il vero progresso sociale si ottiene non tanto indignandosi e rivendicando diritti, ma sentendosi responsabili ed impegnandosi verso il bene comune. Il benessere non è un diritto acquisito, ma un dovere. La disuguaglianza (un solo talento invece di più talenti) non è una ingiustizia e non deve rendere invidiosi, ma una dote naturale da accettare come stimolo all’impegno per mettere a frutto, comunque, le doti che ci sono state affidate. Questi sono alcuni dei principi che porterebbero “ai profondi cambiamenti sociali” verso la fratellanza, la tolleranza e l’amore per il prossimo (secondo fondamentale comandamento), ove il prossimo va inteso come tutti gli uomini, anche quelli che la politica ci contrappone e ci induce a criticare, denigrare ed odiare. Conclusione. I cattolici praticanti dovrebbero essere consapevoli di essere portatori di progresso sociale in misura ben maggiore rispetto a quei politici che si reclamizzano come progressisti. Non devono attingere all’armamentario ideologico di costoro, ma tenere sempre presente il Vangelo.

Postato da Libero Leo il 23/10/2011 09:47

Il fatto che i cattolici praticanti siano più tolleranti mi sembra una buona notizia. Significa che ci sono ancora molti sacerdoti che commentano correttamente il Vangelo senza lasciarsi influenzare dalla politica. I cattolici sarebbero meno tolleranti, se ascoltassero quei sacerdoti sempre pronti alla indignazione, alla protesta, alla rivendicazione, al giustizialismo ed alla intolleranza. Può darsi anche che li ascoltino, ma che non li approvino e rimangano ben ancorati al Vangelo di tolleranza, comprensione, amore e perdono, e che, soprattutto, interpretino correttamente il passo del Vangelo in cui Gesù viene descritto contro i mercanti nel tempio, tanto citato dai giustizialisti intolleranti. Chi sono oggi i mercanti nel tempio? Sono solo coloro che mercanteggiano in prossimità delle chiese? O forse sono tutti coloro che, facendosi scudo della religione e considerando ingiusto il solo talento loro concesso, predicano indignazione, rivendicazione, invidia e protesta a sfondo politico?

Postato da Franco Salis il 23/10/2011 09:14

Mi sovviene il dubbio che nessuno dei commentatori abbia letto,va bene è abbastanza recente “Lettera apostolica in forma di motu proprio PORTA FIDEI del sommo pontefice Benedetto XVI con la quale si indice l’anno delle fede ,17.10.2011”.Ne suggerisco la lettura integrale,ma se siete oberati da altri impegni, basta andare alla ultima pagina (l.’ottava) che costituisce la sintesi di tutto. A parte questo documento recente,quante volte il Magistero ha affermato che la politica è una grande forma di carità? Ma dico, detto e ripetuto. Se si fosse ascoltato non si sarebbe detto che le tre ipotesi avanzate da don Sciortino e lo stesso don Sciortino, non sono convincenti. Tanto più che lo stesso direttore aveva introdotto la sua interpretazione con un umile “forse”. Dopo di che Libero Leo il 22/10/2011 15.15,propone una netta separazione tra politica e vangelo. Anche se ti rifacessi a S. Agostino “«Ama e fa’ ciò che vuoi “ sei fuori strada, perché l’espressione va intesa : ama e quindi essendo tu pervaso dall’amore,puoi fare quello che vuoi perché ogni cosa fatta sarà pervasa dall’amore.Ora la prostituzione minorile,le ruberie le menzogne ti sembrano atti pervasi da amore? Io non credo che tu manderesti tua figlia o nipote diciasettenne a villa San Martino o a Villa Certosa. Perché se no cadiamo nel vecchio modo di pensare per cui tutte le donne sono meretrici ad eccezione di mia madre e di mia sorella. Se ci vogliamo fare una religione tutta nostra ,a nostra misura,un Gesù tutto nostro,a nostra misura,pur non condividendo,capisco e rispetto. Infatti poi hai aggiunto “Gesù non cessa di insegnarci la tolleranza, la comprensione per le debolezze umane ed il perdono”,ma in presenza DEL PENTIMENTO,se non precisi questo stai mettendo in discussione una Verità secondo la quale Gesù è senza peccato, è incline al peccato. Ma quell’individuo, che chiamo fuggitivo perché da oltre vent’anni scappa alla giustizia umana,ammaestrato in ciò da Craxi,che,per minore esperienza del male, muore contumace all’estero, non solo non è pentito,ma se ne vanta. Accetti la cacciata da parte di Gesù dei mercanti dal tempio e i mercanti non sono forse tutti coloro che per prebende di diverso genere sostengono il fuggitivo al punto di confermare in parlamento che Giusy è la nipote di Mubarak? Gesù ha mai tollerato la menzogna? Gesù ha mai tollerato le ruberie? Le risposte di Don Sciortino sono frutto di una puntuale analisi sia “politica” che teologica”,che poi non si condividano è altra cosa legittima.

Postato da giorgio traverso il 22/10/2011 18:20

Senza entrare,in argomenti intellettualmente profondi,sono perfettamente d'accordo,con GianPiero.Un esempio per tutti.Quei cattolici della maggioranza,che hanno votato,per servilismo,che Ruby era la nipote di Mubarak.Spero che qualche vero cattolico me lo spieghi. giorgio traverso

Postato da Franco Salis il 22/10/2011 16:55

@METAFISICO il 21/10/2011 18.21,avrei voluto sapere se avessi scritto le stesse note, se tua figlia o tua nipote diciassettenne fosse andata a villa S. Martino o a villa Certosa. Fra l’altro dici “tende a sconfinare nell'odio, che è molto più grave dei peccati di carne” Ma te lo vuoi mettere in testa che non c’è nessuno o quasi che odia il fuggitivo? Si odiano solo le sue gravissime mascalzonate,si odia il fatto che lui oggi odia a tal punto l’Italia che si sta muovendo per farla precipitare,si odiano le sue menzogne continue,non passa giorno che ne spara una. Quando dice”ce lo ha chiesto l’Europa” è una menzogna: l’Europa ci ha chiesto solo i saldi Quando dice di essere stato sempre assolto quando invece è soltanto caduto in prescrizione il reato o perché il fatto,in sua legge, non è più reato. E’ andato in Eu a chiedere che fossero loro a prendere decisioni perché lui non aveva il coraggio! L’ultima volta che è fuggito per non essere condannato,dopo un monologo in italiano senza traduzione ha detto che non era necessaria la traduzione perché il monologo era diretto ai giornali italiani. E’ così che si conquista l’autorevolezza? La prostituzione soprattutto di minori è “moralismo”? Or bene quando Gesù ha detto( Marco 9-42)Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare” ha predicato l’odio e moralismo? Ha voluto solo evidenziare la gravità del fatto. Il passo dell’adultera lo devi prendere per intero, esso recita: (Matteo 8,7-9) “chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei” e chinatosi di nuovo,scriveva per terra. Ma quelli udito ciò,se ne andarono uno per uno cominciando dai più anziani fino agli ultimi”, e vuole significare, non che tutti fossero adulteri,ma che avevano creato le condizioni perché la adultera di prostituisse. Ecco che “non indignandosi” si creano le condizioni per cui anche altre ragazzine si prostituiscano. Dici. “(suppongo che il soggetto siano i cattolici praticanti)si fidano più del Magistero della Chiesa che dei” nuovi profeti della virtù” Mai stai scherzando? Quando la Chiesa ha accolto nel suo magistero la prostituzione? Le ruberie? La menzogna? La conquista del potere, se fatta nei modi leciti, è un fatto lecito. Dici: “La Repubblica, Scalfari, Eco, Santoro, Travaglio”, ma nessuno di questi si è mai proclamato “profeta di virtù”.Don De Capitani dice il vero,ma usa un linguaggio che non è assolutamente accettabile e la Diocesi di Milano lo ha richiamato. Chiudo: il fatto che sia sempre il fuggitivo a parlare di odio contro di lui,mentre è acclarato che sia lui ad averlo contro gli altri,non basta per diffidare di lui e non usare le sue stesse espressioni? Ciao

Postato da Libero Leo il 22/10/2011 15:15

Mi pare che nel rispondere alla domanda “come mai i praticanti sono più tolleranti rispetto a chi frequenta di meno la Chiesa?”, don Sciortino presenta varie ipotesi. Prima ipotesi: “Forse, una maggiore tolleranza sul caso Ruby, da parte dei più praticanti, va trovata in quella tendenza del mondo cattolico a identificarsi in una cultura conservatrice”. Seconda ipotesi: “E così i cattolici più praticanti stavano con il potere politico della destra, considerata baluardo contro i comunisti. Unico pericolo dal quale occorreva difendersi.”. Terza ipotesi: “Un’altra spiegazione della maggiore tolleranza sta nel prevalere di interessi, finalizzati al dominio su ogni altra istanza.”. Mi pare che nessuna ipotesi sia convincente, e forse non convince neppure don Sciortino. A mio modo di vedere la questione può essere considerata ragionando politicamente, oppure tenendo prioritariamente presente il vangelo. Se ci lasciamo guidare dalla passione politica, siamo indotti a parlare di “cultura conservatrice”, di “potere politico della destra” e di “interessi finalizzati al dominio su ogni altra istanza”. Ma proviamo a tenere ben presente il Vangelo. Gesù non cessa di insegnarci la tolleranza, la comprensione per le debolezze umane ed il perdono. Solo in una occasione Gesù si arrabbia molto: quando scaccia i mercanti dal tempio, cioè coloro che usano il tempio (e la religione) non per adorare Dio, ma per i loro interessi personali, che possono essere il mercanteggiare, ma anche l’affermare e diffondere le proprie simpatie politiche; in altri termini fare politica con lo scudo della religione. E forse non a caso sono proprio coloro che usano lo scudo della religione, che citano spesso l’indignazione di Gesù, senza rendersi conto che quella indignazione è proprio contro di loro stessi, in quanto “strumentalizzatori” del Vangelo per i loro scopi personali. Tenendo ben presente che il Vangelo è tolleranza, comprensione, perdono ed amore, perché dovremmo meravigliarci se i praticanti sono più tolleranti. E’ normale che lo siano. Non ci sono da cercare altre risposte. Ed è bene frenare il nostro primo impulso che potrebbe indurci a ragionare in termini politici, invece che in base al Vangelo.

Postato da Franco Salis il 22/10/2011 15:04

@GP il 21/10/2011 16.08, su via non mi dire che non hai avvertito l'errore di digitazione e che la data esatta dell'enciclica è il 15.05.1891.Se hai voluto ridere e far ridere,ci sto,ridere fa bene alla salute! Ciao.

Postato da METAFISICO il 21/10/2011 18:21

La saggezza dei cattolici praticanti. Discordo dalle osservazioni di GianPiero e anche, in buona parte, da quelle di Don Sciortino. Mi riconosco piuttosto nella posizione dei cattolici praticanti, i quali non sono ottusi conservatori e, invece, hanno alcuni buoni motivi per non accodarsi al coro degli indignati "politicamente corretti". I cattolici praticanti: 1) sanno bene che l'indignazione non solo non è l'undicesimo comandamento, ma, purtroppo , tende a sconfinare nell'odio, che è molto più grave dei "peccati di carne" ( a proposito dell'odio, si veda quello predicato da tale don Giorgio De Capitani nel suo sito internet); 2) sono ancora capaci di distinguere i valori morali dal moralismo, il peccato dal peccatore, l'errore dall'errante; 3) non dimenticano il monito evangelico : " Chi è senza peccato scagli la prima pietra"; 4) non hanno bisogno di correre alla scuola dei predicatori laicisti; si fidano più del Magistero della Chiesa che dei "nuovi profeti della virtù" (La Repubblica, Scalfari, Eco, Santoro, Travaglio, ecc.); 5) diffidano, giustamente, delle forme di indignazione a senso unico, quasi sempre ipocrite e strumentali, orientate a ben altri interessi e obiettivi (ad es. la conquista del potere).

Postato da GP il 21/10/2011 16:08

Con nessunissima intenzione polemica solo una considerazione: se la Rerum Novarum fosse del 1991 allora il papa era GP II e non Leone XIII. Inoltre: l'Italia è l'unica repubblica.... che non si fonda sui pricipi di uguaglianza etc. come in tutti gli altri paesi ma sul lavoro. E questo,mi ripeto, a prescindere da chi l'abbia proposto è risibile.

Postato da dino avanzi il 21/10/2011 05:12

Concordo:"È segno, forse, che la fede cristiana è ancora ridotta alla celebrazione del culto. Con poca o scarsa incidenza nella formazione sociale delle coscienze. Rese, così, incapaci di indignazione, protesta e proposta". E poi il Berlusca rappresenta l'inconscio collettivo?

Postato da santrev il 20/10/2011 21:30

Il motivo per cui la gerarchia della chiesa non alza la voce per condannare in maniera netta e decisa certi comportamenti degli attuali governanti, ma anche dei politici in generale, é dovuto al fatto che la stessa chiesa fa politica attiva attraverso quei rappresentanti che ha provveduto a far eleggere, in parte nei partiti di governo ed in parte in quelli di opposizione, utilizzando enti religiosi ,o mascherati come tali. Non si spiegherebbero altrimenti i ritardi e le parole a dir poco misurate di Bagnasco dei giorni scorsi, oppure il grave ritardo della presenza di un rappresentante importante della chiesa a Lampedusa per portare la solidarietà dei cattolici ai profughi,; e tutto questo per il solo fatto che tale comportamento poteva essere mal interpretato dalla Lega. Il voler accontentare tutti non fa parte della filosofia della chiesa, ma della politica. A cosa serve CL? A mantenere aperto un canale politico che alla chiesa fa comodo. L'ICI, l' 8 x mille e altri privilegi economici sono quelle cose che non permettono alla chiesa di essere libera nell’assolvere il proprio compito. Questi comportamenti della gerarchia ecclesiastica si tramutano spesso in silenzi che rendono il praticante assiduo, piú ignorante rispetto a colui che frequenta meno la chiesa e che, dialogando e vivendo con altre realtà, attinge piú informazioni. Tutto questo determina quindi la divisone dei cattolici in piú o meno tolleranti. Una chiesa libera dai vincoli della politica, non avrebbe forse tutte quelle risorse economiche a disposizione , ma non si farebbe nemmeno rappresentare da quei quattro politici da strapazzo che attualmente sorreggono l’attuale governo e che stanno dividendo i cattolici. Di certo peró una chiesa libera da condizionamenti assolverebbe al meglio il compito per il quale è sorta . Le parole di Formigoni e di Lupi all’indomani dello scoppio del caso Ruby hanno accentuato la divisione nel mondo cattolico, al pari dei silenzi della gerarchia vaticana. In quei giorni c’erano eminenti prelati che si occupavano dell’importanza… della messa in latino. Quello peró che mi fa piú male, è scoprire che il parroco della mia parrocchia, di fronte a questi temi, gira al largo, se ne sta lontano, insomma interpreta molto bene il ruolo del prete politico che tanto è tenuto in considerazione dalla gerarchia della chiesa. Fará sicuramente carriera. Auguri!

Postato da Franco Salis il 20/10/2011 20:27

@ GP il 20/10/2011 16.22,beato te che conservi ricordi di studi lontani,io ogni tanto ci sbatto il muso,se no, con la mia memoria non avrei ricordato proprio nulla. Bene la data della Rerum novarum 1991 Data di nascita del socialismo risale al 1882,dicevo a seguito delle lotte sulla tassa sul macinato,ma se vogliamo anche per naturale evoluzione delle “società mutuo soccorso “ risalente al 1844. Il comunismo è nato a Livorno (senza taglio cesario,scusate la battuta) nel 1922,che segna la prima scissione cui seguiranno moltissime altre in casa socialcomunista. Attento,la dicitura “fondata sul lavoro” è stata voluta da Moro ed altri è il frutto di altissimo livello di sintesi (non di compromesso) con la proposta di Togliatti che avrebbe voluto “fondata sui lavoratori”. L’hanno spuntata i democristiani . La differenza politica è enorme.@ folgore il 20/10/2011 16.54, “non ragioniam di loro ma guarda e passa” (Dante, Canto III,Inferno, verso 51 .Ciao

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 20/10/2011 18:43

Folgore ha le idee, per così dire, un po’ a suo modo ( e se ci tiene… le tenga, ma usare bene il … bene maggiore che il padreterno ci ha dato non è un optional !). Tra il capo del governo e le sue figlie ( per rimanere nell’esempio suo) non c’è una certa differenza ? POI: se le sue figlie fossero le figlie di un folgore miliardario e” pagassero signorine” per un bunga-party in casa di folgore, costui esordirebbe ancora : …“del caso che voi citate non mi può interessare di meno”? E POI POI se le figlie avessero una minorenne tra quelle signorine e facessero telefonate … ancor di meno meno? E perché un cattolico e la chiesa non potrebbero dire che le figlie di folgore DEVONO ASSUMERSI LE LORO RESPONSABILITA’? E POI POI POI folgore sa vedere che ‘oltre il peccato’ ci 'può’ essere anche un comportamento disonesto? E poi poi poi poi folgore non ha riflettuto sul caso Veronica Lario ? La perla: “Se dico che purtroppo certi comportamenti sono generalizzati” (sic !). Dica ,dopo "averlo detto", quali capi di governo hanno fatto ( comportamento generalizzato!!) , non DICO scappatelle, ma i festini ad Arcore o ingaggia- escort a Palazzo Grazioli … e sa , non avendolo scritto , che uomini politici di altri paesi europei per qualche scappatella (come detto ) meno … hanno dovuto dimettersi ( generalizzato fuori Italia, non in Italia!)? Postilla non ultima:” da quando” folgore è titolato a sentenziare sul peccato che c’è o non c’è ? Ha letto anche gli interventi del cardinale che NON PARLA di colpe- peccato, e così pure ha riflettuto su quelli della maggior parte dei cattolici non difensori di Berlusconi che criticano,laicamente, perché moralmente non accettabile ,o disonesto, e non … perché colpa-peccato? Adesso: non è forse il signore di Arcore e chi lo difende alla .. “folgore” a trattare ALTRI da ‘scemo del villaggio’?

Postato da folgore il 20/10/2011 16:54

Se io dico che del caso che voi citate non mi può interessare di meno, beh passo immediatamente per "seguace" di chi sapete e mi viene detto di seguire la morale cattolica. Se invece dico che ai miei figli insegno la morale cattolica sui rapporti prematrimoniali, beh gli stessi mi dicono di aggiornarmi ai tempi che mutano e di non essere ottocentesco o medioevale. Se affermo che miei figlie non hanno certo comportamenti, beh mi dicono un "così fan tutte" e mi guardano come lo scemo del villaggio, quello che non sa niente. Se dico che purtroppo certi comportamenti sono generalizzati e non si può, dopo che una certa cultura è generalizzata, andare a colpire solo un singolo comportamento, vengo accusato di non volere criticare le violazioni della morale. Un'ultima postilla: ma una volta i peccati, se uno li riconosce tali, non andava a confessarli dal sacerdote e da quando la Chiesa dovrebbe indicare pubblicamente all'eventuale peccatore le sue colpe?

Postato da GP il 20/10/2011 16:22

Due brevissime osservazioni (ricordi di studi ormai lontani): 1 - la Rerum Novarum è del 1891 mentre il Comunismo si defferenza dal Socialismo solamente dalla rivoluzione russa 2 - L'Italia è l'unica Stato che si dice fondato sul lavoro. Al di là di ogni opinione, quest'ultima è un' affermazione palesemente ridicola ancorchè voluta dai partiti di sinistra (Il PCI in particolare) in sede di stesura della costituzione. Un saluto.

Postato da Franco Salis il 20/10/2011 11:16

Anche il mio conterraneo Antonio Gramsci riconosce Che la Chiesa abbia sopperito alle insufficienze dello stato italiano in fatto di istruzione, quando affermava che per uscire dall’ignoranza il popolo aveva solo l’opportunità di farsi prete,perché gli studi erano gratuiti. Nei secoli precedenti tutta o quasi l’istruzione era in mano alla chiesa cosa fortemente combattuta dagli illuministi. Questa supplenza è stata citata dall’attuale Papa nella risposta al saluto di Napolitano in occasione dei 150 anni dello stato unitario. Il problema è vedere se anche questa supplenza sia nobile o soltanto un proficuo investimento. Ho visto di recente in TV ,mi pare in un documentario ,i “metodi educativi” in seminario alla fine della seconda guerra. Bambini (in seminario si entrava da bambini cosa rigettata fortemente da don Mazzi) allineati davanti all’educatore(un prete) che ordinava all’allievo indisciplinato di fare un passo avanti e quindi al cospetto di tutti veniva preso a schiaffi. Questo metodo educativo contrasta con Cristo. Eppure la Chiesa lo ha applicato e coperto in mille modi . Oggi non mi risulta più. Mi pare di poter affermare che anche la società civile(cristiana) abbia avuto qualcosa da insegnare alla chiesa cosa di cui don Colmegna appare sicuro. Un residuato di illuministi sono giunti fino a noi e continuano in maniera ideologica e quindi stupidamente acritica a confondere, per esempio, la natura di “pubblica” con quella di “statale”,con tutto ciò che ne consegue. Di che cosa ha bisogno la chiesa oggi? Non dell’obbedienza e delle sue equazioni e devianze,ma che i cristiani prendano atto del loro Battesimo e, invocando lo Spirito Santo che è in loro, agiscano per la costruzione di un mondo di tutti e per tutti. Quindi oggi i ciellini che supportano questo governo sono i mercanti del Tempio,ciò nonostante neppure una parola. Buona giornata.

Postato da aldo abenavoli il 20/10/2011 08:58

Vedo che lentamente i nodi vengono al pettine e le contraddizioni della Chiesa stanno per esplodere. Purtroppo come il Governo non si rende conto che è arrivato il momento di farsi da parte, così la"classe dirigente" della religione cattolica ancora stenta a capire che la strada intrapresa è senza uscita.

Postato da Franco Salis il 19/10/2011 19:46

Ho letto a suo tempo il commento di Franco Garelli. Gian Piero si definisce “cattolico del dissenso” espressione in voga appunto 35 anni e più,ma io non ho mai capito il significato. Conoscevo alcuni fra i più noti nella mia città, sposati secondo il rito cattolico frequentanti marito e moglie la Messa domenicale e che si accostavano ai Sacramenti. Pur disponendo di sostanze,hanno continuato il loro lavoro. Naturalmente assieme a costoro vi erano pure coloro che facevano, prima e dopo la messa, “campagna elettorale” stringendo decine e decine di mani. Altra tipologia: una persona si reca di rado a Messa,ma si è portata a casa l’anziano genitore ultranovantenne per accudirlo in maniera tanto da viziarlo. Mi torna in mente il passo evangelico: Matteo (Mt 7,21-27) «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Il sociologo Franco Garelli,come ha classificato queste tipologie? Il fatto è che il fuggitivo, si ha costruito il culto della persona,non mediante atti e comportamenti finalizzati al bene comune,ma assumendo la maschera consigliata da professionisti dell’immagine. Una piccola considerazione per quanto riguarda la cultura dominante nei tempi storici. In tutte le encicliche di spessore se non proprio tutte,è contenuta l’espressione,”nel solco della tradizione cattolica” creando così la cultura della continuità e accreditando l' autorità del momento,che proveniva da lontano. La Rerum novarum di Leone XIII è datata il 15 maggio 1891. Se si pensa che il Partito socialista era nato nel 1882 anche a seguito delle lotte per la tasse sul macinato del luglio 1868 è facilmente comprensibile l’affermazione di don Sciortino (peccato però che non ho trovato nulla sulle “decime” e sulle pene canoniche a chi si sottraeva):Ma a quei tempi i cattolici praticanti non erano tutti i contadini (quindi 100%), che però facevano le lotte contro la tassa del macinato? Buona sera

Postato da Andrea Annibale il 19/10/2011 19:33

Ciao. Vorrei intervenire, esponendo spero umilmente il mio personale punto di vista su alcuni degli argomenti trattati. A differenza che nel mondo anglosassone, dove l’anticomunismo non è coinciso con il fascismo, nell’Europa continentale, l’anticomunismo o era fascista o, con le dovute eccezioni (cioè una sparuta minoranza di ebrei e liberali antifascisti), non era affatto. E’ una grande conquista della lotta partigiana, l’aver sconfitto il nazi-fascismo con l’aiuto determinante di Stati Uniti e Regno Unito. Oggi, grazie a questa grande conquista della Storia si può aderire sia alla destra liberista sia ad una destra più “sociale” definendosi ormai post-fascisti se non antifascisti. Ma non era sufficiente sconfiggere il nazifascismo, perché il comunismo reale in Unione Sovietica metteva in dubbio la stessa libertà di religione, insieme con la libertà in generale. Perciò, la vittoria della Guerra Fredda da parte degli U.S.A. ha significato anche la possibilità di essere di sinistra senza essere tacciati di essere comunisti ed ha posto le basi della moderna civiltà europea “bipolare”, cioè con un fronte moderato di destra ed un fronte moderato di sinistra che non si delegittimano più a vicenda. Non che siano mancati i cristiani favorevoli alla Rivoluzione Francese prima ed alla Rivoluzione bolscevica dopo, solo che sono finiti perlopiù o emarginati e imprigionati, o condannati a trattamenti psichiatrici forzati o semplicemente eliminati fisicamente. Non sono, perciò, i cristiani che hanno rifiutato le ideologie illuministe e marxiste, come sembra ritenere la lettera che il Direttore commenta, ma piuttosto queste ultime che hanno decretato per il cristianesimo un destino miserando e marginale. In definitiva, il cristianesimo lotta in modo vittorioso da due millenni per la semplice e pura sua esistenza contro i vari nemici storici che l’hanno fronteggiato: prima il paganesimo, poi l’invasione islamica dell’Europa, poi il comunismo reale. Oggi, la vera sfida è quella ecumenica perché protestanti e cattolici possano unirsi sia per costruire una società più giusta (fuggendo gli eccessi liberisti), sia per combattere i nemici di Cristo vecchi e nuovi. Facebook: Andrea Annibale Chiodi; Twitter: @AAnnibale.

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 19/10/2011 17:35

Troppi aspetti,elementi, variazioni,del tema di fondo per una prima considerazione a caldo. Però due osservazioni:1) Sull'obbedienza al potere politico l'affermazione " È una tesi che, in assoluto (sic!) non rende ragione del fatto che, nella storia, si sono verificati più contrapposizioni che compromessi tra Chiesa e potere politico" fino a che punto regge? La Chiesa ( con la maiuscola) ha fatto proprio così? o sono stati alcuni uomini di chiesa ( e dato che due giorni fa è stato ucciso un missionario del PIME, sto pensando a questi uomini di chiesa che si sono opposti a “certi” poteri politici, come … i coraggiosi contro le dittature nostrane). CASO EMBLEMATICO, più eloquente di mille discorsi ( conferma.. ad oppositum): l'affronto di Pio XII a De Gasperi ( dignitoso,fermo,risoluto,autonomo, spirito di genuina laicità, in una coscienza di vero uomo politico) ,rifiutando di "riceverlo". Per favore: studiamo la storia ... o qualcuno è in attesa che cambino i testi scolastici !; ricordate? 2) Sui cattolici che hanno difeso Berlusconi : siamo proprio convinti che l'hanno fatto con ... convinzione e non per … convenienza.?Phronimoi come i serpenti (γίνεσθε οὖν φρόνιμοι ὡς οἱ ὄφεις) non ingenui da tre soldi. ECCO il discorso sul cattolico di fronte, e dentro, al potere politico ( come colto, in forma un po' attenuata anche nella risposta). Il guaio è che il problema non è presente solo in tali cattolici, ma anche nella ,sì, nella Chiesa. DOMANDA ingenua: perchè il card. Bagnasco nella prima prolusione è stato così soft, e sono occorsi 9 mesi per usare un tono più adeguato nella condanna? Forse occorrerà un terza prolusione ( fra nove mesi?) per smentire la loro interpretazione capziosa?: il discorso del cardinale andava in una certa direzione. No?

Postato da aster27 il 19/10/2011 17:26

senza considerare le statistiche è un dato il fatto che un'associazione cattolica importante, quale CL, ha sostenuto e appoggia il governo con il leader cercando di fugare le notizie riguardo accuse di reati di esponenti del PDL, nonché del nostro; forse sono gli aspetti economici che interessano maggiormente, al di là delle considerazioni sul comportamento sessuale, pur privato, di un singolo, capo del governo, di certo non esemplare né per i giovani, né per i cittadini; oltre al dileggio manifestato, da tempo, dall'informazione estera che, in fondo, pur riguardando un singolo finisce per rendere corresponsabili gli italiani perché lo sopportano

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Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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