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I tagli alla scuola e il futuro del paese

Mi rivolgo a lei in tono confidenziale perché sono una lettrice di “vecchia data”. Poiché ci tengo a un’informazione corretta, mi permetto di dissentire da quanto ha scritto don Mazzi sulla scuola e i docenti di Milano (FC n. 24/2011): «Come è impostata oggi la scuola, può solo aumentare il disagio giovanile e adolescenziale, con una classe docente specializzata nell’aumentare i problemi».

Io insegno ormai da oltre 23 anni e ho sempre svolto il mio lavoro con molta passione, preoccupandomi non solo di fornire nozioni ai ragazzi, ma di aiutarli anche nella loro formazione e crescita. Il giudizio di don Mazzi sui docenti è troppo negativo. Anche se lo Stato non investe su di noi, e i tagli sulla scuola ci costringono a lavorare con classi troppo numerose. Spesso i genitori non collaborano con i docenti, ma difendono sempre e comunque l’operato dei propri figli.

Una docente di scuola secondaria

Le parole di don Mazzi sono una salutare provocazione. E hanno il pregio di non passare inosservate, ma di suscitare un sano dibattito. Che sul mondo della scuola è quanto mai necessario. Se non vogliamo che vada alla deriva, nel generale menefreghismo e insensibilità istituzionale. Eppure, stiamo parlando di una cosa preziosa, di un luogo dove i nostri ragazzi passano gran parte del loro tempo negli anni dell’obbligo scolastico. Per ricevere non solo nozioni, ma una formazione che li prepara alla vita. Perché stiamo svalutando questo fondamentale compito, negando alla scuola e agli insegnanti, non solo un riconoscimento pubblico, ma tagliando anche il necessario? È una politica autolesionista.

Pubblicato il 13 luglio 2011 - Commenti (1)

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Postato da giancarlochiari il 14/07/2011 18:57

la scuola è pericolosa per una società fondata sul consenso acritico, ma la scuola è la base stessa della democrazia: non per altro ad Atene l'esercizio dei diritti politici era subordinato all'istruzione. Paradossalmente Atene condannò a morte Socrate, giusto un maestro, perchè 'corrompeva' i giovani insegnando loro a ragionare, e tra i suoi discepoli accanto a Platone c'era Alcibiade che di quell'istruzione si servì per andare al governo avviando la rovina di Atene con una serie di guerre. Strana somiglianza con il presente, dove un'igienista dentale viene tanto apprezzata da essere inserita in un consiglio comunale con uno stipendio pari a dieci mensilità di una comune maestra elementare. un amico mi ha fatto notare che per la toilette di un cane si è disposti a spendere anche 50 e più euro, la stessa cifra è ritenuta eccessiva per un'ora di lezione di italiano, di algebra o di latino. L'amico ne traeva la conclusione che in Italia si è disposti a spendere di più per il pelo dei cani che per la testa dei figli ... considerando le riforme Moratti e Gelmini credo proprio che abbia ragione il buon Don Mazzi dovrebbe provare a stare una mese con 25 bimbi di prima elementare prima di parlare dei docenti, forse si renderebbe conto che è fin troppo facile sparare sulla croce rossa mentre è assai più difficile sparare su chi ha fatto miliardi con la televisione (cattiva maestra per Popper, ma pur sempre maestra) vendendo modelli che si son radicati nel comune senso degli italiani. se tra i mestieri preferiti ci stanno veline e calciatori ci sarà pure un perchè? e lui dov'era? a parlare male dei poveri cristi che studiano 20 anni per uno stipendio da mille euro al mese. Perchè non si pone le domande più logiche per capire come mai non ci siano più insegnanti? o come mai in Lombardia manchino i medici in ospedale. la sua potrà pur essere una provocazione ma dovrebbe pur ricordare che Gesù era un maestro, e dei suoi dodici apostoli uno lo ha venduto per trenta danari o

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Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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