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Ma tutta la scuola è pubblica

A due settimane dal referendum sui finanziamenti comunali alle scuole dell’infanzia paritarie di Bologna, andrebbe ricordato che, in base a una legge del 2000 voluta da Giovanni Berlinguer, queste scuole sono da considerarsi pubbliche come quelle comunali e statali. In tutta Europa le scuole pubbliche non statali di ispirazione laica o religiosa sono finanziate dallo Stato. In Italia ricevono modesti contributi, nonostante facciano risparmiare allo Stato circa sei miliardi di euro all’anno. A Bologna una scuola per l’infanzia paritaria costa al Comune 600 euro per bambino l’anno, quella comunale costa 6.900 euro. Basta con le guerre ideologiche!

Luca

A nessuno giova la guerra tra scuola pubblica e paritaria. Al di là del fatto che entrambe svolgono un ruolo pubblico, lo sforzo comune da fare è battersi per migliorare tutta la scuola, senza distinzioni.

Pubblicato il 16 maggio 2013 - Commenti (8)

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Postato da santrev il 21/05/2013 21:45

Negli ultimi anni abbiamo assistito a tagli indiscriminati alla cultura e alla scuola in particolare, da parte di governi dove la presenza di esponenti cattolici, sorretti da una parte della gerarchia ecclesiastica, era tutt'altro che marginale. Anzi proprio quei politici cattolici hanno assecondato questi tagli rivolti esclusivamente alla scuola statale. Ora qualcuno da la colpa al fanatismo ideologico di una sinistra radicale, perché ha promosso il referendum. Io penso che se quegli stessi politici cattolici avessero affrontato, o almeno sollevato, il problema della scuola statale e paritaria con la stessa cattiveria con cui si sono battuti per l'IMU alla chiesa, forse oggi non saremo qui a parlare di referendum.

Postato da brunoi il 21/05/2013 14:31

Branda si chiede perche'le scuole statali dove tutti i bambini possono stare assieme a prescindere dalla religione non vanno bene? A me vanno bene se funzionano bene e se gli insegnanti non indottrinano i bambini secondo i loro valori di riferimento,ma non sempre é cosi. Ho tolto il mio secondo figlio da una scuola statale perche' gli veniva insegnato che anche i gay hanno il diritto di sposarsi,che il sesso deve essere libero e non condizionato da superstizioni religiose ecc.ecc. Le scuole cattoliche sono spesso frequentate anche da bambini e studenti di altre fedi perche'oltre ad essere delle ottime scuole c'é anche piu' rispetto per le convinzioni di tutti.Ricordo che le scuole cattoliche francesi,al contrario di quelle pubbliche,consentono alle ragazze musulmane di indossare lo chador. L'italia deve garantire la liberta' di educazione e allinearsi a tutti gli altri paesi europei.

Postato da brunoi il 21/05/2013 14:15

in tutta Europa,a garanzia della liberta' di educazione, le scuole non statali di qualsiasi ispirazione sono finanziate dallo Stato.Anche nella laicissima Francia lo Stato paga gli stipendi ai docenti di queste scuole.L'Italia é l'unico paese a concedere modesti contributi a questo genere di scuole adesso per motivi ideologici qualcuno vorrebbe togliere anche quelli. Com'é noto Sel e M5S appoggiano il referendum di Bologna,ma non tutti sanno che Vendola finanzia le scuole paritarie nella sua Regione e il Sindaco grillino fa' la stessa cosa a Parma. Bene ha fatto il Sindaco di Bologna a rimarcare la loro loro incoerenza. Evidentemente ritengono che le scuole paritarie fanno risparmiare alle loro amministrazioni fior di milioni!

Postato da branda il 20/05/2013 15:15

Un mio amico ateo ritiene profondamente iniquo dover contribuire al finanziamento di scuole non statali di stampo cattolico (ma lo stesso varrebbe per qualsiasi altra confessione). E io sono d'accordo con lui. Perché esigiamo denaro da altri? Perché le scuole statali dove tutti i bimbi italiano possono stare insieme a prescindere dalla religione non vanno bene? Perché dobbiamo sempre distinguerci per questioni che non sono amore e donazione di sé come ci insegnò Gesù Cristo? Tropo spesso noi cristiani siamo meno cristiani di chiunque altro! Io prego spesso per capire ma riesco solo ad accettare senza capire...

Postato da Bohr il 17/05/2013 17:52

@clagio Ritengo che se le scuole paritarie sono frequentate prevalentemente da una certa "elite", sia dovuto al fatto che il popolino (come tu lo chiami) non possa permettersi le rette (che inevitabilmente esistono per pagare i costi). La prova di questo è data dal fatto che il canale della formazione ed istruzione professionale (messo a sistema dall'ultima riforma), nelle regioni in cui funziona, è frequentato (gratuitamente) con successo proprio da quegli allievi provenienti dalle fasce socali più in difficoltà.

Postato da brunoi il 17/05/2013 14:04

com'é noto il referendum per togliere i modesti contributi alle scuole paritarie di Bologna é stato promosso da una minoranza della sinistra radicale.Il Sindaco di Bologna e il Pd sostengono che abolendo i contributi alle paritarie non aumenterebbe l'offerta pubblica-bensi diminuirebbe l'offerta formativa complessiva e la sua qualita'. E'augurabile che prevalga il buon senso e non il fanatismo ideologico di pochi. Purtroppo su questo tema che disinformazione.

Postato da clagio il 16/05/2013 18:30

Quando parliamo delle scuole dell'Infanzia, quasi sempre parrocchiali, sono assolutamente d'accordo trattarsi di scuola pubblica. Sono un po' meno d'accordo quando consideriamo certe scuole superiori in cui la caratteristica è proprio quella di !distinguersi" dal popolino, con rette che solo taluni possono permettersi.

Postato da aldo abenavoli il 16/05/2013 16:02

Fa piacere ricordare che il finanziamento della scuola privata è stato introdotto da Giovanni Berlinguer e cioè da un politico che fa parte di quello schieramento che molti amici che scrivono dei post su FC chiamano laicista e anticlericale. Detto questo è triste dover constatare che, in un periodo in cui mancano i soldi per la carta igienica nelle scuole pubbliche, è impresa ardua reperire risorse per le private. Ancora più sconsolante appare la totale mancanza di attenzione per la famiglia da parte del nuovo Governo, di cui si occupa ampiamente la rivista, e che non può essere giustificata solo dalla mancanza di fondi. La famiglia è un valore che deve essere proclamato a prescindere dalle risorse economiche disponibili, per reperire le quali occorre tuttavia ripensare completamente i parametri sui quali si è sviluppato non solo il nostro paese ma l’intero pianeta. unlaicoallaricercadellaverita.myblog.it

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Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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