Don Sciortino

di Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

 
16
mag

Ma tutta la scuola è pubblica

A due settimane dal referendum sui finanziamenti comunali alle scuole dell’infanzia paritarie di Bologna, andrebbe ricordato che, in base a una legge del 2000 voluta da Giovanni Berlinguer, queste scuole sono da considerarsi pubbliche come quelle comunali e statali. In tutta Europa le scuole pubbliche non statali di ispirazione laica o religiosa sono finanziate dallo Stato. In Italia ricevono modesti contributi, nonostante facciano risparmiare allo Stato circa sei miliardi di euro all’anno. A Bologna una scuola per l’infanzia paritaria costa al Comune 600 euro per bambino l’anno, quella comunale costa 6.900 euro. Basta con le guerre ideologiche!

Luca

A nessuno giova la guerra tra scuola pubblica e paritaria. Al di là del fatto che entrambe svolgono un ruolo pubblico, lo sforzo comune da fare è battersi per migliorare tutta la scuola, senza distinzioni.

Pubblicato il 16 maggio 2013 - Commenti (8)
26
apr

I soldi dei partiti e quelli delle famiglie

Sono d’accordo con il presidente della Repubblica nel definire indegni dell’Italia evasori e speculatori. Ma, ancor più indegni, sono i politici corrotti che hanno tradito la fiducia dei cittadini. Piuttosto che dedicarsi al risanamento del Paese, si sono occupati solo dei propri affari, appropriandosi di soldi pubblici per pagarsi case, auto, diplomi, lauree... Politici che hanno contribuito, in maniera determinante, al declino dell’Italia. Eppure, non si vergognano. Anzi, continuano a restare al loro posto. E a condizionare l’operato di quei “tecnici” che, tra mille ostacoli, stanno tentando l’ultima carta per non far scivolare l’Italia nel baratro. Che cosa dobbiamo aspettarci? Dobbiamo temere il ritorno degli stessi politici, corrotti e indegni?

Silvano B. - Cuneo

A mio parere, i partiti non possono incassare i rimborsi elettorali già previsti. Quei soldi sono risorse sottratte alle famiglie. Gli sperperi e la corruzione che, in continuazione, vengono a galla sono una provocazione continua nei confronti di lavoratori e pensionati, cui abbiamo chiesto tanti sacrifici. Faccio parte della Caritas parrocchiale e, mi creda, ogni giorno incontriamo tanta disperazione. Gridiamolo forte in tutte le piazze, e con tutti i mezzi: «Quei soldi si devono restituire alle famiglie»!

Silvia A. - Lecco

A qualche politico, che pensa di rifarsi la verginità, dopo anni di permanenza al governo in ruoli di primissimo piano, e dichiara di non voler ritirare a luglio i soldi dei rimborsi elettorali, bisognerebbe ricordare che restituisce semplicemente ciò che non gli sarebbe mai spettato. Se una legge “truffa” non avesse aggirato la volontà degli italiani, che si erano opposti al finanziamento pubblico dei partiti. Ora, a scandali in corso, tutti fanno le “verginelle”. Pensano di darla a bere ai cittadini con i loro buoni propositi di trasparenza e controllo sull’uso dei soldi pubblici ai partiti. Purtroppo, non hanno più credibilità. Ogni giorno, è sempre peggio per ruberie e scandali che vengono a galla. Senza un radicale segnale di ravvedimento e di rinnovamento, questi partiti rischiano la morte. Non per colpa dell’antipolitica e del populismo. Che pur ci guazzano. Ma per responsabilità proprie. Per eccesso di ingordigia di risorse pubbliche. Anche in tempi grami, come quelli attuali.

Pubblicato il 26 aprile 2012 - Commenti (13)
18
apr

Bossi e la caccia al leone ferito

Ancora una volta, l’indignazione esplode prepotente di fronte allo spettacolo di un partito che, da quando esiste, ha sempre sparato contro “Roma ladrona”. E ora anche “farabutta”. Ma chi si spacciava per “puro” ha finito per usare i denari dei contribuenti per pagare di tutto: case, diplomi, lauree, auto di lusso, scuole private... Come rimediare a tutto ciò? Non basta affermare che «chi ha sbagliato paga». O che «non guarderemo in faccia nessuno». E via scherzando! Ormai la politica ha toccato il fondo. Non ha più un briciolo di etica. Mi auguro che tanti elettori leghisti provino la mia stessa indignazione. Contro questa metastasi, ci vuole un vero sussulto da parte di tutti gli onesti. Prima che la “barca Italia” vada davvero a fondo.

Mario M.

I primi a indignarsi dovrebbero essere i militanti leghisti, che ci hanno messo l’anima e il cuore, nonché tanti sacrifici e soldi, per sostenere l’ideale padano, oggi così miseramente deturpato. La loro “fede” è stata ferita. Tradita come non mai. Né basta qualche apprezzabile e scontato buon proposito a raddrizzare la barca, che fa acqua da tutte le parti. Se la pulizia va fatta, per essere credibile, dev’essere totale. E non selettiva. Sia pure per salvare una “trota” di papà. Più che vantarsi ora di qualche “passo indietro” da cariche istituzionali e politiche, per riaffermare la differenza dagli altri partiti, bisognava resistere e opporsi prima a qualche candidatura “familista”. In Regione e con lauto stipendio, senza alcun merito. Anzi! Ma dov’erano allora coloro che oggi si apprestano a prendere le redini del partito? Troppo facile scalciare un leone ferito!

Pubblicato il 18 aprile 2012 - Commenti (15)
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati