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Le mandorle sono grasse?
Quando mi capita di andare d’estate nella mia Sicilia a Rosolini (Siracusa), ancora oggi si incontrano per le vie tappeti di mandorle, liberate dal mallo, stese al sole ad
asciugare. In verità, la maggior produzione e l’eccellenza è storicamente legata alla città di Avola, poi l’attribuzione dell’Igp se l’è aggiudicata la vicina Noto.
Il consumo di frutta secca viene raccomandato perché correlato a una riduzione del rischio cardiovascolare e del diabete. Nonostante questo, spesso le diete dimagranti
escludono il consumo della frutta secca a causa del suo elevato apporto calorico. Alcuni studi hanno dimostrato che masticando bene le mandorle si ha un ridotto assorbimento del contenuto di lipidi, infatti, il grado di masticazione delle mandorle modifica la biodisponibilità
dei lipidi in esse contenuti, e di conseguenza variano sia il bilancio energetico, sia il senso di sazietà. Uno studio ha messo in relazione diversi gradi di masticazione delle mandorle (per 10, 25 o 40 volte) con la disponibilità
dei lipidi e il senso di sazietà.
Nei minuti immediatamente successivi al consumo di 55 grammi di mandorle, il senso di fame è stato ridotto e il senso di sazietà significativamente aumentato
nei soggetti che hanno masticato più a lungo. Conoscere il
ruolo della masticazione nell’assunzione del cibo può essere utile per valorizzare le diverse
proprietà degli alimenti a seconda degli obiettivi da raggiungere.
Nel nostro caso, le mandorle danno un ridotto apporto
di energia se masticate brevemente, mentre sono una
miglior fonte di vitamine, acidi grassi insaturi e antiossidanti se ben masticate.
Pubblicato il 30 settembre 2010 - Commenti (0)