Don Sciortino

di Col. Mario Giuliacci

Mario Giuliacci è un meteorologo, personaggio televisivo e colonnello italiano. E' laureato all'Università La Sapienza di Roma. E' autore di diversi libri sulla meteorologia. Attualmente cura su LA7 la rubrica del meteo per il fine settimana.

 
23
mag

Primi cicloni tropicali del 2012 per gli Usa





          Aletta e Alberto sono le prime tempeste tropicali di quest’anno.

Lunedì della passata settimana in pieno Oceano Pacifico, ad alcune centinaia di chilometri dalle coste occidentali del Messico, si è sviluppata una depressione tropicale (nell’immagine si può osservare la depressione appena formata, fotografata dai satelliti della NOAA) che già il giorno successivo, martedì 15 maggio, si è trasformata in una tempesta tropicale, ovvero un ciclone tropicale al cui interno i venti soffiano a oltre 62 chilometri orari: il ciclone tropicale, a cui è stato dato il nome di Aletta, non è riuscito a intensificarsi al punto da diventare un uragano e nei giorni successivi si è progressivamente indebolito, fino a spegnersi del tutto ben lontano dalle coste americane.

Tuttavia questo rimane il primo ciclone tropicale del 2012 per i mari attorno al continente americano, e si è formato con qualche settimana di anticipo rispetto all’apertura ufficiale della stagione degli uragani nel Pacifico Orientale: come avviene anche per il bacino dell’Atlantico, nel Pacifico Orientale infatti la stagione degli uragani (cioè il periodo in cui solitamente si osserva la formazione di queste temibili tempeste) inizia il primo giugno e si chiude con la fine di novembre. E proprio negli ultimi giorni, nel corso del fine settimana, anche l’Atlantico ha “partorito” il suo primo ciclone tropicale di quest’anno: è la tempesta tropicale Alberto che, formatasi non lontano dalle coste di Florida e Georgia, nei prossimi giorni si muoverà verso nord, lambendo gran parte delle coste orientali degli Stati Uniti, senza tuttavia investire direttamente il continente.

Pubblicato il 23 maggio 2012 - Commenti (0)
21
mag

La Latitudine dei cavalli

Nel nostro emisfero, le masse d’aria si spostano dall’equatore ai 30°Nord attraverso una mega cella convettiva chiamata cella di Hadley. Le masse d’aria superficiali lungo l’equatore, riscaldate dai raggi solari che arrivano perpendicolarmente su di esse, tendono a sollevarsi, a raffreddarsi, a condensarsi e a trasformarsi in pioggia; non a caso quasi tutte le foreste sono distribuite lungo le latitudini equatoriali. Le masse d’aria equatoriali, raggiunta l’altezza di circa 12 mila metri, si dirigono poi verso Nord e ridiscendono intorno al 30° parallelo determinando una fascia di alta pressione quale l’anticiclone delle Azzorre; tale discesa determina un notevole riscaldamento per compressione dell’aria per cui le zone intorno a 30°N sono caratterizzate da aree desertiche, quali quello del Sahara.

La latitudine di 30°N (così come quella dei 30°S) viene chiamata anche latitudine dei cavalli. Ma perché questa denominazione? Al tempo della navigazione a vela, il trasporto della merce da un continente all’altro era effettuato dai velieri che sfruttavano i venti più favorevoli per una più spedita navigazione. Quando però i velieri giungevano nella fascia di alta pressione dei 30°N, i marinai spesso venivano obbligati dal mare calmo e dal poco vento a fermarsi per diversi giorni e, a volte, per settimane per cui alla fine razionavano le loro provviste di acqua. Poiché i cavalli avevano bisogno di bere molto e, nonostante costituissero preziosa merce di scambio, dovevano essere sacrificati e gettati in mare.

Pubblicato il 21 maggio 2012 - Commenti (0)
17
mag

Meteo da venerdì 18 a lunedì 21 maggio

Tra oggi, venerdì, e lunedì, tre perturbazioni atlantiche porteranno nuvole e qualche pioggia sulle regioni di Nordovest e poi, tra domenica lunedì, rovesci e temporali diffusi, anche di forte intensità, su tutto il Centronord. Temperature al di sotto della media tra domenica lunedì sul Nord Italia. Sulle regioni meridionali invece si affaccerà di nuovo l’anticiclone Nord africano il quale tra sabato e lunedì, oltre portarvi tempo bello e soleggiato, darà luogo anche ad una breve moderata ondata di caldo con temperature massime per lo più comprese tra 27 e 30 gradi.

Ma ecco in dettaglio il tempo fino a lunedì:

Venerdì 18: Al mattino nubi su regioni di Nordovest ma con poche piogge, limitate alle Alpi occidentali e alla Val d’Aosta. Nel pomeriggio rasserena sulle regioni di Nordovest; nubi invece su Sardegna, regioni di Nordest e centrali ma senza la minaccia di altre piogge. Bel tempo al Sud per tutto il giorno.

Sabato 19: Al mattino nubi su regioni di Nordovest con deboli piogge sulle Alpi occidentali. Al pomeriggio schiarite sulle regioni di Nordovest; nubi in aumento su regioni di Nordest, regioni tirreniche e Isole maggiori ma senza piogge. Bel tempo al Sud.

Domenica 20: Al mattino nubi su tutto il Centronord, rovesci e temporali diffusi su Toscana, Umbria, Marche , Sardegna e tutto il Nord Italia, tranne le Dolomiti e le Venezie. Nel pomeriggio e nella sera ancora rovesci e temporali , anche di forte intensità, su tutto il Centronord e sulla Sardegna. Dalla sera rovesci anche in Campania e Puglia. Ancora bel tempo sul resto del Sud.

Lunedì 21: Molte nubi su tutta l’Italia. Al mattino ancora rovesci e temporali diffusi su tutto il Centronord, Foggiano, Campania, anche di forte intensità. Al pomeriggio rovesci su Umbria Toscana, Ovest Sardegna e tutto il Nord, tranne Ponente ligure ed Emilia. Nella sera ancora rovesci su Alta Toscana; qualche pioggia su Lombardia, Alpi centro-orientali.

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Pubblicato il 17 maggio 2012 - Commenti (0)
16
mag

Dal caldo al freddo

 
          Il brusco balzo all’indietro del tempo

Nella seconda parte della scorsa settimana abbiamo vissuto un vero e proprio anticipo d’estate, in particolare fra venerdì e sabato, quando abbiamo goduto di giornate ovunque belle e soleggiate, condite da temperature pomeridiane quasi ovunque comprese fra 25 e 30 gradi, con punte addirittura fino a 31-32 gradi. Ma poi, all’improvviso, tra la fine di sabato e la giornata di domenica, sole e caldo hanno lasciato il posto a temporali, fresco e vento. Anche i satelliti meteorologici hanno fotografato, in questa immagine, il fronte di aria fredda atlantica che nelle prime ore di domenica ha scatenato numerosi intensi temporali sulle pianure del Nord. Ma ancor più delle piogge, a tratti forti, protagonista della giornata di domenica è stato soprattutto il crollo delle temperature, con le massime (cioè le temperature delle ore più calde) che da un giorno all’altro sono scese anche di 16-18 gradi.

Le correnti decisamente fresche che accompagnavano la perturbazione infatti in poche ore hanno spazzato via il caldo dal sapore estivo, e la colonnina di mercurio dei termometri in molte città è tornata a segnare temperature da inizio primavera: in particolare a Bologna la massima è crollata dai 32 gradi di sabato ai 14 di domenica, a Milano si è passati dai 30 di sabato ai 16 di domenica e a Venezia i 26 gradi di sabato sono stati sostituiti dai decisamente più freschi 13 gradi di domenica. Insomma, un energico scossone che almeno al Nord ci ha riportato, in un solo giorno, da temperature tipiche di inizio luglio (e quindi piena estate) a valori tipici del mese di marzo.

Pubblicato il 16 maggio 2012 - Commenti (0)
10
mag

Previsioni dall' 11 al 14 maggio

Sarà un fine settimana dal doppio volto. Infatti nel breve volgere di 48 ore passeremo dal sereno e caldo portato dall’anticiclone Nord africano su gran parte del Centronord, ai temporali tra la fine di sabato e la notte di domenica sul Nord Italia e poi nel corso di domenica anche sul Centro.
Il caldo darà luogo tra oggi e domani a temperature superiori a 29 gradi su tutto il Nord, su interno Toscana, Umbria e Lazio con valori massimi di 31-32 gradi su Trentino-Alto Adige, Veneto, Bassa Emilia, Est Lombardia, Interno Toscana.
L’arrivo dell’aria fredda provocherà tra sabato e domenica un raffreddamento di 10-15 gradi su quasi tutto il Centronord. Insomma si passerà, specie al Nordest, dal caldo al freddo in appena 24 ore. I temporali saranno numerosi e violenti nella notte tra sabato e domenica su Trentino, Veneto, Lago di Garda, Mantovano, regioni ove non sono da escludere locali nubifragi. Possibili trombe marine lungo le coste romagnole.

Ma ecco in dettaglio il tempo che farà fino a lunedì:

Venerdì 11: bello e soleggiato su tutta l’Italia

Sabato 12: sereno sulle regioni di Nordovest, nubi in aumento su quelle di Nordest e sul Levante ligure. Al pomeriggio temporali su Dolomiti, Friuli, Venezia Giulia. Nella sera molti temporali su est Lombardia, Dolomiti, Venezie e di forte intensità su Veneto, Mantovano, Trentino, Ferrarese. Nella notte temporali su tutto il Nord Italia (tranne Ovest Piemonte, Val d’Aosta, Liguria) forti sul Veneto; nevicate sul Trentino oltre 1400 metri; possibili trombe marine lungo le coste romagnole.

Domenica 13: al mattino rovesci e temporali su tutto il Nord (tranne Dolomiti, Friuli), su Alta Toscana, Umbria. Al pomeriggio nubi su tutto il Nord e regioni del Medio Adriatico; rovesci su Emilia, Prealpi lombarde, Alpi Marittime; temporali sulle regioni centrali (tranne le coste laziali) e forti sull’Umbria. Nella sera temporali su Foggiano, Napoletano, regioni centrale (tranne Toscana, Marche), forti sull’Abruzzo.

Lunedì 14: bello su Sardegna e quasi tutto il Centronord; rovesci etemporali su Nord Sicilia, Abruzzo, Molise e al Sud.

Pubblicato il 10 maggio 2012 - Commenti (0)
09
mag

La Niña è giunta al termine

 
    Si sta esaurendo l’ultimo intenso episodio di questa anomalia climatica

La Niña è un periodico raffreddamento delle acque del Pacifico Tropicale e, a causa della stretta interazione fra temperature superficiali dei mari e atmosfera, è capace di influenzare profondamente la circolazione atmosferica a livello planetario. Dopo due anni in cui è stata protagonista indiscussa delle vicende climatiche a livello planetario, la Niña adesso è però giunta a conclusione, come testimoniato anche da questa immagine, realizzata grazie ai dati raccolti dal sofisticato radar altimetro installato sul satellite OSTM/Jason-2. Poichè l’acqua calda occupa un volume maggiore di quella fredda e tende quindi a rigonfiare la superficie oceanica, questo strumento, attraverso misurazioni assai precise dell’altezza del livello del mare, è infatti in grado di stabilire la temperatura delle diverse aree oceaniche.

Ebbene, come si può osservare chiaramente dall’immagine, nella prima metà di gennaio gran parte della fascia tropicale del Pacifico era ancora occupata da acque più “basse”, e quindi anche più fredde, del normale (aree colorate delle diverse tonalità di azzurro). Al contrario lo scorso 16 aprile in quasi tutto il Pacifico Tropicale la superficie marina mostrava oramai un livello nella norma se non addirittura superiore al valore normale per questa regione (aree colorate di rossastro): insomma un chiaro indizio dell’avvenuta ritirata della Niña con il ritorno del Pacifico Tropicale a condizioni “neutre”.

Pubblicato il 09 maggio 2012 - Commenti (0)
08
mag

Dalla fantasia alla realtà

Il noto film “The day after tomorrow” (“L’alba del giorno dopo”) prende lo spunto da un blocco della nota Corrente del Golfo o Gulf Stream, quel vasto fiume superficiale di acqua calda che dalla fascia tropicale atlantica si muove verso i Caraibi per poi deviare verso Nordest in aperto Oceano Atlantico fino a raggiungere e riscaldare il Nord Europa. Un analogo evento di blocco della corrente del golfo era già avvenuto circa 12 mila anni fa – periodo noto come younger dryas - quando appunto la calotta di ghiacci che ricopriva il Nord America si sciolse. La fusione dei ghiacci polari appunto anche in quella circostanza mandò in tilt la Corrente e le temperature in Europa calarono di 5 °C nel giro di un decennio.

Ma, a parte questo, è lecito chiedersi se è possibile che nei prossimi 50-100 anni si possa ripetere un evento simile a quello descritto nel film. A parte alcune forzature scenografiche, il film descrive un evento abbastanza credibile. Se il global warming del pianeta non si arresterà, le acque dolci di fusione dei ghiacci polari renderanno meno salate e quindi più leggere delle acque portate dalla corrente fino ad alte latitudini. Il mancato inabissamento delle acque della Gulf Stream sul Nord Atlantico creerebbe un specie di muro che bloccherebbe la corrente del golfo.

Pubblicato il 08 maggio 2012 - Commenti (0)
03
mag

Il meteo da venerdì 4 a lunedì 7 maggio

Tornano le piogge dapprima al Nord e poi anche al Centro. Dopo una breve pausa di bel tempo, tornano di nuovo le piogge. Le prime avvisaglie del peggioramento del tempo si avvertiranno giù nel pomeriggio di venerdì sul Nord Italia per le nuvole collegate alla avanguardia di una perturbazione atlantica sospinta verso est da un profondo vortice di bassa pressione centrato a Nordovest della Spagna (“Queene”). Sabato la perturbazione porterà piogge quasi tutto il Nord Italia. Domenica una seconda perturbazione, in arrivo dal Nord Europa , darà luogo ancora a piogge su quasi il Nord Italia, mentre un’altra perturbazione in arrivo dal Sud della Spagna raggiungerà le regioni centrali. Lunedì migliora al Nordovest ma ancora residue piogge sulle regioni di Nordest e quelle centrali. Temperature gradevoli e nella norma su tutta la penisola, tranne la Sicilia orientale ove domenica si raggiungeranno punte di 26-27 gradi.

Ma ecco in dettaglio il tempo giorno per giorno.

Venerdì 4: Al mattino nubi in Liguria; sereno sul resto d’Italia. Al pomeriggio nubi su Alpi, Piemonte e Liguria; qualche rovescio su Alpi e laghi lombardi e Novarese. Nella sera rovesci su Torinese, Verbano, Novarese e laghi lombardi.

Sabato 5: al mattino nubi su Alpi, regioni di Nordovest, regioni tirreniche; piogge su Est Piemonte, Lombardia, Liguria, Trentino, Alto Adige, Friuli, Veronese, Trevigiano. Nel pomeriggio e nella sera rovesci su Lombardia (forti nel Bresciano), Levante ligure, Trentino, Alto Adige, Friuli, Venezia Giulia.

Domenica 6: Al mattino sereno su Sicilia, Puglia, Calabria ionica; nubi sul resto d’Italia; piogge su est Piemonte, Lombardia, Levante ligure, Trentino, Alto Adige, Friuli, Venezia Giulia, Medio-Alta Toscana, Marche, coste laziali, Basso Lazio, rilievi abruzzesi e molisani, Sardegna, Campania, Lucania. Al pomeriggio piogge su Sardegna, Campania, Foggiano, regioni centrali, Lombardia, Trentino Alto Adige, Venezia Giulia, Friuli ( qui forti). Nella sera piogge su Venezie, Campania, regioni centrali e forti sul Lazio.

Lunedì 7: Rasserena su regioni di Nordovest e Sardegna. Al mattino piogge su Venezie, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Cosentino. Al pomeriggio migliora ovunque a parte residue piogge su Bellunese, Appennino emiliano, Abruzzo, Molise.
 
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Pubblicato il 03 maggio 2012 - Commenti (0)
02
mag

Nevicata tardiva in America

 
             Un Rigurgito d’inverno nel Nordest degli USA

La scorsa settimana un improvviso colpo di coda dell’inverno ha riportato freddo e neve sugli Stati Uniti Nord-Orientali. Gli studiosi della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), utilizzando i dati raccolti al suolo (attraverso la misurazione diretta del manto nevoso) e quelli registrati dall’alto da aerei e satelliti, hanno realizzato questa mappatura del Nordest degli USA in cui è descritta la copertura nevosa il giorno 24 aprile, subito dopo l’ondata di tempo invernale: ebbene, in alcune zone (quelle colorate in blu) degli stati di New York, Pennsylvania, Maryland e West Virginia si sono accumulati oltre 20 centimetri di neve, e non è escluso che in alcune aree affacciate sui Grandi Laghi il manto nevoso abbia raggiunto addirittura i 35 centimetri! L’ondata di freddo e neve ha causato anche molti disagi alla popolazione, con circa 75000 persone che sono rimaste senza energia elettrica a causa dell’interruzione della rete di distribuzione.

Una nevicata così tardiva è decisamente insolita, anche per queste regioni degli Stati Uniti abituate a inverni solitamente molto freddi e nevosi: secondo quando riportato dal Los Angeles Times infatti in base ai dati in possesso al National Weather Service era dal 1928 che non si osservava una nevicata tanto importante così avanti nella stagione primaverile. Questa abbondante nevicata a primavera inoltrata arriva tra l’altro in un’annata, il 2012, in cui al contrario l’inverno in gran parte degli Stati Uniti è stato insolitamente mite e asciutto, caratterizzato da una anomala mancanza di neve.

Pubblicato il 02 maggio 2012 - Commenti (0)
26
apr

Il meteo dal 27 aprile al 1 maggio

Da domani, venerdì 27 aprile la Sardegna e gran parte delle regioni centrali saranno sotto la cappa rovente di una lingua d’aria molto calda, sospinta su tali regioni un anticiclone Nord africano, oggi, venerdì, centrato sul Lazio. L’anticlone si chiama IGNAZ - e non Hannibal, nome, quest’ultimo, inventato da un sito web meteo - secondo la convenzione da parte del Servizio Meteo Tedesco di assegnare un nome a tutti i centri di bassa o alta pressione che compaiono sull’Europa. Domani venerdì 27, la lingua d’aria calda, dopo avere ieri raggiunto la Sardegna, si allungherà anche alle regioni centrali. Le regioni più calde saranno la Toscana, l’Umbria, il Lazio e il Nordest della Sardegna. Il giorno 28 aprile, apice della caldo, si prevedono, per tali regioni valori tra 26 e 29 gradi. Ovviamente la presenza dell’anticlone Nord africano porterà anche il bel tempo su quasi tutta l’Italia.

Ecco in dettaglio il tempo previsto fino al primo maggio.
 
Venerdì 27: Nubi innocue su Alpi centro-occidentali e Piemonte; sereno sul resto d’Italia.

Sabato 28: Un po’ di nubi su Alpi centro-occidentali, Trentino e Alto Adige; isolati rovesci su Val d’Ossola; sereno sul resto d’Italia.

Domenica 29: Nubi su gran parte del Centronord; qualche pioggia su Piemonte, Val d’Aosta, Valtellina, Milanese; sereno su Liguria, Versilia, Venezia Giulia, Nord Sardegna, coste Medio Adriatico e su tutto il Sud.

Lunedì 30: Nubi su gran parte del Nord Italia. Piogge al mattino su Piemonte, Val d’Aosta, Ponente ligure, e, al pomeriggio, anche su Lombardia, Trentino, Alto Adige; isolati rovesci pomeridiani su Verbano, Milanese, Valtellina. Sereno su Venezia Giulia, Veronese, Emilia e al Centrosud, tranne la Toscana.

Primo maggio: Un po’ di nubi su Alpi, Piemonte, Sardegna; qualche pioggia su Alpi centro-occidentali, Nordovest Sardegna; sereno sul resto d’Italia.

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Pubblicato il 26 aprile 2012 - Commenti (0)
24
apr

Modifica artificiale del clima

Bufala o realtà?

Nel novembre del 2009, dopo un’abbondante nevicata che ha imbiancato la città di Pechino, i meteorologi cinesi hanno annunciato che tutta quella neve era... farina del loro sacco! Almeno questo è ciò che sostenne in tale occasione il direttore dell’Ufficio Modificazione del Tempo della Cina, una vera e propria agenzia governativa che lavora nel tentativo di modificare gli eventi atmosferici. In realtà non è chiaro se il lavoro di tale Ufficio abbia in effetti ottenuto simili risultati o se, molto più probabile, la nevicata sia coincisa solo per caso con un esperimento degli scienziati cinesi: ciò che invece è certo è che i tentativi di controllare il tempo sono iniziati molto tempo fa, e i primi risalgono addirittura alla fine del XIX secolo.

In particolare già nel 1871 Edward Powers, un ingegnere civile di Chicago, pubblicò un libro dal titolo eloquente: “La Guerra e il Tempo, o La Produzione Artificiale della Pioggia”. Nelle pagine del libro egli esortava il governo a finanziare un progetto che consentisse di causare la pioggia a comando, e indicava come possibile metodo di controllo del tempo l’utilizzo di batterie di cannoni che potessero in qualche modo generare correnti di aria calda e fredda. E sul finire del XIX il Dipartimento per l’Agricoltura degli Stati Uniti finanziò effettivamente diversi test in cui venivano rilasciati esplosivi all’interno delle nuvole con l’intento di scatenare la pioggia: i risultati però non dovettero essere soddisfacenti se è vero che il Chicago Times scrisse che sarebbe stato meno ridicolo spendere tali soldi se fossero stati “utilizzati nel tentativo di produrre fischietti utilizzando code di maiale”.

Eppure i tentativi continuarono e qualcuno acquistò anche notevole fama spacciandosi per novello stregone del tempo: nel 1916 ad esempio la città di San Diego, sofferente per un grave periodo di siccità, per risolvere il problema chiamò Charles Mallory Hatfield, celebre perché sosteneva di poter scatenare la pioggia utilizzando un particolare miscuglio di sostanze chimiche. Tuttavia egli ebbe in tale occasione anche troppo successo, perche dal cielo arrivò un vero proprio diluvio d’acqua che produsse danni e vittime in quantità: chiaramente il novello stregone non venne pagato e dovette anzi darsela a gambe in tutta fretta.
Ebbe sicuramente più successo Vincent Schaefer, dipendente della General Electric che nel 1946, in volo nei dintorni di New York, ottenne la neve spargendo tra le nubi qualche chilo di ghiaccio secco. Ma come scoprì assai presto, anche il successo può essere amaro. L’anno successivo difatti, assieme al premio Nobel per la chimica Irving Langmuir, tentò di deviare il corso di un uragano in movimento verso la Florida spargendo grosse quantità di ghiaccio secco nell’occhio del ciclone: la tempesta in effetti cambiò direzione e risparmiò la Florida, ma investì con inaudita violenza la Georgia dove causò danni per oltre 5 milioni di dollari. In ogni caso negli anni ’50 l’inseminazione delle nubi con sostanze quali ghiaccio secco o ioduro d’argento divenne pratica piuttosto diffusa, e ancor oggi viene utilizzata, con risultati tuttavia incerti, in alcuni paesi del Mondo.

Pubblicato il 24 aprile 2012 - Commenti (0)
19
apr

Il tempo fino a lunedì

Mercoledì 18 aprile una perturbazione in arrivo dal Nord Atlantico ha raggiunto le Isole Britanniche, con un inusuale valore centrale di ben 975 hPa. Si soffermerà sull’Inghilterra fino al giorno 23 aprile, sfornando in rapida sequenza ammassi nuvolosi più o meno piovosi diretti verso il Mediterraneo Nord occidentale e l’Italia, con una breve tregua però proprio tra sabato 21 e domenica 22. L’ultima perturbazione, sempre figlia di Madeleine, arriverà sull’Italia appunto il 23 aprile.
Per quanto riguarda le temperature, seguiterà però a fare un po’ di freddo al Nord nella giornata di venerdì, mentre sabato e domenica le temperature risaliranno di 3-4 gradi, pur restando ancora al di sotto della media specie sul Nord Italia.

Ma ecco in dettaglio il tempo fino a lunedì:

Venerdì
Bel tempo su Alessandrino, Torinese, Novarese, Ponente ligure, Puglia, Materano, Sud Sicilia e quasi tutta la Sardegna. Piogge sul resto d’Italia; acquazzoni su Lazio, Salernitano, Alta Calabria; temporali su bassa Toscana, Nordest Sardegna; nevicate sulle Alpi oltre 1300 m.

Sabato
Nubi su Alpi, Venezia, Basso Piemonte, zone interne del Centro, rilievi del Sud; sereno sul resto d’Italia; rovesci qua e là su Friuli, Venezia Giulia, Bellunese e Cuneese; qualche temporale pomeridiano sui rilevi lucani e campani. Deboli nevicate su Alpi centro-occidentali oltre 1500m.

Domenica
Bel tempo su Piemonte, Ponente ligure, Mantovano, Veronese, Medio-bassa Emilia, Romagna, coste marchigiane, abruzzesi e molisane e su tutto il Meridione. Piogge su Friuli, Venezia Giulia, resto del Veneto e della Lombardia, Toscana, Umbria, Lazio, rilievi di Marche-Abruzzo-Molise. Qualche temporale pomeridiano sul Piacentino. Deboli nevicate sulle Alpi oltre 1500m.

Lunedì
Molte nubi su Alpi con deboli nevicate oltre 1500 m su Valtellina e Alto Adige. Bel tempo sul resto del Nord, Sardegna, Bassa Toscana. Nubi sul resto del Centrosud; piogge su Media Toscana, Umbria, Marche, medio-alto Lazio, Puglia, Lucania, Salernitano, Alta Calabria, interno Siiclia.

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Pubblicato il 19 aprile 2012 - Commenti (0)
18
apr

Brucia la Florida



Vasti incendi nel cuore dello stato
Durante gran parte della scorsa settimana furiosi incendi hanno imperversato lungo il confine tra gli stati di Florida e Georgia, facendo bruciare quasi 10000 ettari (100 chilometri quadrati) di aree boschive e terreni incolti. Gli incendi sono stati innescati dai fulmini caduti sulla regione lo scorso 6 aprile in seguito al passaggio di una intensa perturbazione che è stata accompagnata da violenti temporali, ma in realtà a favorire la veloce ed estesa diffusione delle fiamme è stata la perdurante penuria di piogge degli ultimi mesi: la vegetazione difatti si presenta tutt’ora più asciutta e secca del normale, e quindi più vulnerabile allo sviluppo di eventuali incendi.

Per di più venti intensi e asciutti hanno spazzato questa regione per gran parte della scorsa settimana, favorendo la diffusione delle fiamme e rendendo più difficile il contenimento dei diversi focolai da parte dei vigili del fuoco. L’immagine in particolare è stata raccolta lo scorso 10 aprile dai sofisticati strumenti a bordo dei satelliti della NASA e mostra, chiaramente visibile anche dallo Spazio, l’enorme nuvola di fumo sprigionata dai vasti incendi nel nord della Florida. Purtroppo anche in questo inizio di settimana, con le piogge più abbondanti che cadranno lontane dalla Florida, rimarrà elevato il rischio che si sviluppino sulla regione furiosi incendi.

Pubblicato il 18 aprile 2012 - Commenti (0)
17
apr

Lucia,eletta star meteo della scorsa settimana

Venerdì 13 sulla Sardegna si è formato un profondo centro di bassa pressione, al quale è stato assegnato il nome “Lucia” - e non Lucy come erroneamente indicato dai più - da parte del Servizio meteo tedesco. La circostanza ha creato panico e preoccupazione nella gente comune perché è venuto spontaneo pensare, che, così come avviene per il nome assegnato a uragani e tifoni, anche la depressione sarda abbia avuto l’onore di essere citata con un nome perché minacciava magari di essere particolarmente violenta e quindi di natura diversa rispetto ad una normale “depressione mediterranea”.

Chi ha sposato tale tesi - come qualche sito meteo e quasi tutti i massmedia - ha in realtà commesso un marchiano errore.
Infatti il servizio meteo tedesco da tempo immemorabile è solito assegnare ogni giorno un nome a tutti i centri di bassa pressione che compaiono sullo scenario europeo, buone o cattive siano. In allegato è mostrata appunto la mappa della pressione al livello del mare elaborata appunto dai tedeschi e prevista per le ore 12 appunto di venerdì 13. Come si può notare sono indicate con un nome tutte le depressioni che in quel giorno razzolavano sul nostro continente e non solo quella sarda.
Meraviglia comunque il fatto che molti “addetti ai lavori” ignorassero tale abitudine tanto che hanno commesso l’errore plateale di strombazzare ai quattro venti, come palese segno di particolare violenza, l’assegnazione di un nome alla depressione sarda. E i mass media hanno bevuto supinamente la notizia convinti di fare una scoop con una “primizia”. O tempora o mores!

Pubblicato il 17 aprile 2012 - Commenti (0)
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