Presentazione di Gesù al Tempio, affresco, 13031304, di Giotto da Bondone. Padova, Cappella degli Scrovegni (immagine Scala).
"Egli è qui per la caduta
e la risurrezione di molti in
Israele e come segno di
contraddizione e anche a te
una spada trafiggerà l’anima."
(Luca 2,34-35)
Ad accogliere la modesta famiglia
di Nazaret nel tempio di Gerusalemme
non sono i sacerdoti di alto
rango, ma due fedeli anziani, Simeone
e Anna. Il primo, «uomo giusto e pio
che aspettava la consolazione di Israele
», cioè il Messia (Luca 2,25), mosso dallo
Spirito Santo, proclama un oracolo
di stampo profetico che ha come destinatari
sia il neonato Gesù, che egli regge
tra le sue braccia, sia sua madre Maria.
Come spesso accadeva agli antichi
profeti di Israele, il tono è forte e il contenuto
severo.
Per Gesù Simeone usa, nel testo greco
del Vangelo di Luca, la definizione seméion
antilegómenon, «segno di contraddizione
». Attorno a questo bambino già
si addensa il suo futuro: davanti a lui si
confronteranno salvezza e giudizio, fede
e incredulità, «i pensieri di molti cuori saranno
svelati» (2,35). Un giorno Gesù, divenuto
adulto, dirà: «Pensate che io sia
venuto a portare pace sulla terra? No, vi
dico, ma divisione!» (Luca 12,51). Non si
può restare neutrali o indifferenti di
fronte a Cristo: è una pietra che può diventare
una testata d’angolo che regge
un edificio, ma che può essere anche pietra
d’inciampo sulla quale ci si può sfracellare
(Luca 20,1718).
Ecco, però, che Simeone si rivolge in
modo inatteso anche alla madre di Gesù
con un annunzio ugualmente fosco.
In una tavola di un maestro renano del
XIV secolo conservata ad Aquisgrana
una spada scende dalla croce di Cristo e
trafigge il cuore di Maria.
Il simbolo della
spada, segno del giudizio divino, era
cantato dal profeta Ezechiele (14,17) e,
come commenta la Bibbia di Gerusalemme,
Maria, «vera figlia di Sion porterà
nella sua vita il doloroso destino del
suo popolo; con suo figlio, sarà al centro
di questa contraddizione, nella quale
i cuori dovranno manifestarsi in favore
o contro Gesù».
Maria è nel cuore della
battaglia pro o contro Cristo.
Questo oracolo avrà altre letture più
fantasiose, come quella di Origene che
pensava al dubbio come spina nel fianco
della fede pura di Maria davanti all’apparente
fallimento del Figlio. Alcuni nell’antichità
arrivavano al punto di immaginare
una sua morte violenta per martirio!
Sta di fatto che, a partire dal XIII secolo, il
cuore di Maria nelle raffigurazioni sarà
trapassato o da una spada, oppure da cinque
spade, tante quante erano le piaghe
del Cristo crocifisso. Alla fine le spade diverranno
sette, dato il valore simbolico
di pienezza legato dalla Bibbia a questo
numero, ma anche secondo un antico
elenco devozionale di dolori mariani: la
profezia di Simeone, la fuga in Egitto, la
ricerca di Gesù nel tempio tra i dottori della
legge, la via crucis, la crocifissione, la
deposizione dalla croce e la sepoltura.
Amedeo di Losanna, monaco cistercense
e vescovo, morto nel 1159, nella sua V
omelia affermava che «il martirio del
cuore supera i tormenti della carne.
È
la corona di questo martirio del cuore
quella che ha conquistato la Vergine gloriosa
quando, tenendosi abbracciata alla
croce venerabile della passione del Signore
e Salvatore nostro, sorbì il calice e si
inebriò di questa passione, vuotò il torrente
del dolore e subì una sofferenza di
cui nessuno ha conosciuto l’eguale».
Pubblicato il 02 gennaio 2013 - Commenti (2)