07
lug

A proposito di pagelle

“Com’è andata la pagella di tuo figlio?”

“Bene, grazie. Molto bene. Siamo davvero… davvero soddisfatti. E quella del tuo?

“Bene, grazie. Anche lui è stato bravo”

…Nessuna traccia di superlativi… minimo non ha un dieci, forse neanche un nove.

Il pensiero corre veloce. Ci si sente impacciati quando tra le mani abbiamo quel pezzo di carta che racconta nostro figlio con dei numeri. Arriviamo dalle insegnanti o dai professori pieni di attese, vorremmo sapere tutto. Cerchiamo di intuire, dalle poche parole che accompagnano la consegna della pagella, l’idea che hanno dei nostri figli. Vogliono bene ai nostri ragazzi? Li apprezzano?

La scuola è una grande occasione per appassionarsi al sapere. Percepirsi inadeguati zavorra il viaggio della crescita.

Io ricordo un professore di italiano: quando spiegava, gli si sporcavano di bianco gli angoli della bocca; erano per me i segni della sua passione, della foga con cui ci raccontava le storie. Lui mi ha fatto sentire per la prima volta originale.

Se penso ai miei figli spero non trovino mai educatori indifferenti. Per il resto i voti sono solo numeri.

Pensando agli educatori che animano le nostre scuole darei:

1 a quelli che fanno sentire qualcuno uno zero;

2 a quelli che conoscono solo il pronome personale IO;

3 a quelli per cui l’orario di lavoro è solo un conto alla rovescia;

4 a quelli per cui insegnare è un ripiego

5 a quelli per cui potrei non diverrà mai posso;

6 a quelli che ci provano;

7 a quelli per cui ogni ragazzo è una potenza;

8 a tutti quelli che sognano l’alfabeto e si svegliano col sorriso;

9 a quelli che amano l’intervallo e le gite;

10 a quelli che regalano le ali.


Condividete nel blog la vostra esperienza con il mondo della scuola, sia come genitori che come alunni e, se ne avete voglia, divertitevi a creare la vostra pagella. Buona settimana a tutti.

Pubblicato il 07 luglio 2010 - Commenti (2)

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Postato da barbarave il 09/08/2010 10:27

Si, questa tua pagella potrebbe andare. Anche noi cerchiamo di insegnare ai figli che è importante impegnarsi e non il voto. La maestra di mio figlio è molto amichevole. Però lui ha fatto la prima elementare ed è diventato insicuro, teme di sbagliare, non ha avuto voti brillanti perché si distrae quando si annoia. Ma per la maestra l'importante sono le doppie e l'ordine. E se lui ha tanta fantasia, scrive poesie e racconti e costruisce di tutto, agli insegnanti non interessa... Che tristezza! Io che sogno una scuola come nella fantasia di Rodari! Ma esisterà?

Postato da mammadi3 il 10/07/2010 01:53

...francesco ha finito la seconda elementare...alla consegna delle pagelle le maestre gli hanno parlato di 7 magro e 7 grasso...lui era cosi smarrito...pensava solo allo skate che io e il suo papà gli abbiamo promesso...credo che per questi piccoli ci voglia severità ma anche un po' di elogio perchè credo possa essere molto funzionale alla resa scolastica e alla motivazione. diversamente come si può spiegare che è GIUSTO E UTILE sforzarsi se non arriva mai un risultato tangibile?

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Barbara Tamborini

Barbara Tamborini, psicopedagogista, autrice di libri sull'educazione. Ha 4 figli.

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