16
apr
È il compleanno di mia suocera.
Caterina (4 anni): “Quanti anni compie la nonna?
“Ottantadue”.
C.: “Tanti! Allora è davvero grande!”
“È già, però lo vedi come è in forma? Adesso andiamo a casa e vediamo cosa hanno organizzato i tuoi fratelli per farle festa”. Li ho lasciati con la cugina e un grande cartellone da decorare per gli auguri.
C.: “Mangiamo la torta?”
Io: “Ho comprato i pasticcini, alla nonna piacciono molto”.
C.: “Buoni!”
Io: “Però mettiamo lo stesso le candeline”.
C.: Bello, ne mettiamo ottantadue?”
Io: “Credo non ci siano abbastanza pasticcini”.
C.: “Allora ne mettiamo tre”.
“Direi che così si può fare”.
A volte sono troppo di corsa per aiutare i miei figli ad avere piccoli o grandi gesti di attenzione nei confronti dei nonni. Chiamarli quando c’è un problema o un bisogno è spontaneo. Se mi si rompe la lavatrice mio papà è la prima persona che mi viene in mente. Lui sa aggiustare sempre tutto o almeno non si stanca di provarci. Se devo uscire al volo per una riunione chiamo mia mamma per chiederle di venire qui coi bambini. Magari mi dice che non può, ma io ci provo comunque.
Quando i nonni rivendicano il diritto di essere irreperibili ci resto male, mi sembra quasi di subire un torto perché un figlio ha il diritto di essere aiutato dai genitori, lo dice la natura delle cose. Oppure no? Il confine tra chi aiuta chi è molto sottile e muta col passare degli anni.
I genitori che invecchiano sono diversi da quelli che conoscevamo e i nipoti sono una splendida occasione per provare a rigiocare parti di sé magari inesplorate. Mi piace vedere i miei genitori con gli occhi dei miei figli, abbandonare i miei occhiali e aprirmi a nuove visioni. A volte non è facile perché magari abbiamo ancora qualche ferita da medicare. Un papà che non ha mai giocato con noi può diventare un nonno che insegna a un nipote a tirare la carta con gli elastici. Una nonna che ha sempre detestato gli impegni fissi può farsi convincere dai nipoti ad organizzare sempre la cena del martedì dai nonni. Piccoli miracoli di cambiamento che magari abbiamo rincorso per tutta una vita. Il legame tra nipoti e nonni è un’occasione per tutti per scrivere un’altra storia.
A noi genitori il compito di educare i figli alla cura degli affetti. Una telefonata prima di andare a letto ai nonni è un gesto da imparare. Ci sono sassolini nella scarpa che ci disturbano, che ci tengono in trappola e non ci fanno andare avanti. Vorremmo risarcirci di torti subiti e la tentazione di farci mettere in scacco da essi è forte. Il riscatto però passa solo dal perdono, la vera libertà che ci fa dire col cuore ai nostri figli: “Chiama i nonni e invitali a cena, dobbiamo fare festa!”.
E voi cosa ne pensate? Vi sentite nonni amati o trascurati? E voi figli che siete diventati papà e mamma, che rapporto avete con i vostri genitori? Quali cambiamenti a generato nelle relazioni famigliari questa nuova fase di vita?
Consiglio questo bellissimo libro per allenare il cuore a vivere alla vita come un’avventura costellata di occasioni per essere migliori, fino all’ultimo respiro. E poi, Paulette…, di Costantine Barbara (Einaudi 2012)
Pubblicato il
16 aprile 2013 - Commenti
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04
apr
A volte le buone idee arrivano un po’ per caso.
L’altra mattina ero in biblioteca con i miei figli e poco, prima di uscire, mi è caduto l’occhio su questo libro che ho sfogliato un po’ di fretta.
Ho capito subito che chi l’aveva inventato sapeva parlare ai bambini.
A volte capita di imbattersi in libri per l’infanzia che, per quanto corti, sembrano non finire mai. E poi invece ci sono quelli che catturano l’attenzione di tutti, che non vorresti mai smettere di rileggere, che piacciono a grandi e piccini. IL LIBRO MATTO, di Zuber Éléonore, edizioni EDT Giralangolo (2012 - Dai 4 anni) è uno di questi. L’idea è semplice, ogni pagina è suddivisa in tre parti: in alto il personaggio, nel mezzo l’azione che fa, sotto il contesto dove l’azione avviene. Per esempio: la mamma passa l’aspirapolvere in sala. Voi potete decidere di girare solo una delle tre parti della pagina e allora la situazione cambia: Il papà passa l’aspirapolvere in sala (per molte mamme potrebbe essere un’immagine molto desiderabile). Se girate poi la parte sotto potrebbe succedere: Il papà passa l’aspirapolvere sul campo da pallone (perché si sa che i papà hanno spesso in mente quello!). Insomma, un libro per giocare e ridere insieme che non si vorrebbe mai smettere di sfogliare. Ma non ci siamo fermati qui.
Tornati a casa, abbiamo deciso di costruirci un libro matto tutto nostro. Abbiamo ritagliato dei cartoncini bianchi (20X35 cm) e abbiamo tracciato due linee, una a 7 cm a partire dal margine superiore e l’altra da quello inferiore. Abbiamo segnato su ogni foglio il punto dove disegnare il collo in modo che tutti i personaggi possano poi possano essere montati e rismontati come nel libro matto originale.
Ecco alcuni esempi della nostra produzione: la nonna (parte alta) scende a tutta velocità (parte centrale) sulla pista da neve (parte inferiore); l’aliena Verdina – atterra col suo razzo – su un prato fiorito; il pirata Barbanera – spara una bomba col suo cannone – nel mare, etc.
Ora non ci resta che montare il libro con una rilegatura ad anelli e tagliare le tre parti delle diverse pagine. L’originale è di certo più bello ma noi siamo molto orgogliosi della nostra produzione.
Qualche altro suggerimento:
E poi? E poi? E poi? Le fiabe di Cenerentola, Pollicino e il gatto con gli stivali continuano, di Roberto Piumini (Nuove Edizioni Romane, 2011, dai 6 anni)
Io mi sono divertita un sacco a leggerlo con i miei bambini.
Dalla mia finestra di Lodovica Cima e Ilaria Faccioli (Ape Junior 2012, dai 4 anni)
Un libro divertente da guardare e leggere con i più piccoli. Una caccia al tesoro tra le pagine per scoprire cosa vedo dalla mia finestra e per poi continuare il gioco con la fantasia.
Quali sono i vostri libri per bambini preferiti? Vi è capitato di restare meravigliati davanti alle pagine di un libro che vi siete messi a leggere ai vostri figli? Aspettiamo i vostri consigli!
Un caro saluto a tutti.
Pubblicato il
04 aprile 2013 - Commenti
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