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nov

Giocare quando fa freddo

Quante volte te lo devo dire che non voglio vedervi tornare dal parco così puliti?- gridava una mamma … ai suoi bambini. – Ma non c’era dell’erba là per rotolarsi ben bene con i calzoni bianchi nuovi? Cosa cresce a fare allora l’erba, si può sapere? E di terra non ce n’era nel parco? È questo il modo di tornare a casa? Sembrate appena usciti da una lavanderia! Vergognatevi! Guardate che ginocchia candide, sembrano finte! Volete che i vicini pensino che avete le gambe di plastica? O che state sempre in prigione in casa senza uscire mai? O che se uscite state immobili sulle panchine come belle statuine? Cose da matti, non avete nemmeno un graffio, nemmeno mezzo. Nemmeno a cercarlo con la lente di ingrandimento. Nemmeno una sbucciatura. Nemmeno una cicatrice. Di croste poi, neanche l’ombra. Se domani mi tornate in questo stato, così puliti, al parco non vi ci mando più, più, più… INTESI??? CAPITO???

[V.Lamarque, Mettete subito in disordine! Storielle al contrario, Einaudi, 2007]

Un paese tutto al contrario dove in bagno si va a fare la ipip e le televisioni guardano i bambini. Dove i cani portano fuori a guinzaglio i padroni e sul più bello della passeggiata fanno dietro front perché in tv comincia Lilli il Vagabondo o dove i pesci pescano uomini tratti in inganno da monete brillanti attaccate all’amo. Gli spunti offerti da questo libro per parlare con i bambini sono moltissimi. Il mio preferito è quello delle ginocchia pulite. A una conferenza sulla sana alimentazione per i bambini, tenuta da un medico capace di tenere alta l’attenzione del pubblico, ero tornata a casa con molte idee per la testa. Avevo riassunto a figli e marito le cose che mi avevano più colpito. I piccoli mi guardavano inorriditi mentre descrivevo le meraviglie dei chicchi di cereali integrali ma la cosa che ha colpito la loro attenzione è stato l’invito del dottore a valutare lo stato di salute delle ginocchia dei nostri figli. “Se sono sempre pulite e senza graffi c’è qualcosa che non va!” Da allora, capita spesso in estate che i bambini rientrino in casa trionfanti, mostrando ginocchia nere, resistenti a qualsiasi sapone. “Mamma, sei contenta che ho ancora le ginocchia sporche dopo la doccia? Sarà contento quel dottore!”

Io continuo a nutrire qualche dubbio sull’uso del sapone e della spugna, ma in effetti vedere i miei figli sudati e sporchi dopo una giornata di giochi mi riempie il cuore di gioia. In inverno è tutto più complesso: il freddo ci spaventa, tosse e raffreddore sono minacce sempre in agguato e le notti insonni da naso colante fanno paura a tutti.

La domanda corretta da porci però è: Cosa fa meglio alla salute dei nostri figli: tenerli protetti al calduccio di casa o osare, uscire anche quando il tempo è brutto? La ricerca dice che l’aria aperta è il miglio posto per proteggere i bambini. I germi crescono bene al caldo. È sbagliato infatti pensare che il freddo sia la causa dei raffreddori (come ci induce a pensare il nome stesso). È vero il contrario: in inverno ci si ammala di più perché si trascorre più tempo in ambienti chiusi dove si respira aria già respirata da altri e quindi con una concentrazione maggiore di virus e batteri.

Con qualche piccola accortezza (tenere caldi i piedi, evitare gli sbalzi di temperatura, vestirsi a strati così da adeguare in fretta l’abbigliamento) è molto importante che l’organismo dei bambini si abitui fin da piccolo ad adattarsi al freddo, se non rischiamo di crescere figli più vulnerabili.

Le pozzanghere con un paio di stivaletti adatti diventano uno spasso, le castagne e le foglie di mille colori uno spettacolo da non perdere. Il vento, se ci si protegge con una giacca adeguata, può essere l’occasione per far volare un aquilone o semplicemente per correre con un sacchetto di plastica attaccato a una corda e un bastoncino. I più intraprendenti potrebbero costruire un bellissimo pesce volante (cerca le indicazioni su internet alla voce Koi-nobori). Fare una bella passeggiata all’uscita da scuola, anche quando verrebbe più facile per tutti rifugiarsi sotto un plaid sul divano è una sfida da non perdere per grandi e piccoli. Per la neve non c’è bisogno di consigli, le idee per divertirsi non mancano mai.

E voi, con l’arrivo del freddo, quanto state all’aria aperta? Che esperienze avete condiviso con i vostri figli fuori di casa in questi giorni senza scuola? Quanto i vostri bambini sono amici del freddo? E voi? Aspettiamo idee per vivere avventure divertenti sotto zero. Un caro saluto a tutti.

Pubblicato il 05 novembre 2012 - Commenti (0)

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Barbara Tamborini

Barbara Tamborini, psicopedagogista, autrice di libri sull'educazione. Ha 4 figli.

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