P. (6 anni): “Mamma, quanti anni avevi quando ti sei baciata in bocca la prima volta?” “Quattordici, l’estate dopo la terza media”
P. “Era con il papà?”
“No, lui non lo conoscevo ancora”.
P. “E come è stato?”
“Strano, ero molto emozionata. Tremavo. Sono tornata a casa tutta agitata”.
A. (8 anni) “L’hai raccontato alla nonna?”
“… Boh, non mi ricordo. Ero così emozionata… se ne sarà accorta…”
Poi penso che fra qualche anno sarò io ad aspettarli a casa e gioco d’anticipo
“Sì!!! Adesso che ci penso mi ricordo molto bene, ne ho parlato subito con la mia mamma, le ho raccontato TUTTO!”
P. “E poi perché ti ha lasciato?”
“Non lo so, non l’ho capito bene. Dopo un po’ non mi cercava più… Scusa, ma tu come fai a sapere che è stato lui a lasciarmi?”
P. “So mago! Eri innamorata?”
“Non saprei, direi che ero contenta che lui si fosse interessato a me. Era un bel ragazzo, giocava bene a pallone, piaceva molto anche a una mia amica”.
A. “La tua amica sarà stata triste… lui ha preferito te a lei…”.
“Immagino di sì. Pensa, il giorno dopo sono corsa a raccontarle tutto… ero così in aria che non ho pensato che poteva rimanerci male. Non mi sono comportata da buon’amica. Poi però tutto è tornato a posto: il ragazzo è sparito e con la mia amica era tutto come prima.”
P. “E il secondo che hai baciato chi era?”
Osservo i vicini di ombrellone interessarsi all’intervista e prima de “e il terzo?” opto per un cambio attività: “Cosa ne dite se adesso facciamo un bel castello si sabbia.
L’educazione all’amore di un figlio è un’opera permanente: inizia con le carezze che gli diamo mentre lo nutriamo e si nutre delle esperienze e delle parole che condividiamo con lui. Imparare ad amare è un impegno serio, richiede competenza, volontà, desiderio, pazienza serietà, e tanto altro ancora. Dare significato a quello che facciamo e a quello che sentiamo ci permette di costruire la nostra idea di amore. I figli hanno bisogno di parlare dell’amore coi genitori.
Dopo il castello di sabbia P. ha ripreso l’argomento con nuove domande. Ho raccontato che il mio primo bacio è arrivato all’improvviso, non sapevo bene se quello era il momento giusto o no, non ne avevo parlato con nessuno. Conoscevo da un po’ quel ragazzo ma il bacio è arrivato prima di qualsiasi pensiero su di lui. Mi sono sentita al centro del mondo per un giorno ma l’indomani tutto sembrava svanito. Io non sapevo cosa fare. Ricordo di esserci rimasta male.
A. “Che brutto che è andata così”.
“È stato bello e brutto insieme. Ho capito un po’ di cose”.
Perché le cose da capire sono tante e alcune non basta una vita per impararle. E voi come e quanto parlate di affettività ai vostri figli? Vi hanno fatto domande particolari? Che esperienze avete condiviso con loro? Aspetto i vostri racconti!
A proposito di primo bacio, per genitori di figli preadolescenti, vi consiglio questo bellissimo video e il libro ad esso abbinato (A.Pellai, Il primo bacio, l’educazione sentimentale ai tempi di Facebook, Kowalski, 2012)
Pubblicato il 15 settembre 2012 - Commenti (2)