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L’amore al tempo delle elementari

(foto Thinkstock)
(foto Thinkstock)

D. mi ha sollevata, mi ha fatto girare e mi ha stampato un bacio sull’orecchio. Io ero più alta, lui era forte. La maestra era appena fuori dalla porta, ora che eravamo in quinta il caffè lo beveva lì. Sono tornata a casa emozionata come quando, pochi mesi dopo, Paolo Rossi segnò il primo goal nella finale contro la Germania.

Un bambino può innamorarsi? E quando succede come vive questo sentimento? Sono molti i ricordi che noi genitori possiamo serbare nel cuore, momenti puri e intensi: biglietti scambiati di nascosto sotto il banco, consulti segreti con l’amico/a del cuore di lui o di lei, guance arrossate per l’imbarazzo, etc. Condividere questi ricordi con i nostri figli è un’esperienza stimolante per tutta la famiglia: «Mamma, ma dove l’hai baciato? E tu a lui piacevi? Papà, tu hai mai mandato i bigliettini a qualcuna?». Ai bambini piace fare un sacco di domande, vederci ancora emozionati a distanza di anni, magari impacciati nel mostrarci in questa veste insolita. Oggi come ieri il cuore continua a battere.

M. (11 anni) con un suo compagno ha lavorato sodo per comporre una canzone da dedicare a due compagne. Hanno trovato gli accordi, scritto le parole, provato e riprovato per poi arrivare pronti alla grande prima di fronte a una classe emozionata e divertita. J. (11 anni) è tornato da scuola con il bigliettino di un’amica: «Ti piaccio?» e una croce da mettere sul SI o sul NO. Lui ha risposto: «No, però mi sei simpatica», un bel modo per dirle che per lui il tempo dell’amore è ancora lontano. Alcuni genitori si sentono interpellati in questi giorni dai loro figli per il regalo di San Valentino. Bambini anche molto piccoli vogliono comprare qualcosa per un’amica speciale che in alcuni casi si chiama già fidanzata. Cosa può rispondere un genitore? Mi è capitato di vedere adulti entrare coi figli in cartoleria e vagliare tutte le possibili alternative da finanziare per i progetti amorosi della prole.

Ma a un figlio serve questo tipo di supporto? E soprattutto è sensato pensare che un genitore dia dei soldi a un bambino delle elementari per un pegno d’amore? Perché l’amore finanzi il mercato c’è tempo, a quest’età è bello pensare a un amore a costo zero, che il regalo sia qualcosa di personale, un prodotto della creatività. «Se vuoi regalare qualcosa devi darti da fare, fatti venire un’idea per preparare qualcosa di molto bello che parli di te». Ci sono poi figli a cui il cuore batte solo per gli amici e l’altro sesso resta un universo che genera scarso interesse. Ogni volta che chiedo a mio figlio (11 anni) se c’è qualcuna che gli piace mi guarda con aria scocciata e mi dice di no e soprattutto che non sono affari miei. Il suo cuore batte per il calcio, per gli amici, per le sfide con la WII, per i calci che tira al pallone…

In questi giorni ho rivisto Lilli e il vagabondo che è appena stato rilanciato (in dvd e blu ray). E’ la storia di una cagnolina che si sente non più amata dopo che i suoi padroni sono diventati genitori. Così fugge e viene strappata dalle grinfie dell’accalappiacani, grazie all’intervento salvifico di Biagio, che nel tempo diventa il suo amico del cuore e poi l’innamorato che la trasporta nel territorio dell’amore. Biagio si dichiara a Lilli, di fronte a un enorme piatto di spaghetti e polpettine in un’atmosfera romantica fatta di cielo, luna e stelle e fisarmonica di sottofondo. Questo amore li rende uniti e inseparabili capaci di affrontare grandi sfide. Insomma Biagio prima fa a Lilli da papà, poi da amico e quindi da fidanzato. Un bel percorso da proporre ai nostri figli per capire davvero cos’è l’amore. Prima vederlo testimoniato in famiglia, dagli adulti di riferimento, poi sperimentarlo all’interno di una relazione protetta con gli amici e magari con un amico del cuore, senza le complicazioni sentimentali. Infine nel caldo abbraccio di qualcuno che trasforma tutto e dà senso a tutto. Un percorso che mi piacerebbe per ogni mio figlio e naturalmente anche per tutti i figli di chi mi sta leggendo ora. Credo che questo sia il ruolo di noi genitori: essere testimoni credibili dell’amore, comunque ci sia andata nella vita.

E i vostri figli quanto vi raccontano dei loro sentimenti? Vi è capitato di ascoltare le confidenze amorose o le delusioni di un figlio? Come aiutate i vostri ragazzi a imparare l’amore? Quanto spazio ha in casa vostra la possibilità di condividere emozioni forti? Buona settimana a tutti.

P.S. Un piccolo regalo: ascoltate sul YuoTube E. Finardi che descrive il suo primo amore nella canzone Katia, tratta da Acustica (1993).

Pubblicato il 10 febbraio 2012 - Commenti (1)

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Postato da Costy il 10/02/2012 22:18

Mia figlia mi racconta poco dei suoi sentimenti...purtroppo!!! Racconta solo quello ke vuole... tende a nascondere tutto....

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Barbara Tamborini

Barbara Tamborini, psicopedagogista, autrice di libri sull'educazione. Ha 4 figli.

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