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nov
Mio figlio è timido
Vi propongo un rapido test. Pensate ai vostri figli e considerate se vi siete trovati in qualcuna di queste situazioni:
- lo accompagnate a una festa di compleanno, convinti che ne approfitterete per fare la spesa, ma il frigo resta vuoto perché lui vi vuole lì;
- in vacanze, alla settima sera in cui provate a incoraggiarlo a partecipare alla baby dance vi convincete che forse è meglio lasciar perdere;
- a una festa chiamano tutti i bambini per la foto di gruppo. Il vostro scappa via e si rifugia addosso a voi;
- l’attore o il mago di uno spettacolino cerca dei volontari. Vi abbassate per ripescare vostro figlio che si è tuffato sotto le sedie;
- incontrate una persona adulta che lui non ha mai visto e fa capire a voi e a lei che vorrebbe tanto continuare a non conoscerla;
- arrivate a una festa con giochi organizzati e animatori molto motivati. Capite al volo che vostro figlio preferirebbe andare dal dentista;
- la maestra lo ha cambiato di posto e lo ha messo con un compagno che non è suo amico; lo capite dal muso lungo e dagli occhi rossi;
- siete alla recita di fine anno e vi chiedete perchè vostro figlio non provi almeno a fare la comparsa;
- tutti i suoi amichetti si mettono a urlare il suo nome per chiamarlo a spegnere le candeline e lui corre via piangendo;
- il giorno della corsa campestre si sveglia sempre col mal di pancia.
In quante di queste situazioni vi riconoscete? Io posso dire che con ciascuno dei miei figli, ho vissuto alcune di queste situazioni e ogni volta mi sono chiesta: cosa fare? Insistere, dare una piccola spinta, trattenerlo… oppure accoglierlo, aspettare, consolarlo? Ci sono bambini molto sicuri di sé, intraprendenti e altri più o meno timidi. Per questi ultimi le emozioni, quando arrivano, sono così forti da essere ingestibili. Meglio quindi nascondersi, togliersi dalle situazioni che mettono ansia. Alcuni bambini hanno il terrore di fare una brutta figura, di sbagliare, di non essere all’altezza, di essere rifiutati. In alcuni casi diventa necessario offrire al bambino un supporto competente per uscire da questa gabbia che imprigiona però almeno tiene al sicuro. Per i più, la timidezza è solo uno dei tratti del proprio carattere e mamma e papà possono essere dei buoni allenatori per aumentare le sicurezze. Di cosa ha bisogno un bambino timido?
Di un genitore che lo accoglie ogni volta che l’emozione lo travolge e lo aiuta a dare parole al vulcano che gli si accende in pancia. Mai dire davanti a tutti: “Eccolo qui, come al solito ha paura. Dai non essere così timido!”. Mi è capitato molte volte di vedere adulti (nonni, zii, genitori,…) che spronano i bambini timidi mettendoli in un tremendo imbarazzo. Prevedere con il proprio bambino la situazione che si troverà a vivere e contrattare un livello di messa in gioco tollerabile. Per es: “Se vuoi andare alla festa io ti accompagno, sto lì con te mezz’ora, poi vado via un’ora e poi torno a prenderti. La mamma di … starà lì tutto il tempo e quindi per qualsiasi problema puoi dire a lei”. Se i vostri figli non vogliono mai fare niente davanti agli altri, non preoccupatevi, prima o poi la voglia di socializzare e di sperimentare ha il sopravvento. Voi continuate a incoraggiarli senza farli sentire sotto pressione. Un buon trampolino per aprirsi agli altri ed evitare che un bambino timido resti solo è coltivare una buona amicizia. Con un amico al fianco tutto è più facile, anche superare l’ansia da socializzazione.
E poi? E poi aspettiamo i vostri consigli e le vostre esperienze. Avete figli timidi? Voi siete timidi? Cosa pensate della timidezza? Buona settima a tutti
Pubblicato il 17 novembre 2011 - Commenti (1)