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ott

Sei un mito

…Quasi esplodo quando mi dici " Dai,
 vieni su da me che tanto non ci sono i miei"
 … E' incredibile abbracciati noi due
 un ragazzo e una ragazza senza paranoie
senza dirci " io ti amo" o "io ti sposerei"
solo con la voglia di stare bene tra noi
anche se soltanto per una sera appena
sei un mito sei un mito per me
perché vivi e non racconti in giro favole
sei un mito sei un mito per me
non prometti e non pretendi si prometta a te…

[da Sei un mito, Max Pezzali, 1993]


Mio figlio di 12 anni è un fan di Max Pezzali. Lui e i suoi amici sanno a memoria tutte le canzoni. All’ex 883 va riconosciuta la capacità di inventare ritmi travolgenti che conquistano al primo ascolto. Mi ha fatto sorridere sentire J. cantare a squarciagola pezzi che anch’io ascoltavo tanto tempo fa. La cosa strana però è che questa volta ho ascoltato i testi con l’orecchio da mamma e non da ragazzina. Sei un mito perché ci stai e soprattutto ci stai subito. A pensarci bene non è un gran complimento. Tutte le volte che cantavo da ragazza questa canzone non ci avevo mai fatto caso. Sentivo solo la potenza della musica. Sono certa che nemmeno J. pensa a quello che urla e per togliermi ogni dubbio decido di fargli qualche domanda:

 “Ciao J. volevo chiederti un parere sulla canzone di Max Sei un mito” 
“Mi piace, ha un bel ritmo anche se non è la mia preferita”.
“E cosa pensi di quello che dice il ragazzo protagonista della canzone?”
“Boh, non lo so, non ci ho mai pensato”.
“Leggi qui il testo, soprattutto quest’ultima parte”
“Ah, ho capito”. “Cosa hai capito?”
“Che è contento perché sta uscendo con una prostituta”.
“Perché pensi sia una prostituta?”
“Che ne so io? È una che va con tutti, non si chiamano così quelle?”

Direi che J. ha le idee fin troppo chiare. Abbiamo concluso che il ragazzo della canzone è parecchio maleducato a dedicare parole del genere alla ragazza, rischiando di farla passare per una prostituta alle orecchie di quelli che l’ascoltano. E per la parte femminile direi che sarebbe meglio essere considerate un mito per altri meriti. Raccontateci se vi è capitato di discutere con i vostri figli del testo di una canzone o di un film o di qualsiasi altro stimolo che vi ha acceso pensieri.

Vi è capitato di restare colpiti da qualche contenuto in particolare tra quelli consumati dai vostri figli? Avete nel cuore qualche brano o poesia o altro che racconta l’amore con la A maiuscola che vorreste dedicare ai vostri figli? Raccontatecelo. Buona settimana a tutti.

Pubblicato il 29 ottobre 2012 - Commenti (1)

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Postato da Andrea Annibale il 31/10/2012 14:30

I giovani hanno dei codici morali anche se non sono credenti. Al di là delle banalità che il sistema mediatico-artistico commerciale rifila, questi codici permeano la vita persino di chi sceglie di perdere la verginità prima o a prescindere dal matrimonio. Ad esempio, la fedeltà nella coppia di fatto è un grandissimo valore. Una volta ci si sposava per corrispondenza. Oggi, i ragazzi vivono disinvoltamente la propria affettività e sessualità a prescindere dal matrimonio. E’ anche questo un segno della secolarizzazione della società in cui viviamo e della difficoltà del messaggio cristiano a fare breccia. Se ci muoviamo in un contesto di fede, si potrebbe provare a far conoscere ai giovani alcuni modelli come santa Cristina di Bolsena, San Domenico Savio, la beata Chiara Luce Badano e Carlo Acutis (ne cito quattro un po’ a caso). Dopo un articolo su La Civiltà Cattolica a quest’ultimo dedicato, mi sono interessato, per ora superficialmente, alla sua figura. Aprirsi all’Amore è una strada che qualcuno trova subito ed a volte, invece, richiede tempo. Se ci si mette nelle mani di Dio, la vita prende una piega imprevedibile a noi stessi perché la vita è potenzialità di cambiamento sempre. Dio desidera che cambiamo e possiamo cominciare a farlo da oggi stesso. Facebook: AAnnibaleChiodi; Twitter: @AAnnibale.

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Barbara Tamborini, psicopedagogista, autrice di libri sull'educazione. Ha 4 figli.

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