11
apr
Una collana dedicata alla grande musica di ispirazione sacra non può che comprendere “voci” ed ispirazioni molti diverse fra di loro. Da un autore fantasmagorico come Hector Berlioz ad esempio è difficile immaginarsi una musica intima, che stimoli la riflessione ed il silenzio. Eppure Berlioz ha scritto pagine sacre straordinarie!
Certo, già dal titolo la sua Messe Solennelle induce a pensare a quelle architetture sinfoniche, piene di colori, colpi di scena, melodie, effetti che hanno fatto di Berlioz l’incarnazione del Romanticismo. E l’ascolto di uno degli episodi chiave non fa che confermare questo pensiero:
Scritta a 20 anni, eseguita da allievi del Conservatorio, apprezzata dagli insegnanti e da chi la ascoltò, la Messa andò poi perduta. Solo in anni recenti la partitura è stata ritrovata: ed in Italia è stato Riccardo Muti a farla di nuovo rivivere. Dopo di lui, molti interpreti hanno compreso e valorizzato una pagina di straordinaria suggestione. Nella quale non mancano affatto momenti di pura poesia:
Giorgio Vitali
Pubblicato il
11 aprile 2013 - Commenti
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10
apr
Maurice Utrillo (1883-1955) La casa di Berlioz. Parigi, Orangerie.
“Salta fuori dalle casse di legno di quercia nella cantoria della chiesa di San Carlo Borromeo ad Anversa, in Belgio. un voluminoso spartito musicale, circa quattrocento pagine vergate da Hector Berlioz”. Così nel novembre del 1992 il Corriere della Sera dava la notizia del ritrovamento del prezioso manoscritto della Messa solenne che il compositore francese, nato a Côte-Saint-André l’ 11 dicembre del 1803, aveva scritto all’età di ventidue anni.
La Messa è stata eseguita ai nostri giorni, dopo un silenzio di due secoli, nelle due chiese parigine dove fu diretta per la prima volta nel 1825 e per la seconda volta nel 1827 dallo stesso Berlioz che così ricorda l’esecuzione: «Fui colto da un tremore compulsivo che cercai di tenere sotto controllo sino alla fine del movimento, benché poi fui costretto a sedermi e a lasciar riposare l’orchestra per un po’. Non sarei potuto rimanere ancora in piedi e avevo paura che la bacchetta potesse scivolarmi di mano». Dopo un brillante carriera di compositore ma soprattutto di direzione d’orchestra Berlioz muore a Parigi l’8 marzo del 1869 e viene sepolto nel cimitero di Montmartre.
Qualche decennio dopo, siamo nel 1883, nasce a Parigi, nel quartiere di Montmartre uno degli artisti maledetti, Maurice Utrillo. La madre è una ragazza diciottenne che faceva da modella agli artisti e il giovane Maurice cresce senza padre in un ambiente difficile, è dedito all’alcool e soffre di disturbi psichici. Tuttavia si afferma fino a ricevere la Legione d’onore. Utrillo riprende e interpreta la casa dove Berlioz viveva a Parigi vicino al Sacre Coeur. La semplicità e la povertà dell’abitazione ci dicono della condizione di vita del musicista che all’iniziò della sua carriera rinunciò a studiare medicina per andare al Conservatorio e che per mantenersi faceva il corista. Anche Utrillo come Berlioz fu sepolto nel cimitero di Montmartre.
Alfredo Tradigo
Pubblicato il
10 aprile 2013 - Commenti
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