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mag
Claudio Monteverdi è una gloria italiana. La sua musica è infatti uno dei monumenti che rendono il nostro patrimonio artistico unico ed insuperabile. Monteverdi è anche un pilastro della storia della musica: e come tutte le figure centrali ha raccolto le eredità del passato, se ne è impossessato, e partendo da quelle ha creato il “nuovo”. La sua passione per il teatro musicale ha regalato al nostro Paese gemme sublimi, come l’Orfeo. Del quale qui sentiamo la famosa Toccata:
Quando il suo genio ha spostato il proprio sguardo dal profano al sacro, si è prodotto lo splendore di opere come il Vespro della Beata Vergine, o del Magnificat. Anche accostandosi ad una selezione della monumentale opera dedicata alla Vergine o ad una delle due versione del Magnificat come nel caso di questo cd, l’emozione d’ascolto ci porta a comprendere che ci troviamo di fronte ad una summa.
Antico (canto gregoriano), e moderno (sotto forma di innovazioni armoniche, melodiche e formali straordinarie) convivono nel fluire di un’opera sulla quale rimangono molti interrogativi dal punto di vista storico, ma nessun dubbio sull’unicità. Perché le vette del Sacro e della Musica sono qui raggiunte ad ogni battuta.
E Monteverdi riesce addirittura a trasformare la Toccata profana in melodia sacra!:
Giorgio Vitali
Pubblicato il
01 maggio 2013 - Commenti
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30
apr
Tiziano: Assunta Venezia, 1516-1518. S. Maria Gloriosa dei Frari (Scala)
Il Vespro della beata Vergine composto da Claudio Monteverdi (nato a Cremona nel 1567) fu pubblicato a Venezia nel 1610. I brani seguono la liturgia dei vespri e sono adattabili a molte festività mariane. Si inizia con cinque salmi cui succede un inno con brani tratti dal Cantico dei Cantici. Chiude un Magnificat a sette voci. Con quest’opera Monteverdi rivoluzionò la storia della musica con novità che giunsero fino a Mozart. Monteverdi morì a ed Venezia nel 1643 e le sue spoglie vennero sepolte in una semplice tomba terragna nella cappella dei Milanesi presso la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari di Venezia dove è esposta la famosa tela dell’Assunta capolavoro di Tiziano: immagine che, come la musica di Monteverdi, sale al cielo.
“L’anima mia magnifica il Signore, il mio spirito esulta in Dio mio salvatore… ha esaltato gli umili” cantano le note del Magnificat. E nel grande telero di Tiziano Maria ascende al cielo tra canti di angeli festosi mentre gli apostoli tendono le mani verso la gloriosa visione che sembra compiersi tanto vicina alla terra, così vicina che uno degli Apostoli con un braccio sfiora una nuvola. Nella Pala dell’Assunta di Tiziano il cielo è tirato giù come un sipario, così vicino alla terra da incombere sugli apostoli che sembrano “sfiorarlo con un dito”.
Stessa funzione ha la musica di Monteverdi che porta il cielo quaggiù a livello della nostra dimensione terrena. La musica e l’arte sono opera dell’uomo che presta la sua mano al Dio creatore che, incarnandosi in Cristo, si è incarnato in ogni uomo. In questa ottica si può rileggere e reinterpretare il salmo 19: “Non è linguaggio e non sono parole, / Di cui non si oda il suono. //
Per tutta la terra si diffonde la loro voce, / E ai confini del mondo la loro parola”.
Alfredo Tradigo
Pubblicato il
30 aprile 2013 - Commenti
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