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Lo scrittore Stefan Zweig in uno dei racconti dedicati a momenti decisivi della storia dell’umanità immagina il grande Georg Frederich Hendel convalescente dalla grave malattia che lo aveva paralizzato. Fra le mani gli giunge il libretto per un oratorio sacro. Hendel legge, ed ogni frase tratta dalla Bibbia tradotta in inglese è un conforto, una speranza, un moto di resurrezione. Giunge ad un passo: l’Alleluja. E nella sua testa risuona una melodia che diventerà fra le più famose di tutti i tempi:
Il “vero” Hendel propose l’oratorio il 13 aprile 1742 a Dublino e volle devolvere l’incasso in beneficenza, quale ringraziamento per la guarigione. Fu un trionfo ed anche l’inizio della storia di un capolavoro che fino ad oggi ha mantenuto in attento ed ammirato silenzio milioni di ascoltatori. Perché il Messiah è un percorso di musica e bellezza, un nutrimento per lo spirito che ha pochi confronti. Gemma di un compositore fra i più ammirati in vita, assoluto protagonista del teatro europeo ed inglese, grazie ad opere fra le più intense di sempre. Questa è una delle sue più famose melodie:
Giorgio Vitali
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30 gennaio 2013 - Commenti
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Giambattista Tiepolo, Salita al calvario, 1740, Venezia, sant’Alvise (immagine Scala)
L’idea di rappresentare in un teatro inglese del Settecento un oratorio sacro come Il Messia di Handel, rappresentava una novità assoluta a quell’epoca e poteva risultare scandalosa come lo fu in Italia, negli anni Settanta, l’uscita del musical Jesus Christ Superstar. Per non rischiare troppo Handel rapppresentò la prima del suo Messia a Dublino (siamo 1742) ottenendo uno stravolgente successo, confermato l’anno seguente a Londra. Il grande compositore tedesco era nato nel 1685 a Halle, in Sassonia e dopo aver lavorato ad Amburgo, Hannover e in Italia, era stato chiamato a Londra alla corte di re Giorgio II.
Per farci un’idea di come doveva essere la
Londra di quei tempi dobbiamo rivolgerci a un grande vedutista veneziano come Antonio Cataletto, che in quegli stessi anni dipingeva scorci del
Tamigi e di
Westminster, l’abbazia dove nel 1759 Handel verrà sepolto. Per ritrovare in pittura quel senso del Sublime che Handel esprimeva nella musica dobbiamo guardare all’opera di un altro grande artista veneziano,
Giambattista Tiepolo (Venezia 1696-Madrid 1770).
Tra le opere di Tiepolo che possono idealmente fare da sfondo alla musica del
Messia di Handel scegliamo il ciclo Flagellazione, Incoronazione di spine e Salita al Calvario dipinto nel 1737 per la chiesa di sant’Alvise a Venezia.
La pittura di Tiepolo è musica allo stato puro per le sue innovative accensioni cromatiche, il movimento di luci e ombre, la leggerezza stessa con cui i personaggi, anziché recitare la propria parte, sembrano cantarla. Spicca il rosso della veste di Gesù, il bianco del cavallo del centurione, l’incarnato della schiena nuda del soldato, il giallo del fariseo.
La lunga diagonale della croce unisce il gruppo intorno a Gesù e quello dei due condannati. Il Golgota si innalza come onda di un mare in tempesta. A destra, in basso, la Veronica raccoglie nel suo sudario l’immagine del Volto Santo, mentre una voce femminile sale con le note del Messia.
Alfredo Tradigo
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30 gennaio 2013 - Commenti
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