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Amore e morte, tra Mozart e Canova

Antonio Canova, Amore e Psiche (immgine Scala).
Antonio Canova, Amore e Psiche (immgine Scala).

Nella breve, intensa e feconda vita di Wolfang Amadeus Mozart tutto si compie in un pugno di anni che precipitano verso quel 5 dicembre del 1791 in cui il geniale compositore salisburghese morì trentacinquenne a Vienna per una banale malattia, una febbre reumatica.
Mozart si spense due mesi dopo la prima del Flauto magico e mentre stava ancora scrivendo il suo capolavoro, la Messa da Requiem KV626, rimasta incompiuta. In quegli stessi anni, ricchi di fermenti politici e sociali, mentre in Europa si confrontano Stati più o meni illuminati di là dell’oceano George Washington veniva eletto primo presidente degli Stati Uniti (1789).
In Austria, in particolare, all’assolutismo illuminato ma dispotico di Giuseppe II subentrava il regno di Leopoldo II, già granduca di Toscana, alla cui incoronazione a duca di Boemia in quello stesso 1791 partecipò anche Mozart componendo per l’occasione l’opera La clemenza di Tito. Sempre nello stesso anno dalla Parigi rivoluzionaria e giacobina tentano di fuggire re Luigi XVI e sua moglie la regina Maria Antonietta (austriaca, sorella di Leopoldo II) ma i due vengono presi a Varennes e due anni dopo cadranno sotto i colpi della ghigliottina. Morte e vita si combattono nelle piazze, sui campi di battaglia e nelle vicende personali.

Francia e Prussia dichiarano guerra all’Austria. L’italiano Antonio Canova, che diverrà qualche anno dopo il pupillo di Napoleone, scolpisce la gioia sensuale della vita nel gruppo Amore e Psiche ma rappresenta anche l’incombere della morte nel monumento funebre a Tiziano rimasto incompiuto. E otto anni dopo Canova realizzerà il suo grandioso e mesto “requiem” nel Monumento funebre per Maria Cristina d’Austria (1798-1085) che si trova a Vienna nella chiesa degli Agostiniani. Il ritmo musicale che il genio italiano della scultura imprime alla composizione – una candida piramide nella cui nera porta entra la Pietà seguita da tre personaggi che rappresentano le tre età dell’uomo – può idealmente fare da sfondo alle drammatiche note del Requiem di Mozart che veniva eseguito proprio in quegli anni, dopo essere stato completato dai suoi discepoli.

Alfredo Tradigo

Pubblicato il 22 gennaio 2013 - Commenti (0)
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