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Manzoni, Verdi e Hayez nella Milano dell’800
Francesco Hayez, Crocifisso con la Maddalena, 1825-1827, Milano, Museo Diocesano
Amburgo, Hamburger Kunsthalle
Verdi, Milano, Manzoni. Questi tre nomi hanno in comune una contemporaneità geografica e culturale: siamo nel capoluogo lombardo, nel clima artistico e sociale del Risorgimento. Nel 1848 con le sue gloriose cinque giornate Milano si liberava dal giogo austriaco. Qualche anno dopo, e siamo nel 1873, a Milano moriva Alessandro Manzoni,il grande romanziere che nei Promessi Sposi aveva coniugato gli ideali risorgimentali ai valori cristiani. Per celebrare l’anniversario della sua morte Giuseppe Verdi (1813-1901) compone e fa eseguire nella chiesa milanese di san Marco la Messa da requiem (22 maggio del 1874). Il grande compositore, nativo di Busseto, aveva già composto il Nabucco e la famosa trilogia nazional-popolare: Rigoletto, Trovatore e Traviata.
Per gli ideali risorgimentali Verdi rappresentava nella musica quel mondo che Manzoni esprimeva in letteratura. Accanto a loro, a completare il terzetto nazional-popolare, Francesco Hayez che in pittura rappresentò quegli ideali che segnarono l’immaginario collettivo del nostro Ottocento. Sullo sfondo la città di Milano con il conservatorio Giuseppe Verdi, il teatro Manzoni e l’Accademia di Brera dove Hayez insegnò per mezzo secolo, dal 1822 al 1879. Suo è il celebre ritratto di Manzoni dipinto nel 1841 e che si trova a Brera. Sempre nella pinacoteca milanese è conservato il celebratissimo Bacio di Hayez (1859) icona dell’amore romantico e passionale.
Tornando alla Messa da Requiem di Verdi i critici notano che sull’elemento religioso prevalgono sentimenti terreni come il dolore, il terrore, l’angoscia, la speranza e l’attesa del giudizio. In parallelo Francesco Hayez, affrontando un tema religioso come Crocifisso con la Maddalena descrive la donna come un’eroina risorgimentale e romantica che langue ai piedi di un Gesù crocifisso di cui è senz’altro, segretamente, innamorata.
Alfredo Tradigo
Pubblicato il 26 febbraio 2013 - Commenti (0)