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Bestie

Recentemente due suore nigeriane sono venute in Italia a un seminario internazionale per religiose provenienti da diversi Paesi del mondo per rafforzare la rete di Talitha Kum. Insieme, si è cercato di trovare strategie comuni per incidere sui Paesi di origine, transito e destinazione di migliaia di giovani donne, vittime di organizzazioni criminali internazionali che le trafficano e le costringono alla prostituzione.

Dalle diverse esperienze è emerso prima di tutto il grande problema della povertà endemica in tanti Paesi d’origine che facilita il compito dei trafficanti di esseri umani, che usano varie strategie - tra cui i riti voodoo - per “adescare” e soggiogare le loro prede.

Ma i trafficanti sono presenti pure nei Paesi di transito per monitorare il passaggio delle vittime e non rischiare di perdere il loro “investimento”. Ogni donna vittima di tratta, costretta a prostituirsi in Europa, frutta dai 60 agli 80 mila euro.


Nei Paesi di destinazione, invece, i trafficanti sono ancora in azione per pianificare l’offerta e rispondere alla domanda di milioni di uomini, in cerca di sesso a pagamento. Purtroppo la crisi economica non incide su questo mercato.

Una delle due religiose nigeriane venute in Italia è stata diverse sere sulle nostre strade per incontrare le ragazze e rendersi conto della loro triste situazione. Incontrando un giornalista durante una conferenza stampa, che le chiedeva che cosa l’aveva colpita di più durante quegli incontri notturni sulla strada, diede una risposta agghiacciante: «Ho notato che voi italiani siete molto amanti degli animali e li trattate molto bene», disse con molta convinzione e pacatezza. «Come avrei voluto vedere le nostre ragazze trattate almeno come animali».

Quanto mi ha colpita quella risposta e quanto mi ha fatto riflettere quella drammatica a verità. Proprio in questi giorni, leggendo le polemiche legate a un allevamento di animali destinati presumibilmente alla vivisezione, mi sono tornate in mente le parole di quella religiosa. E ho pensato che, come è giusto indignarsi per l’atroce fine che fanno quegli animali, allo stesso modo dovremmo alzare il nostro grido di denuncia e di indignazione per il trattamento bestiale che viene riservato a molte giovani immigrate, che subiscono ogni giorno le peggiori violenze sulle strade del nostro Paese.

Pubblicato il 24 luglio 2012 - Commenti (1)

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Postato da operitaly il 03/08/2012 14:19

Spesso leggiamo che il male dovrebbe essere estirpato alla radice, e questo potrebbe significare due cose; 1 far diventare veramente cristiani chi si nomina cristiano e che pretende di essere trattato da cristiano. Quindi, scomunicare non solo i divorziati risposati, ma anche tutti i ladri, i fornicatori e gli adulteri. Questo costringerebbe tutti i cosiddetti cristiani che vanno a prostitute, a fare una scelta! Gesù non condannò Maria Maddalena, ma le disse di andare e non peccare più! La seconda cosa che si potrebbe fare, è quella di spedire a casa tutte le ragazze che vengono portate in Italia per costringerle a prostituirsi. Tenerle in Italia vorrebbe solo dire "aiutare chi le costringe a prostituirsi"! Se si toglie la merce, si toglie anche il cliente! E' vero che gli italiani vanno a prostitute perchè le loro mogli non vogliono fare più sesso con loro, ma è vero anche che così come la colpa non si può gettare tutta addosso a quelle povere ragazze, così non si può prendere un favo di miele in mano e metterlo sotto il naso dell'orso, sperando che non ti morda tutta la mano! La Parola di Dio ci insegna a resistere alle tentazioni di Satana, ma se noi (religiosi) vogliamo giustificare i Preti Omosessuali e Pedofili, poi per forza di cose dobbiamo perdonare anche le Prostitute, gli Adulteri ed i Fornicatori!

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Autore del blog

Noi donne oggi

Suor Eugenia Bonetti

Missionaria della Consolata, è stata per 24 anni in Kenya. Al ritorno comincia a lavorare in un Centro d’ascolto e accoglienza della Caritas di Torino, con donne immigrate, molte delle quali nigeriane, vittime di tratta. Dal 2000 è responsabile dell’Ufficio tratta dell’Unione superiori maggiori italiane (Usmi). Coordina una rete di 250 suore di 70 diverse congregazioni, che operano in più di cento case di accoglienza. Il presidente Ciampi l’ha nominata nel 2004 Commendatore della Repubblica italiana.
Ha scritto con Anna Pozzi il libro "Schiave" (Edizioni San Paolo).

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