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Nonni sui banchi e nipoti in cattedra? È possibile se stiamo parlando di inclusione digitale una parolina magica che, però, non è ancora entrata nelle nostre prassi quotidiane.
Qualche associazione in Italia è partita con progetti che mettono in contatto le due generazioni tramite l’elettronica, ma gli esperimenti sono ancora pochi rispetto alle reali necessità. La fondazione “Mondo digitale” (www.mondodigitale.org), ad esempio, segue da anni i progetti che promuovano una società della conoscenza inclusiva, stimolando sia gli alunni delle scuole che possono così fruire anche di crediti formativi, sia altri giovani che accettano di mettersi gratuitamente a disposizione per fare entrare le persone più mature nel cyberspazio.
Proprio nell’azione volontaria sta l’ingrediente che può fare davvero la differenza nell’operazione di inclusione dei seniores nel mondo digitale. Innanzitutto perché questa operazione richiede un accompagnamento graduale che può avvenire solo tra persone che interagiscono tra di loro e poi perché non si può pretendere di avvicinare una persona anziana alla tecnologia senza mediare la fatica e la difficoltà di interagire con i vari dispositivi attraverso il rapporto umano.
E tutto questo può avvenire solo tramite azione gratuita non solo per un fatto di costi, che altrimenti non sarebbero sostenibili. I nonni hanno sempre trasmesso con amore il loro patrimonio ai nipoti, nel tentativo di includerli in una società che ancora li vedeva sparuti esploratori. Ora è davvero significativo e doveroso invertire il flusso della conoscenza e dell’esperienza.
Le parrocchie e le comunità cristiane possono essere le prime ad attivare questo scambio bidirezionale, attrezzando aule con computer magari dimessi dalle aziende e installando “sistemi operativi” semplificati come, ad esempio, Eldy.
A Padova gli “Animatori della comunicazione” (Anicom) lo hanno fatto cercando di stimolare i giovani, anche in vista del periodo estivo, a mettersi a disposizione dei seniores per imparare a navigare in rete, proprio nell’Anno europeo della solidarietà tra generazioni. Un’idea propulsiva che sarebbe davvero un peccato rimanesse confinata tra pochi.
www.volontaridellacomunicazione.it
Pubblicato il
08 marzo 2012 - Commenti
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08
ago
Un sociale network fotografico? Un mosaico di immagini? Difficile definire l’idea originale creata dal Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali e dalla Cei per la Gmg di Madrid. Si tratta di una proposta dal nome evocativo “Living world faces”, i volti giovani che rendono vivace e vitale il mondo, raggiungibile dal portale Pope 2 You . Proprio attraverso le loro facce e le immagini che raccontano frammenti di vangelo il Pontificio consiglio ha pensato di agganciare il tema della ventiseiesima giornata mondiale dei giovani tratto da una lettera di san Paolo "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede".
Partecipare è semplice, anche per chi non potrà andare in Spagna per l’incontro con Bendetto XVI.
E’ sufficiente inviare una foto segnalandone la provenienza su una mappa e aggiungendo una breve didascalia. In pochi istanti la foto andrà a comporre un mosaico con l’immagine del volto di Cristo. Il significato è chiaro, ma l’applicazione non si ferma qui: con un tocco di mouse si potrà ricomporre la figura ricalcando il volto di papa Benedetto o il logo della Gmg. Sempre attraverso Pope 2 You si potranno inviare cartoline elettroniche ad amici e conoscenti (http://apps.facebook.com/popetoyou).
Pubblicato il
08 agosto 2011 - Commenti
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