25
ott

“The Sun”: il nostro Vangelo è rock

«Lì non ci sono vie di fuga: l’Anima si trova di fronte all’evidenza della necessità di scegliere la via dell’amore».

Sembrano parole tratte dal diario di un mistico cristiano e invece si tratta della frase pubblicata da un cantante rock nel suo blog. Francesco Lorenzi, voce solista del gruppo “The sun” si riferisce all’esperienza del secondo viaggio della band in Terra Santa con tappe a Taybeh, Betlemme, Nablus e Nazareth.

I “The sun”, che hanno all’attivo due album con la Sony music, hanno accolto l’invito di don Mario Cornioli, il pastore della parrocchia di Betjala (Betlemme), a suonare sia sul palco che all’interno di scuole, strutture di ospitalità per anziani come la Società antoniana e del centro “Hogar niño Dios” tra i bambini disabili.

La musica del loro ultimo disco può risultare graffiante e delicata nel contempo, ardita nell’accarezzare i tempi più intimi della fede cristiana come la Risurrezione e l’amore per Dio. Da”Onda perfetta”, il brano di apertura che socchiude lo sguardo sul segreto della felicità quotidiana a “La leggenda” che rappresenta un omaggio a chi fa dono agli altri della propria vita, le 13 canzoni tracciano un percorso di “Luce” (così si intitola l’album) che intreccia il percorso personale della band con gli incontri significativi che hanno lasciato traccia nel loro profondo.

Con il brano “Betlemme” si apre e chiude un percorso umano e artistico nato proprio da un precedente viaggio in Terra Santa, un modo per restituire a questa terra e ai suoi abitanti il dono che ha animato in filigrana la nascita di questo disco.


Complice la birra analcolica prodotta in loco, da otto anni nella cittadina di Taybeh (Ephraim) si compie un piccolo “prodigio”: cristiani, ebrei e musulmani si incontrano in fraternità grazie al collante costituito da musica e cibo. La birra di Taybeh supera le barriere di religione e appartenenza e permette alla comunità locale un sostentamento dignitoso, arrivando addirittura a generare utili per garantire servizi sociali. Ai “The Sun” è stato lasciato il compito di accompagnare con la musica la straordinaria carica umana che si respira in questo evento.

Pubblicato il 25 ottobre 2012 - Commenti (0)
10
mag

La signora in giallo

E’ da annoverare tra le serie più longeve della storia della tv. “Murder, She Wrote”, in originale, è conosciuta in Italia con il titolo “La signora in giallo”, impersonata dal 1984 al 1996 da Angela Lansbury e, nonostante da sedici anni non ci siano più nuove produzioni di questo telefilm, puntualmente le sue storie tornano a farci compagnia sugli schermi domestici.

Vien da chiedersi quale sia il meccanismo che, nonostante la serie televisiva sia datata e venga puntualmente riproposta nell’ennesima replica, coinvolge tutt’oggi migliaia di spettatori della nostra Penisola.
Probabilmente la molla della curiosità, l’interesse per comporre gli indizi in un quadro unitario, il desiderio di costruire da sè il senso di una storia senza averlo già intuito dopo le prime scene. Ingredienti che, purtroppo, vengono a mancare in tante occasioni in cui si cerca di trasmettere un contenuto relativo alla religione o alla fede. Se le prime parole fanno già presagire un già detto e un già visto, difficilmente si innesca la curiosità per approfondire un cammino o far propria un’esperienza profonda.


Gli utenti della Rete, magari, preferiscono partire dalle curiosità più semplici e dalle questioni di base: «Le testimonianze sulla resurrezione di Cristo sono attendibili? Che senso ha la sofferenza degli innocenti? Scienza e fede sono in contrasto?» A partire dalle domande comune di credenti e non credenti è nato il progetto “Alateia”(www.alateia.org) presentato anche al primo incontro dei nuovi evangelizzatori svoltosi in Vaticano nel novembre 2011.
Si tratta di un approccio per indizi, uno stimolo a cercare la verità che fa leva sulla molla della curiosità, un percorso simile a quello delle narrazioni tinte di giallo che ti tengono sulla corda fino alla fine proprio perché stimolano la capacità di indagine personale.

Aleteia è una community che fa circuitare domande e risposte su temi riguardanti la religione, la fede personale, l’etica. Un’idea intelligente che rifugge dal preconfezionato per dare all’utente la possibilità di costruire un percorso a partire dal dubbio e, a volte, dal sospetto. Sospetto che esperti, biblisti, teologici e comunità di cristiani online cercano di sciogliere a partire dalla loro testimonianza di vita.

Pubblicato il 10 maggio 2012 - Commenti (1)
05
apr

Fede: anche qui c'è la sorpresa!

Le chiamano “Easter eggs”, uova di Pasqua. Sono sorprese celate dai programmatori dentro i software da loro realizzati o all’interno dei videogiochi. A volte rappresentano la firma dell’autore ma nella maggior parte dei casi si tratta di piccole sorprese piacevoli inserite a scopo ludico, con l’unico scopo di stupire l’utente. Potete provarne alcune suggerite qui




La curiosità e l’effetto sorpresa costituiscono grandi forze propulsive sia nei processi di apprendimento che in quelli motivazionali. A guardare bene si tratta di meccanismi che stanno sullo sfondo delle parabole evangeliche e innervano una sorta di “didattica per indizi” che Gesù stesso propone ai suoi discepoli: «Maestro dove abiti?» «Venite e vedrete! ». Alla domanda «E chi è mio prossimo?» Gesù risponde raccontando una storia e lasciando al suo interlocutore le conclusioni.
Gli scrittori di libri gialli sanno bene che curiosità e indizi sono la travatura portante delle loro trame e tengono incollati i lettori alle pagine con questo tipo di strategia.

Purtroppo uno dei percorsi in cui, oggi, curiosità e sorpresa sembrano essere troppo fievoli è quello di iniziazione cristiana e del cammino di fede. Probabilmente prevale il già visto, il già sentito, il seriale, il ripetitivo.


Parlare di risurrezione dalla morte per molti cristiani sembra essere diventata un’acquisizione comune, che non lascia trasparire alcun mistero. É davvero un peccato che una notizia così dirompente faccia poco notizia.
Le uova ci insegnano che dentro al guscio può germinare la sorpresa della vita, forse per questo a Pasqua si potrebbe prendere un po’ più sul serio la strategia che ci suggeriscono.

Un caro saluto e Buona Pasqua a voi tutti

Pubblicato il 05 aprile 2012 - Commenti (1)
16
ago

Giornata di apertura della Gmg

Giovani in attesa della messa di apertura della Gmg.
Giovani in attesa della messa di apertura della Gmg.

Madrid, 16 agosto

La messa di apertura della Gmg ha restituito un primo segnale sulla temperatura dell’incontro mondiale, non solo per i 35 gradi Celsius visualizzati dai display delle banche, ma soprattutto per il desiderio gioioso di incontro che ha animato il prima il durante e il dopo della solenne liturgia.
Già dall’ora di pranzo centinaia di giovani avevano iniziato a popolare la calle de Alcalà e le aiuole che fronteggiano il museo del Prado dando vita ad un frequante scambio di saluti, grida, bandiere e cappelli. Grande attenzione anche per i più deboli fiaccati dal caldo umido. Più di qualche gruppo di Italiani è rimasto senza pranzo “Eravamo appena usciti dalla lunga fila di attesa del pranzo del pellegrino - spiega Roberto di Padova -perchè ci avevano detto di aver esaurito le scorte quando abbiamo visto arrivare il rifornimento con i panini.
Oggi si digiuna ma siamo contenti lo stesso, quello che conta veramente alla Gmg è altro.”

A qualche chilometro, nei pressi della Cattedrale, un gruppo di giovani tedeschi dà vita ad un flashmob compartecipato da un migliaio di persone che imparano rapidamente la danza guidati da un rapper.
Plaza de Cibeles è il luogo dei festeggiamenti madrileni e le autorità locali stanno cercando di dirottare i caroselli di auto e bandiere previsti al termine della “Coppa del re” che si disputerà il mercoledì 17 agosto tra Barcellona e Real Madrid, qualora i padroni di casa abbiano la meglio.

Giovani egiziani del Cairo con padre Marco.
Giovani egiziani del Cairo con padre Marco.

Un gruppo di giovani egiziani si ferma a raccontarci il lungo cammino di preparazione che li ha portati alla Gmg.
Padre Marco
spiega che i ragazzi del Cairo si sono recati prima in Italia per un cammino di preparazione con altri giovani legati alla famiglia salesiana e poi sono partiti insieme per Madrid. “E’ stato fondamentale il confronto con la fede di altri giovani come loro, rafforza e aiuta a sentirsi accompagnati. Tutto il nostro gruppo, Italiani compresi, è composto da 500 persone, ci guida il carisma di don Bosco". "La primavera araba?" –dice padre Marco, rispondendo ad una domanda sugli eventi del gennaio scorso- "è un processo lungo che sta continuando lontano dai riflettori e che dovrebbe portare ad una rinnovata coscienza, anche personale, del rispetto altrui. L’importante è che non si trasformi in una guerra di religione".

A Madrid anche un gruppo di 17 cristiani di lingua ebraica di Israele che fanno riferimento al patriarcato latino. Abbiamo colto al volo qualche battuta di un giovane accompagnatore che parla Italiano.

Pubblicato il 16 agosto 2011 - Commenti (0)
12
ago

Da Beirut a Madrid, legati dalla bandiera

Al centro con il cappellino rosso e giallo Roc, dal Libano.
Al centro con il cappellino rosso e giallo Roc, dal Libano.

Madrid, 12 agosto
Roc è uno dei trecento giovani libanesi approdati a Madrid per la Gmg. Sventola orgoglioso la sua bandiera nazionale che dalla cattedrale dell'Almudena porta alla parrocchia madrilena che lo ospita insieme ai conterranei.

"La metterò in un posto ben visibile anche durante la veglia e la messa con il Papa -ci racconta- così la potranno vedere gli altri giovani rimasti in Patria. Per noi la Gmg è molto costosa, così gran parte dei giovani che si trova in Libano si incontrerà a Beirut con gli stessi orari nostri per partecipare grazie ad un maxischermo all'evento. Sentiamo di rappresentarli tutti e il nostro cuore un po' è a Madrid e un po' con loro a casa"

Pubblicato il 12 agosto 2011 - Commenti (0)
27
lug

Gmg, generazione Facebook

C’è qualcuno in casa che si sta preparando per la Giornata mondiale della gioventù di Madrid? Stavolta sarà davvero “social”, il primo evento di questo tipo che si innesta nella generazione collegata da Facebook. Gli organizzatori spagnoli, infatti, hanno investito parecchie energie nel contattare i giovani attraverso i social network, primo fra tutti Facebook che nella pagina dedicata ai pellegrini italiani raggiunge quasi 30.000 iscritti. Sempre all’interno di Facebook viene proposta dal comitato spagnolo una particolare applicazione “Madrid 2011” che diventa una sorta di diario online per il pellegrino, con possibilità di scaricare e pubblicare contributi multimediali. L’ultima opzione di scelta accompagna il navigatore all’interno di un concorso sulla sostenibilità di un evento così massiccio; tra quanti seguono le tappe del cammino verranno sorteggiati i fortunati che avranno un accesso preferenziale alla veglia del 20 agosto.

All’appello si presenta timidamente anche il social network Xt3, nato all’indomani della Gmg di Sydney come tentativo pastorale di mantenere i contatti tra i giovani una volta terminato l’evento, penalizzato certamente dalla capillare diffusione di Facebook e dalla difficoltà di gestire le varie aree linguistiche.



Nei giorni del grande incontro madrileno sarà possibile seguire gli eventi in diretta grazie al canale Livestream predisposto dal comitato spagnolo. Nel frattempo proliferano i video su Youtube collegati in qualche modo alla Gmg. In quello che vi proponiamo qui sotto viene simpaticamente presentato il “Kit degli Italiani”.


Pubblicato il 27 luglio 2011 - Commenti (0)

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Autore del blog

Un prete in Rete

Don Marco Sanavio

Prete della diocesi di Padova che dal 1999 si occupa di coniugare il mondo della tecnologia con la pastorale. Ha iniziato a collaborare con alcuni uffici della Conferenza episcopale italiana in occasione del Grande giubileo del 2000, creando il sito www.giovani.org. Attualmente è all'interno del consiglio direttivo dell’Associazione webmaster cattolici italiani. A Padova è direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali della diocesi e segue la formazione di adulti e ragazzi all'uso dei new media.

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