08
ago
Un sociale network fotografico? Un mosaico di immagini? Difficile definire l’idea originale creata dal Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali e dalla Cei per la Gmg di Madrid. Si tratta di una proposta dal nome evocativo “Living world faces”, i volti giovani che rendono vivace e vitale il mondo, raggiungibile dal portale Pope 2 You . Proprio attraverso le loro facce e le immagini che raccontano frammenti di vangelo il Pontificio consiglio ha pensato di agganciare il tema della ventiseiesima giornata mondiale dei giovani tratto da una lettera di san Paolo "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede".
Partecipare è semplice, anche per chi non potrà andare in Spagna per l’incontro con Bendetto XVI.
E’ sufficiente inviare una foto segnalandone la provenienza su una mappa e aggiungendo una breve didascalia. In pochi istanti la foto andrà a comporre un mosaico con l’immagine del volto di Cristo. Il significato è chiaro, ma l’applicazione non si ferma qui: con un tocco di mouse si potrà ricomporre la figura ricalcando il volto di papa Benedetto o il logo della Gmg. Sempre attraverso Pope 2 You si potranno inviare cartoline elettroniche ad amici e conoscenti (http://apps.facebook.com/popetoyou).
Pubblicato il
08 agosto 2011 - Commenti
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01
mar
Nell’era delle reti sociali non poteva mancare qualche proposta diretta alle famiglie. My heritage è un sito che consente di creare gratuitamente, previa registrazione, il proprio albero genealogico. Fin qui nulla di straordinario. L’idea originale è che si possa chiedere a membri della stessa famiglia dislocati anche in paesi molto lontani dal nucleo originale di completare legami e discendenze con l’aggiunta di foto. Nella parte più ludica del sito è possibile utilizzare la tecnica del riconoscimento facciale per verificare se possediamo tratti somatici simili a quelli di qualche celebrità oppure possiamo chiedere all’applicazione “Look-alike Meter” a quale dei due genitori assomigli di più un figlio.
Ricostruire l’albero genealogico può diventare un’interessante attività collaborativa per raccontare ai piccoli le loro origini, ma anche per un aggancio con la genealogia e la storia di Gesù e con le discendenze bibliche.
Attenzione, però, mai fidarsi troppo! Il consiglio è di consegnare alla tecnologia solo i dati essenziali, il minimo indispensabile. La privacy, oggi, è uno dei bei più preziosi e più insidiati, va protetta con cura. Si possono costruire linee di discendenza anche solo utilizzando i nomi senza cognomi. Per quanto riguarda le foto vale la pena di dare uno sguardo al livello a cui è giunta la tecnica del riconoscimento facciale: meglio, quindi, non pubblicarne troppe, soprattutto quando si tratta di minori.
Pubblicato il
01 marzo 2011 - Commenti
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