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Caro Celentano, di quali preti parli?

Caro Celentano,
mi sento autorizzato a risponderti perché ieri sera mi hai interpellato direttamente parlando alla “camera dove son dentro i preti”. Sono uno di quei preti che la predica la preparano, cercano di curarla facendo attenzione al senso, alla concretezza della vita, al ritmo e anche al volume ottimale per coloro che stanno in fondo alla chiesa e, secondo te, sentono male. Mi auguro davvero che tu non li abbia confusi con gli "ultimi" di cui si parla nel Vangelo. Sarebbe grave.
Nelle mie prediche, più che parlare di paradiso, parlo della Risurrezione di Cristo che è il vero e proprio centro della mia fede e anche della tua, se ti professi cattolico. Racconto della salvezza che Lui ci ha portato.

Forse c’è da fare qualche passo anche a livello teologico. Ci è stata promessa la risurrezione della carne (lo dico ogni domenica nel "Credo"), la vita piena, nel giorno del nostro battesimo: di questo parlo io come centinaia di altri preti e frati che ho conosciuto nella mia vita.
Ma non posso tacere di altri argomenti che riguardano il quotidiano della gente e che, talvolta, hanno bisogno di essere illuminati dal Vangelo per diventare segnali indicatori dell'altra dimensione che sembra starti tanto a cuore.
E per farla completa collaboro anche con Famiglia Cristiana, un giornale di cui tu auspichi la chiusura ma che in realtà io trovo estremamente coraggioso, onesto e libero, tanto da dire pane al pane e vino al vino, anche quando si tratta del tuo modo singolare di destinare parte del cachet ai poveri. Non è una rivista nata per dare consolazione ai malati ma per aiutare le persone a collegare la logica del Vangelo con la concretezza della vita. Ovviamente per capirlo bisognerebbe leggerla.

Proprio per il fatto che Gesù Cristo si è incarnato, parlare di ogni ambito della vita dell’uomo alla luce del Vangelo può orientare alla condizione ultima che, ribadisco, è la risurrezione della carne, la vita che continua.
Se una rivista molto popolare fa questo, a mio parere, ha già dato un aiuto grande alla mia azione pastorale nella quale, tra l’altro, suggerisco sempre che la carità dovrebbe essere discreta e non strombazzata per essere più vera.
Me lo insegna il Vangelo. Peccato che per alzare l’audience si debba ricorrere ad un lanciatore di coltelli che, però, continua ad allenarsi guardando la vita dallo specchietto retrovisore. Rischioso... forse basterebbe cantare bene e parlare di meno...

Qualcuno in Rete ha ipotizzato che si potrebbe chiudere anche un Festival dalle spese così esorbitanti in un periodo in cui molte famiglie non arrivano a fine mese costi che, tra l’altro, rendono scandaloso il fatto che si inceppi il sistema di votazione e la gara si debba ripetere. Ma io non arrivo a tanto.
Mi limito a suggerire che una infinitesima parte del tuo cachet tu la possa destinare a migliorare i problemi tecnici che ci rendono più difficile la vita, a cominciare dall’impianto audio delle chiese che frequenti tu e dal sistema di votazione della giuria dell’Ariston. E magari anche a qualche buon libro di teologia.

don Marco Sanavio

Pubblicato il 15 febbraio 2012 - Commenti (27)

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Postato da benny il 27/02/2012 16:40

Gesù Cristo in Matteo 6: 33 dice: "Continuate dunque a cercare prima il regno a la Sua giustizia" questo è ciò che predicava e questo è ciò che dobbiamo fare. il regno di Dio sulla terra è ciò che avremo se abbiamo fede nel riscatto di Gesù Cristo. Dio ci ha promesso la vita eterna, e se abbiamo fede l'avremo.

Postato da nicolag il 24/02/2012 11:52

@folgore L’osservazione e/o integrazione è giustissima. Non appare superfluo aggiungere che se tutta la Chiesa e i suoi validi esponenti esplicitassero opportunamente l’importanza di alcuni valori e operassero di conseguenza,secondo principi di giustizia,solidarietà e carità e guardassero meno alla materialità fatta di denaro e potere, tante cose migliorerebbero anche nella società civile e forse il buon Celentano non avrebbe motivo di fare il Predicatore. Credo che tutti i cattolici, i religiosi con scrupolosa quotidianità, dovrebbero ispirarsi al contenuto di quella splendida sintesi del Cristianesimo che è la prima Enciclica di Benedetto XVI “Deus Caritas Est” e tutti coloro che occupano posti di responsabilità (con molto più rigore quelli che operano nello Stato Vaticano) alla efficace,pregevole terza Enciclica “Caritas in Veritate “, presa in considerazione qualche giorno fa ,come luminosa guida, persino da un economista di sinistra,Stefano Fassina,del Partito Democratico.

Postato da folgore il 23/02/2012 18:01

@nicolag. ....e mancando l'intervento del Celentano in Italia avrebbero trovato di che parlare di una riforma che non funziona e di uno Stato verso il default. Meglio, molto meglio, parlare della Belen o di Celentano.

Postato da nicolag il 22/02/2012 00:49

Caro Don Marco, credo che anche tu avrai letto su Famiglia Cristiana l'articolo acre e provocatorio del 10 febbraio a firma di Franca Zambonini e i commenti altrettanto inopportuni del direttore di Avvenire, scritti il 1° febbraio. Tu non ne fai alcun cenno. Non è giusto ignorarli e fare, come al solito, filosofia cristiana, frutto di tanti studi, che inducono più a distinguere che ad accomunare. Se quegli scritti non ci fossero stati, Celentano non avrebbe fatto lo specifico intermezzo e avrebbe sicuramente donato ai 14 milioni di spettatori un'altra canzone.

Postato da marialma il 21/02/2012 08:18

Io comunque non volevo criticare Don Gallo per quello che fa, ci mancherebbe, a me non piace quello che dice. SONO TOTALMENTE D'ACCORDO CON brunoi. Anche tanti preti delle parrocchie aiutano chi ha bisogno senza farsi una grande pubblicità, senza partecipare ai salotti televisivi. Cito il mio Parroco che ultimamente, su nostra segnalazione, non ha esitato un attimo ad aiutare una famiglia in difficoltà pagandole la bolletta del gas, e quando predica non fa politica. Per quanto riguarda Lampedusa sono d'accordo che stia operando meglio la Caritas del Card. Bagnasco, forse lo vorrebbero là sulla spiaggia ad accogliere i profughi! Ma quando lo capirete che la Caritas è Chiesa?

Postato da marialma il 20/02/2012 13:39

Siccome non vedo pubblicati due miei commenti, credo che voi non li abbiate ricevuti.Per capire se il problema dipende dal mio computer potreste confermare, grazie.

Postato da folgore il 20/02/2012 00:22

Don Narciso, io non voglio fare commenti sulle sue omelie (o prediche che voglia chiamarle) anche perché non avendone sentita nemmeno una non sarei corretto e onesto a rilasciare un commento. Però di prediche ne sento tante e debbo dire che ve ne sono di quelle che sembrano scritte da un politico e non da un sacerdote. Ve ne sono di quelle tutte intrise di sentimenti mielosi da far divenire diabetici e altre che sembrano solo una forma di qual terrorismo verso quelle persone che hanno la ventura di capitare in quella celebrazione liturgica. Non rammenta quel commento che fece a suo tempo mons. Crociata?

Postato da brunoi il 19/02/2012 11:00

x santrev ea ltri di preti che spendono la vita per i poveri e gli ultimi in italia e nel mondo ce ne sono a decine di migliaia,pero' lo fanno senza esibirsi nei salotti televisivi,con i suoi soliti comizi politici. Ti ricordo che a Lampedusa era presente la Caritas che in quel caso era piu' efficace di un rappresentante del Vaticano. Credo che Bagnasco debba difendere anche gli immobili dove anche Don Ciotti,don Mazzi, e a tanti altri svolgono le loro attivita' in favore degli ultimi. Il polverone sollevato dai radicali ha fatto dimenticare che la Chiesa per gli immobili affittati o attivita' commertciuali ha sempre pagato l'Ici. Tutte le risorse della Chiesa sono destinate al bene spirituiale e materiale della gente,Facessero cosi i radicali che ogni anno ricevono 15 milioni dallo stato per la loro radio che pubblicizza i digiuni di Pannella.Pero' i poveri vanno a bussare nelle parrtocchie.

Postato da santrev il 18/02/2012 00:52

Incuriosito da alcuni commenti, ho comprato e letto l'ultimo libro di don Gallo. Ce ne fossero preti come lui! Almeno lui ha il coraggio di andare in mezzo alla miseria e a portare una parola di conforto ai piú bisognosi. Quanti mesi sono passati prima che un rappresentante dela chiesa dal Vaticano abbia sentito il dovere di presentarsi a Lampedusa per accogliere quei disgraziati che lasciavano la loro terra perché scacciati dai loro fratelli? I cattolici in seno al precedente governo dov'erano? Quando sento parlare di accoglienza dal Vaticano mi vengono i brividi! D'altra parte finché si chiudono le chiese o nelle chiese aperte non trovi quasi mai un sacerdote con cui confidarti nel momento del bisogno, significa che in Vaticano richiedono ai preti altre prestazioni, non ultima quella di essere prima di tutto ragionieri. Infatti il primo problema di Bagnasco in questi giorni come abbiamo appreso dalla stampa é l'ICI sugli immobili della chiesa. Per le anime, secondo lui, basterá forse un bel sermone dal pulpito alla domenica..... ! Speriamo che Dio ci dia qualche altro don Gallo, don A. Mazzi, don Ciotti, mons. Bregantini, tanto per fare qualche esempio. Abbiamo bisogno di esempi, perché di parole come quelle che spesso escono dal Vaticano non ne abbiamo proprio bisogno.

Postato da enfi il 17/02/2012 18:25

Caro martinporres don Gallo un narciso? innanzi tutto non circola con le auto con l'autista come in vaticano o alti prelati tipo vescovi e cardinali. Oppure alcuni preti di parrocchie ricche che circolano con auto di grossa cilindrata e gestiscono agenzia di tuor operetor. Comunque al riguardo del comportamento di Celentano l'unco errore che ha commesso è quello di aver chiesto la chiusura dei giornali cattolici, per il resto è tutto vero sprattutto il marcio viene dal vaticano dove pensano solo alla carriera personale. Provino a vivere per un giorno questi così detti uomuni di chiesa come un prete di campagna o ancora peggio di montagna del nostro sud, il giorno dopo scappanoa gambe all'aria. é questo che bisogna denunciare. Lo sai che i nunzi apostolici in giro per il mondo fanno una vita da nababbi?

Postato da martinporres il 16/02/2012 18:55

Don Gallo? Un narciso!!!

Postato da marialma il 16/02/2012 18:01

Dimenticavo, ho sentito Don Gallo parlare male di Giovanni Paolo II, ho sentito Don Gallo fare apologia del suicidio, ho sentito Don Gallo durante un'omelia, in un video trovato su internet, parlare di politica e citare Berlusconi. ho sentito Don Gallo bestemmiare e dire parolacce durante un comizio, forse sono questi i preti che piacciono a Celentano.

Postato da marialma il 16/02/2012 17:45

Celentano ha anche citato Don Gallo cioè un prete molto schierato politicamente, che appare in televisione soprattutto per parlare di sè, non ho mai sentito Don Gallo parlare di Dio e del paradiso!!!

Postato da flegreolive il 16/02/2012 16:34

carissimo direttore, non condivido "l'arrabbiatura" che si sta scatenando in questi giorni contro Celentano, forse non è stato preso appieno il senso della sua "uscita dissacratoria" . Un fondo di verità c'è ed è, inutile nascondercelo, non credo che siamo degli struzzi. Forse con i tempi che corrono oggi siamo distratti dalle “ragioni” di Celentano. Io ho solo visto un uomo/artista che ha lanciato un GRIDO di aiuto e richiamo a tutti. Dio se fosse in mezzo a noi ne sarebbe contento? Le cose dette, anche se aspre, cattive, insulse o come si vogliono definire, sono solo un grido di un credente che vede la deriva che ha preso oggi la Chiesa – in questi giorni in modo particolare, pedofilia, la morte del Santo Padre o minacce ai suoi membri. Non "azzannerei" così ferocemente chi urla al lupo, ma rifletterei molto molto prima di rispondere. Celentano da quello che so è un vero credente e cattolico, non ha e non credo che parlasse a vanvera, per dire certe cose qualcosa sa che è molto di più di quello che ha detto. Per anni ci siamo domandato: Dio dove sta? Mi ricordo una frase (chiedo scusa se sbaglio la forma) di Giovanni Paolo II, in una domenica " Dio è tanto disgustato dell'uomo che ha girato il volto dall'altra parte" anche Lui si sbagliava? Molto sono gli errori e i peccati che TUTTI i CATTOLICI stiamo commettendo… allora, perché non fermarsi e riflettere con serenità? Perché non si chiede ad Adriano del perché ha gridato? C’è sempre una risposta anche dietro a chi denuncia certo andazzo dovrebbe essere ascoltato, non chiedere scusa come se poi la frittata si ricomponesse, questo è un ulteriore aggravio che la Chiesa commetterebbe. Celentano è forse l’unico artista che non ha mai dato scandolo o abbia fatto cose che avessero offeso la morale cattolica, perciò domandiamogli perché: grazie per avermi dato l'opportunità di dire un mio pensiero. Flegreo live

Postato da G.Mario28 il 16/02/2012 15:01

Leggo sempre con piacere gli articoli di carattere sociale che dibatte F.C.. Mi sono utili per formarmi una opinione che confronto con articoli di opposta opinione. Una cosa è certa, il primo a parlare di questioni sociali, oltre che del Padre, è stato Gesù Cristo.

Postato da chiarugiola il 16/02/2012 12:32

Grazie per aver dato voce ai nostri pensieri.

Postato da Pisitu il 16/02/2012 12:29

Caro prete in rete, ammiro la sua franchezza e sincerità, non certo le "sue certezze e sicurezze"! CELENTANO, FORSE, IN FORMA ERRATA E DA UN PULPITO IMPROPRIO, HA ESPRESSO CIO' CHE MILIONI D'ITALIANI PENSANO, a proposito della intromissione della stampa e della Istituzione chiesa. Frequento regolarmente la chiesa, sono in amicizia con diversi preti e con tanti credenti e non, e posso assicurarLe che la Gerarchia cattolica parla più di politica con tutti i corollari e meno di Gesù. Né l'Avvenire, nè F.Cristiani dovrebbero essere soppressi, ma posso chiedere: sono espressione della religiosità e fede dei cattolici italiani o solo di una certa parte "fedele" alle gerarchie romane? Ricorda il caso di Zizzola? Chiedo: Durante il governo berlusconi, la stampa cattolica, in primo luogo l'Avvenire, ha seguito una linea di libertà evangelica o il rpincipio "do ut des?. La stessa F.Cristiana, che in certe occasioni é stata "libera", non é stata bacchettata da Roma...o no! Mio umile parere é che quando succedono queste occasioni "storte" é bene usare il discernimento e chiedersi: perché Celentano parla così coperto dagli applausi; perché sulla stampa quotidiana appaiono certi articoli critici nei confronti del Vaticano? Chiedo: ci siamo resi conto dell'impatto deleterio che ha avuto "la scopetrta" della migliai di bambini e bambine abusati da sacerdoti con il silenzio totale delle gerarchie? Chiedo solo ascoltare tanto e parlare meno, e chiedo scusa nel caso il mio tono sia stato poco amichevole.

Postato da giovanni.petrizzo il 16/02/2012 10:57

Condivido l'analisi e la replica fin troppo soft nei toni. Ho l'impressione che Celentano non sappia di cosa sta parlando. Si dichiara cattolico ma dimostra di non conoscere l'essenza della nostra Fede che è l'incarnazione. Vale a dire che il Dio non se ne sta in Paradiso a fare da spettatore delle vicende del mondo, ma entra nella nostra storia da uomo e viene a insegnarci come stare nel mondo. Quindi, se realmente pensa ciò che dice, è l'ennesima persona che si dichiara cattolico "a modo suo", nella scia di tanti che si ritagliano un credo a misura della propria persona. In questo caso è realmente il Re degli ignoranti, nel senso che non sa di cosa parla. Un velo pietoso invece sul suo compenso, vergogna del un servizio pubblico(?), indegno di una Nazione civile che chiede sacrifici sempre agli stessi, indecente per chi lo richiede, anche se lo destina in beneficenza, pretestuoso dietro la scusa del rientro attraverso gli introiti pubblicitari che non fanno altro che alimentare il circolo vizioso del consumismo. E s davvero deve essere beneficenza, la faccia con i suoi soldi( non con i nostri) e soprattutto non strombazzi ai quattro venti la sua presunta generosità. Anche in questo caso il Vangelo docet:"la tua destra non sappia cosa fa la sinistra"; "chi ha dato di più? Colui che ha dato il superfluo o colui che ha dato tutto ciò che aveva?" Ecco, se Adriano vuol essere cristiano e cattolico, cominci a confrontarsi con la Scrittura e la traduca in quotidianità.

Postato da mghiri il 16/02/2012 10:41

è che Celentano è il classico italiano pavido che usa il popolo come ariete per fare i suoi interessi. Ed il popolo ci casca, come ci cascò quando lo stesso Celentano invitò, in una sua trasmissione, il Santoro epurato dalla RAI. Allora probabilmente anche Famiglia Cristiana prese bene quella iniziativa del molleggiato. Diciamo che se si deve colpire un uomo e se questo, per caso, si chiama Berlusconi, la Famiglia Cristiana si comporta come Celentano.

Postato da vivalavita il 16/02/2012 10:37

Sento di dover dire la mia sulla diatriba tra Celentano e la stampa cattolica: sono stata abbonata per più di vent'anni a Famiglia Cristiana e posso dire che si parla molto di Dio, di fede, di valori...oltre che di politica, di informazione, di temi sociali...ovviamente da un punto di vista di parte. Ciò vale però per tutte le testate giornalistiche. Non mi pare, fra l'altro, che Celentano si sia espresso circa temi quali aborto ed eutanasia!!! E' sempre stato un cattolico...ha parlato di Dio, del paradiso; ha solo detto che alcuni giornali danno troppo spazio alla politica. Ma vorrei sapere se ha mai letto quei giornali!!! E..nessuno può arrogarsi il diritto di chiedere la chiusura di giornali: dall'Avvenire, all'Unità a... In qualità di cattolica praticante convinta dei principi morali quali, in primo luogo: ABORTO (perchè è questo che provocano gli esperimenti condotti sulle cellule staminali, procreazioni in vitro)... e EUTANASIA (il nome esatto che si deve attribuire alla morte indotta anche in stati vegetativi...quante volte ci si può svegliare da questi stati di coma, ne abbiamo un recentissimo esempio di cronaca) ritengo doveroso TESTIMONIARE il mio punto di vista, a cui sono pervenuta non per adesione bigotta, ma per scelta matura, consapevole, risultato di ricerche, documentazioni, letture, studi di carattere teologico, colloqui con cattolici e non (mio marito si proclama ateo!). Grazie per le sue TESTIMONIANZE in TV. Purtroppo non ho potuto seguire il suo intervento circa Celentano. Sono una mamma di quattro figli (quelli che il buon Gesù mi ha donato, senza ricorrere ad alcuna contraccezione contraria alla morale, insegnante (professione che mi consente di veicolare ai bambini i principi morali di cui la società ha bisogno) e...ora nonna superfelice di Angelo di quattro mesi. Un ultimo episodio: mia figlia, un paio di anni fa (all'età di 26 anni, con amici si è recata in viaggio a Barcellona: di domenica, tra i commenti sarcastici, è andata a cercare una chiesa per partecipare alla S. Messa in lingua spagnola!!! e così nei villaggi- vacanze, ecc...) Fin da piccoli, siamo sempre andati a messa insieme, hanno fatto parte degli scout, dell' ACR e sono ragazzi moderni, con interessi da giovani e non "bacchettoni"!!! Grazie per l'attenzione, se vorrete leggermi...

Postato da Andrea Cau il 16/02/2012 10:11

Concordo pienamente, ma non credo che il soggetto della missiva meriti anche una lettera a lui dedicata. Più che un uomo "telepilotato tramite auricolare che vaniloquia frasi sconnesse in preda di se stesso ( o di chi gli evita quelle pause frutto di ignoranza che molti scambiano per il pensiero di un filosofo ), mi hanno stupito i commenti volti a difenderlo di persone che giustificano l'ingiustificabile. Le offese vengono quindi relativizzate o contestulizzate : "Deficiente non è una offesa" scrive il povero Mazza; d'altronde il povero Aldo grasso è stato carente di : " allegria e savoir faire" . E Morandi dice che lui, testuali parole : "è un po' così". Poverino, doppiamo capirlo, in fondo è come avere a che fare con un minus habens da come lo descrivono i suoi difensori. Ma allora mi chiedo due cose. Primo se il "poverino" in questione è un po' così, lasciamo che si curi a casa propria, così da impedirgli potenziali traumi psicologici. Secondo: Ma non è che i malati veri sono quelli che lì ce lo hanno messo a suon di quattrini, in un periodo per noi così nero economicamente e che ora si affannano a giustificarlo?

Postato da nazareno il 16/02/2012 09:46

Ti ringrazio don, in poche parole hai condensato il pensiero di ogni sacerdote. Anche io, parroco in un paesino di montagna del Gargano sono stato colpito dalle parole del Celentano che si professa credente, ma in una fede che si è autocostruita. Quella di un Gesù disincarnato era considerata eresia già nel 2° secolo dopo Cristo: un monofisismo in cui Gesù è soprattutto un essere spirituale, amorfo, calato dal cielo che ha "fintamente" vissuto la vita umana. L'incarnazione, secondo tale visione, sarebbe stata solo la via indispensabile a Dio per venire sulla terra ma non una vera condivisione della vita dell'uomo. Su questa visione il Celentano evidenzia le sue lacune di fede, colmabili solo con una giusta catechesi e con la conoscenza della storia della Chiesa. Storia che dimostra di non conoscere. Vivendo in un paesino di montagna mi trovo a far fronte a diversi problemi pastorali: famiglie in difficoltà lavorativa, giovani disoccupati, isolamento dovuto alla locazione geografica...per non parlare poi della necessità di recuperar fondi per mantenere le 3 chiese del paese....o dovrei solo occuparmi di parlar di Paradiso durante la predicazione? Ma, il signor Celentano, conosce solo don Gallo? Così pare. I problemi di ogni parroco non sono solo quelli spirituali ma anche quelli materiali, gli stessi di ogni persona che pur non essendo "del mondo" è però "nel mondo". Il Celentano si è autooffeso: ha cioè offeso la sua dignità di uomo chiedendo ai preti di esser lontani dai problemi dell'uomo e di occuparsi solo di spiritualità. Una spiritualità appunto disincarnata, come dimostrano i suoi attacchi a l'Avvenire e a Famiglia Cristiana. Leggo i tanti commenti "positivi" di chi per approvare il Celentano ammette di conoscere Famiglia Cristiana. Io credo che in molti, tra cui lo stesso Celentano, non leggano Famiglia Cristiana settimanalmente nè sono abbonati ad Avvenire. Inoltre il cantante chiede ai sacerdoti di essere come don Gallo, che nelle sue presenze in tv fa molto chiasso politico....insomma contraddizioni su contraddizioni. Vorrei invitare Celentano a legger tutto il vangelo, soprattutto in quella parte in cui si dice che "la destra non sappia ciò che fa la sinistra". Inoltre potrebbe leggere anche le lettere di San Paolo nei riferimenti sulla carità.... La sua carità, peraltro pelosa e penosa, non è reale beneficenza ma sistema per esser apprezzati, lodati e onorati, con un compenso che è dato comunque alla sua persona. La vera carità sarebbe stato dire: vengo gratis....la vera carità è privarsi del proprio e non privare gli altri. Su questo anche le dirigenze Rai hanno le loro colpe. Hanno chiesto l'intervento di Celentano per "far audience". Orbene, questa audience si sta ritorcendo contro. E, che dire: ben gli sta. Con rammarico, don Nazareno Galullo, parroco di Rignano Garganico

Postato da sticciumaronna il 16/02/2012 00:28

La Chiesa non dovrebbe esistere!!! vivremmo tutti meglio!!! è tutta una finzione!!! vergognatevi.... I credenti sono da interdire...peggio dei giocatori di macchinette da bar...hanno il cervello assuefatto...sono macchine....non ragionano e di ciò voi vi alimentati così come si alimenta la mafia per poter vivere...di ignoranza!!!! serie B

Postato da lettore02 il 15/02/2012 21:29

Caro Don io non so se sono autorizzato, comunque non mi pongo il problema, quello che mi chiedo invece è il perchè di tanto furore; non tanto su quello che ha detto Celentano la cui prolusione è di una noia mortale in quanto scontata e del tutto prevedibile : essa risponde unicamente alle leggi dello spettacolo e da animale di palcoscenico quele è ha colto al volo l'opportunità offertagli dalle critiche del vostro giornale a riguardo della destinazione del suo appannaggio. Perchè insistere sul modo di fare "carità" di Celentano? Provi per un attimo a pensare che lui, il re degli ignoranti, non avesse detto nulla sulla destinazione del suo cachet e che ugualmente l'avesse destinato in beneficenza lei ritiene che non l'avrebbero crocifisso per il suo appannaggio? Quanto alla pubblicità della carità, sui midia corrono decine di spot della Chiesa riguardo alla destinazione dell'8%° tanto per dire che la carità si fa e non si dice, questo vale per me, per lei; non vale per un uomo o istituzione pubblica con denari derivanti da sovvenzioni pubbliche. Mi perdoni Don, il cattivo pensiero; non è che il metodo Celentano di carità al netto delle tasse vi ha messo in crisi? Qual'è la quota che va in beneficenza dell'8%°?

Postato da Anna Spadon il 15/02/2012 21:00

Complimenti per la risposta, veramente calibrata e giustamente argomentata. Bravo come sempre.

Postato da graziella baracchino il 15/02/2012 20:47

adriano celentano "era" un buon cantante ..... forse dovrebbe allenarsi a cantare meglio!!!!! piuttosto che parlare a tutto il popolo italiano senza cognizione di causa!!!

Postato da giggio il 15/02/2012 19:21

condivido in pieno l'articolo. ma parlare a celentano e a quelli come lui è fiato sprecato. pensano di avere la verità in tasca e che solo la loro sia quella giusta. analfabeti di cose della nostra religione, qualunquisti cresciuti al bar o nelle osterie, pieni di idee preconcette o lettori di libri contro la religione senza porsi in serio confronto con chi di questa religione ne è un degno portavoce

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Autore del blog

Un prete in Rete

Don Marco Sanavio

Prete della diocesi di Padova che dal 1999 si occupa di coniugare il mondo della tecnologia con la pastorale. Ha iniziato a collaborare con alcuni uffici della Conferenza episcopale italiana in occasione del Grande giubileo del 2000, creando il sito www.giovani.org. Attualmente è all'interno del consiglio direttivo dell’Associazione webmaster cattolici italiani. A Padova è direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali della diocesi e segue la formazione di adulti e ragazzi all'uso dei new media.

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