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Cattolici e Rete, è ora di buttarsi

Una recente ricerca condotta da SWG per il Moige (Movimento italiano genitori) ha messo in luce come sia cresciuto il consumo di Internet da parte dei minori. Ben 7 su 10 navigano quotidianamente per circa un’ora di media. La percezione è, però, che questi giovani cybernauti non siano del tutto a conoscenza dei pericoli che corrono nell’esplorazione del web.

     Infatti da un’indagine condotta da A&F Reserach risulta  che il 30% degli adulti e il 40% dei ragazzi non sa proteggere in modo adeguato la privacy all’interno dei social network. Così Moige, Tren Micro, Cisco, Polizia postale e delle Comunicazioni hanno lanciato una campagna, partita da Roma il 27 ottobre, per sensibilizzare gli alunni di 30 scuole secondarie di primo grado su rischi e pericoli della Rete.  



     Il tessuto delle parrocchie italiane ha sempre avuto le antenne ricettive nel mondo dell’educazione, ha spesso integrato e completato la formazione proposta da altre agenzie cercando di coniugare i valori irrinunciabili in cui crede con progresso e novità. Peccato che nel settore della formazione all’uso dei nuovi media risenta di un passo troppo lento. Forse l’impreparazione e la perplessità di fronte ad un percorso che appare estremamente accelerato hanno fatto sì che non sorgessero rapidamente cammini chiari e condivisi. Ci si muove a tentoni, invitando esperti più o meno qualificati che spesso puntano il dito sulla pericolosità della navigazione tralasciando, invece, le straordinarie opportunità che l’elettronica offre ai giovani di oggi. 

     Il mondo “virtuale” e intangibile che si incontra in Rete è svilito spesso da chi opera quotidianamente nel mondo spirituale che, pur con altre caratteristiche, opera costantemente a contatto con l’intangibile, l’invisibile, l’impercettibile. Non sembra più il tempo di stare alla finestra, accontentandosi di qualche infarinatura sull’argomento. Probabilmente va studiato, sviscerato, riproposto ai ragazzi all’interno dei cammini formativi parrocchiali come un ambito fondamentale che coinvolge il mondo delle relazioni e lo stesso itinerario di fede. Solo così il “virtuale” potrà diventare un termine che indica la grande forza che sta dentro ai nuovi mezzi e non solo il lato problematico del loro uso.

Pubblicato il 31 ottobre 2011 - Commenti (2)

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Postato da Giampaolo Morandi il 02/03/2012 15:32

Ho incominciato a ballonzolare con il computer quando mio figlio aveva 12 anni, ora ne ha 40: Sono sempre un dilettante allo sbaraglio, ma sono un grande osservatore e preti come don marco hanno la mente proiettata nel futuro. Ora io penso che lo strumento informatico sia partito con il piede giusto, ma stia camminando su un percorso contorto e quindi volonterose guide sono come l'acqua nel deserto.

Postato da Andrea Canton il 02/11/2011 12:03

Proprio in queste settimane, col mio gruppo giovanissimi, stiamo affrontando quella sottile linea rossa che c'è fra reale e virtuale. Un'attività che ha riscosso molto successo è stata questa: abbiamo fatto pescare ai ragazzi, con l'ordine di non farlo vedere a nessuno, un foglietto con scritto il nome di un altro ragazzo del gruppo. Compito per casa, quello di cercare e inviarci figure barbine, foto imbarazzanti, e tutto ciò che, ormai, fissato sul web grazie ai Social Network, in particolare Facebook, è virtualmente accessibile da chiunque. Da una parte ci siamo divertiti, dall'altra i ragazzi si sono un po' angosciati nel vedere quanto di loro sia divenuto pubblico. L'idea che un ragazzo, fra 60 anni, potrà vedere sugli archivi di Internet le cavolate che faceva il nonno da ragazzino può far riflettere sull'immagine che ognuno vuole o può dare di sé stesso.

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Autore del blog

Un prete in Rete

Don Marco Sanavio

Prete della diocesi di Padova che dal 1999 si occupa di coniugare il mondo della tecnologia con la pastorale. Ha iniziato a collaborare con alcuni uffici della Conferenza episcopale italiana in occasione del Grande giubileo del 2000, creando il sito www.giovani.org. Attualmente è all'interno del consiglio direttivo dell’Associazione webmaster cattolici italiani. A Padova è direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali della diocesi e segue la formazione di adulti e ragazzi all'uso dei new media.

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