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Dire Cristo ai quattro venti
"Cuatro vientos", quattro venti, il nome dell'aeroporto militare di Madrid che ha accolto l’incontro finale di questa ventiseiesima Gmg si è rivelato abbastanza profetico per l’intero evento. Il papa ha chiesto ai ragazzi di testimoniare senza vergognarsi; dire Cristo ai quattro venti, portarlo nella vita quotidiana è la missione affidata ai giovani.
Quattro venti dovrebbero essere anche quelli che si sono congregati nel violento fenomeno atmosferico della veglia di sabato notte, sconvolgendo un po’ i piani della celebrazione, interrompendo il Papa e danneggiando le tende dalle quali avrebbe dovuto partire la distribuzione dell’ Eucarestia.
Quindi niente comunione per i fedeli domenica mattina. Di certo saldi e radicati i tanti giovani che hanno continuato a cantare e ballare anche sotto la pioggia battente, sorprendendo anche il Papa.
Levante, Ponente, Tramontana e Ostro sono i venti che accompagneranno il decollo e il ritorno dei pellegrini nelle loro terre di origine, insieme alla domanda affidata loro da Benedetto XVI: «Ma voi, chi dite che io sia?» chiede il maestro «Rispondetegli – suggerisce il Papa – con generosità e audacia, come corrisponde a un cuore giovane qual è il vostro».
E’ cambiata anche l’aria, quella tesa che aveva accompagnato la vigilia dell’evento in Spagna, ma soprattutto a Madrid, si è trasformata parzialmente in brezza di simpatia da parte di un popolo che per il 70% si dichiara cattolico ma che poi, nei fatti, vive una forte atmosfera di secolarizzazione e indifferenza.
Brutta aria per i giovani pellegrini rimasti fuori dall’aerodromo e ha vissuto qualche momento di smarrimento durante la breve bufera di sabato notte.
Qualche falla organizzativa non di poco conto c’è stata in questi giorni.
Tutti lo sanno ma di solito non se ne parla, un po’ perché i problemi si annacquano nella buona riuscita globale dell’evento, un po’ perché si è ospiti e non è cortese fa notare i disagi subiti.
Fortunatamente l’indole ottimista dei giovani e lo spirito di fede con cui si vive l’intero evento riescono a trasformare anche le situazioni più critiche in occasioni di ulteriore crescita.
Adesso soffia vento di Brasile, vento caldo e un po’ pazzerello che proietta già il pensiero oltre. Appuntamento a Rio, nel 2013.
Pubblicato il 21 agosto 2011 - Commenti (0)