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Bresso, tanta gioia in attesa del Papa
I cancelli della spianata di Bresso si sono aperti alle 4 del mattino e c’era già una piccola folla in attesa. Le poche centinaia di persone che hanno deciso di trascorrere la notte all’aperto sono state radunate in un settore vicino al palco. Tra la folla che ha occupato i contano tante famiglie ma anche pellegrini che desiderano condividere questo momento di preghiera con un’assemblea così vasta e con il Santo Padre.
Chi ha vissuto veramente in pieno l’esperienza dell’incontro sono le famiglie giunte a Milano sin dall’inizio della settimana, ospiti delle famiglie del luogo, che hanno gustato l’accoglienza e sperimentato il confronto con coppie provenienti da ogni paese del mondo. Ce lo conferma la coppia responsabile della pastorale familiare di Grosseto che ha provocato anche un consistente cammino di preparazione prima dell’evento. «L’ospitalità nelle famiglie è stata straordinaria – spiegano Giulio e Angela Borgia, responsabili dell’Ufficio diocesano e delegati a partecipare al congresso internazionale- per noi è stato importante vivere l’intera esperienza di scambio e dialogo di cui questa celebrazione è solo la conclusione.»
Martina, una piccola congressista, mi racconta del “giardino” che ha realizzato in questi giorni e degli animali che l’anno guidata a capire cosa stava succedendo. All’inizio non capisco ma poi i genitori mi spiegano che da mercoledì a venerdì si è svolto parallelamente anche un congresso dei ragazzi.
In attesa del Papa, nel corridoio centrale, del settore sotto il palco vengo fermato da un ragazzo che suona la cornamusa. «Conosci il Papa?» Mi chiede, e subito comprendo che ha qualche problema nel muoversi e nell’esprimersi. Ma suona bene e con passione lo strumento che ha tra le mani. Vorrebbe portare la sua musica davanti al Papa, è una cosa che sa fare bene e che lo rende orgoglioso. Nel frattempo allieta le persone che gli stanno intorno e regala sorrisi e leggerezza a quanti passano di là.
Due volontarie davanti al settore 7 stanno discutendo della veglia di ieri sera. Sono state colpite dall’intervento di Benedetto XVI sulle coppie divorziate. Mi incuriosisco e chiedo cosa ne pensano.«Mia sorella è divorziata –mi spiega Laura, una delle due- ma lei l’ha subita questa storia, avrebbe voluto ricostruire ma non c’è riuscita. Soffre terribilmente di non poter fare la comunione ma sono contenta che abbia sentito le parole del Papa ieri sera». La regole non cambiano, ma l’affetto e l’accoglienza sono arrivati a molti tramite il piccolo schermo. Quello dei separati e dei divorziati è un settore pastorale che richiede una speciale attenzione e una serie di cammini di accoglienza e sostegno che non sono più rinviabili al giorno d’oggi.
Il tempo ha retto: niente pioggia sino alla fine della celebrazione e durante il deflusso. Un dono soprattutto per chi ha figli piccoli ed è giunto fin qui armato di passeggini, biberon e pannolini. La pazienza di tanti piccoli è finita da un pezzo ma anche loro hanno avuto la percezione di aver vissuto un evento speciale. E chiedono di salire sulle spalle per vedere, anche se della dimensione di un puntino bianco, il Papa.
Pubblicato il 03 giugno 2012 - Commenti (0)