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Il volto giovane della Chiesa

Adele parla un buon Italiano fluente anche se è Brasiliana da sempre. I suoi genitori, originari della Basilicata, l’hanno allevata a pane e idioma della terra natia. Insieme a Ronaldo e Tatiana si occupa a Rio de Janeiro della pastorale familiare, in particolare degli adulti che hanno congelato la fede il giorno dopo la cresima e che possono ravvivarla in modo da poterla trasmettere ai figli.

Tutto il mondo è paese, il risveglio della fede è un’operazione che coinvolge non solo il vecchio continente ma anche le Chiese ritenute più giovani ed effervescenti.

Gli operatori di pastorale familiare di Rio hanno anche un blog che racconta le loro fatiche, pastoralfamiliarrj.blogspot.com (oppure facebook.com/pastoralfamiliarrj), nel quale stanno pubblicando foto e resoconti della loro trasferta italiana. «Ci siamo mescolati a ragazzi –mi spiega Adele- educatori e famiglie qui a San Siro per capire come loro educano i ragazzi ma soprattutto come coinvolgono nuovamente gli adulti.»

E di adulti ce ne sono tanti al Meazza, quasi in proporzione uno a uno, sono educatori e genitori che non hanno voluto perdere l’occasione di partecipare a questa festa. Alberto è papà di un ragazzo di undici anni, è venuto qui per curiosità ma non è coinvolto nel cammino di fede di suo figlio.

Diana  e Samanta hanno accompagnato anche loro i figli all’incontro. Sono convinte di dover dare un contributo alla crescita cristiana dei figli ma si sentono in difficoltà. Una delle due dichiara con schiettezza di non essere praticante ma è convinta che a questi preadolescenti serva una seria trasmissione di valori, iniziando dal rispetto.


Diana e Samanta

I ragazzi e i loro formatori rivelano con i loro gli occhi limpidi e sinceri un volto della Chiesa credibile, pur nel suo divenire. I commenti dei più piccoli rivela lo stupore di fronte alle curate coreografie che disegnano simboli colorati sul prato del Meazza. I messaggi trasmessi sono semplici e diretti, il ritmo è quello giusto, a misura di preadolescente.

Gli educatori non nascondono le loro fatiche. Alcuni non vogliono essere ripresi, né rivelare i loro dati personali, ma raccontano la difficoltà di intercettare la vita quotidiana di questi ragazzi che sono quotidianamente polarizzati da attenzioni diverse da quelle proposte del cammino di fede, se non contrastanti.

Altrettanto difficile coinvolgere in profondità le famiglie, che spesso delegano la formazione cristiana ad altre figure. La vitalità frizzante degli oratori rimane un terreno fertine di semina, come conferma Ciro, direttore delle attività di un oratorio della provincia di Milano.

L’arcidiocesi di Milano ha camminato molto nella formazione cristiana dei ragazzi, e si percepisce a pelle. Molto, però, resta ancora da fare. Lo confermano le parole ascoltate nel corso dell’incontro che sottolineano che questo è solo l’inizio di un cammino di iniziazione cristiana, non il traguardo.

Pubblicato il 02 giugno 2012 - Commenti (0)

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Autore del blog

Un prete in Rete

Don Marco Sanavio

Prete della diocesi di Padova che dal 1999 si occupa di coniugare il mondo della tecnologia con la pastorale. Ha iniziato a collaborare con alcuni uffici della Conferenza episcopale italiana in occasione del Grande giubileo del 2000, creando il sito www.giovani.org. Attualmente è all'interno del consiglio direttivo dell’Associazione webmaster cattolici italiani. A Padova è direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali della diocesi e segue la formazione di adulti e ragazzi all'uso dei new media.

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