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Madrid, tra allegria e proteste
A giudicare dai volti e dai commenti sussurrati in metropolitana i madrileni sono un po' scocciati da questa marea festante che ha invaso i loro spazi quotidiani. Erano stati avvertiti dei possibili disagi, ma altra cosa è vedere con i propri occhi e constatare i rallentamenti dovuti alla presenza dei pellegrini. Ma c'è anche chi guarda meravigliato e divertito: i dipendenti della metro, ad esempio, che si rivelano sempre disponibili e gentili con tutti nel guidare, fornire indicazioni e prestare la massima attenzione a ragazzi disabili e persone con mobilità ridotta.
Anche molti adulti e seniores che vanno a farsi una passeggiata in centro per potersi immergere nel fiume fluido di giovani che attraversa tutta la città al ritmo di solgan e inni nazionali. Un po' meno i giovani spagnoli che guardano i loro coetanei con un po' di sospetto, ancora incapaci di decifrare l'iniezione di allegria e di gioia che arriva dal raduno mondiale. Il primo giorno di catechesi ha già orientato il timone, molti ragazzi hanno colto stimoli forti e i confessionali sono sempre pieni. Una ragazza della diocesi di Roma è rimasta molto colpita dalla catchesi di Mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti Vasto, ha colto che risposte vere presumono domande vere, nella ricerca di Dio.
Il corteo di protesta a Madrid contro la Gmg.
Nel pomeriggio gli Italiani si incontrano nella chiesa di San Juan de la Cruz per un breve momento di preghiera davanti all'Eucaristia e per la consegna di una riproduzione del crocifisso di san Damiano e della Madonna di Loreto.
"La preghiera aiuta a far emergere pensieri e sensazioni profonde -spiega Laura, una ragazza marchigiana che ha partecipato all'incontro- e questa Gmg mi sta insegnando a pregare in maniera diversa. Sto riscoprendo l'ascolto ma anche gli altri registri possibili che il cammino di preparazione e questi primi giorni mi hanno insegnato".
Verso sera un corteo di protesta partito da piazza Tirso da Molina giunge a Puerta del Sol con striscione e cartelli estremamente critici sui costi della visita del Papa.
Ma c'è anche del velenoso nel loro modo di porsi, affermano che il Vaticano è la "Guantanamo del cervello".
La tensione sale, la possibilità di innescare uno scontro violento si materializza per qualche istante, quando qualcuno dei giovani pellegrini non riesce a trattenersi dal reagire alle provocazioni, molte delle quali di sapore anticlericale. Ma si tratta solo di qualche episodio isolato. La folla dei manifestanti si disperde e i cori di protesta lasciano spazio alle note vigorose di un gruppo gospel che intrattiene i giovani davanti a Palazzo Reale.
Pubblicato il 18 agosto 2011 - Commenti (0)