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Mentre il Papa invia in rete il suo primo Tweet con un gesto un po’ impacciato ma estremamente attuale e coraggioso inaugurando www.news.va, Google lancia una nuova proposta in ambito di social networking dopo il fallimento di Buzz, una sorta di alternativa a Twitter integrata nella posta di Gmail.
Il legame tra queste due segnalazioni lo possiamo ricercare nell’esplosione delle reti sociali che ha contagiato il mondo in questi ultimi anni, tanto da non lasciare indifferente nemmeno il Vaticano. I social network hanno dato prova del loro potere che nasce dal basso e dalla condivisione dimostrandoci come tanto nella primavera araba quanto nel raggiungimento del quorum referendario del 12-13 giugno sia stato fondamentale il contagio virale transitato attraverso l’elettronica. E anche dove le reti di comunicazioni vengono censurate o sospese a causa di disastri naturali il microblogging e i messaggi inviati dai cellulari diventino l’ancora di salvezza per singoli e popolazioni.
Tra le novità annunciate da Google + c’è n’è una che sicuramente potrà attirare l’attenzione dei webpastori e web-evangelizzatori: si tratta di Hangouts (ritrovi), ovvero la possibilità di lanciare argomenti “gancio” e rendersi disponibili alla videodiscussione online. Questa e altre novità che aiuteranno a incontrarsi e coordinarsi in mobilità potrebbero agganciare l’interesse anche del mondo ecclesiale, oltre che webmarketing già pronto a tuffarsi nella nuova impresa.
Controindicazioni? Al momento, essendo le funzionalità ancora in fase di testing, possiamo dire solo che è necessario avere un account Google e per chi già lo possiede è nota la mole di dati personali che la casa di Mountain View sta acquisendo dai suoi utenti. Il rischio è che il Grande fratello sia alimentato proprio dai dati che volontariamente gli offriremo…
Pubblicato il
30 giugno 2011 - Commenti
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02
mag
Un sasso nello stagno. Così dev’essere apparso l’invito del Vaticano rivolto ai bloggers di tutto il mondo a radunarsi entro le sacre mura per tessere un dialogo che vada oltre il semplice scambio di banner. In poche ore la notizia ha generato entusiasmi e domande sul significato di questa operazione e ben presto ci si è resi conto che il frutto più interessante di questa proposta poteva essere soprattutto quello di mettere in rete le proprie risorse, prima e dopo il meeting.
La sala gremita di bloggers in Vaticano.
Anche questo blog è stato selezionato tra i 150 partecipanti e mi è
stato addirittura chiesto di raccontare all’interno del meeting la mia esperienza in rete, tra l’attività istituzionale del sito diocesano di
Padova e l’informale delle varie iniziative intraprese in rete.
Potete
seguire lo svolgersi dell’evento in diretta attraverso questi canali,
se avete un po’ di dimestichezza con gli strumenti del social
networking: lista di Twitter (Twitter hashtag: #vbm11), pagina Wiki , video e Friendfeed.
Pubblicato il
02 maggio 2011 - Commenti
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